Titolo del post indicativo sul personaggio del mio libro che andrò ad esaminare: la Principessa Christine del Regno dell'Acqua.
Com'è Christine? Fisicamente è abbastanza alta, mora, con capelli lunghi e lisci, occhi marroni, carnagione mediterranea. Di costituzione normale, nel senso che non è troppo magra, nè troppo cicciottella. E fin qui ci somigliamo parecchio.
Cosa studia? Christine studia archeologia. Anche questa è una cosa in comune, ma lei è classicista, io sono archeologa cristiana, tardoantichista. Si tratta di una bella differenza per chi è del settore.
Perchè ho voluto che studiasse archeologia? Avrei potuto anche farle studiare economia, lettere moderne o matematica (no forse matematica no per il mio spiccato odio per la materia, con tutto il rispetto per chi la studia ovviamente!). Mi serviva però un/una protagonista che desse una spiegazione storica e mitologica ai personaggi che popolano Sàkomar. Senza qualcuno che facesse dei paragoni tra Elfi ed Etruschi, oppure che conoscesse Poseidone, Zeus e la mitologia Greco - Romana, non sarebbe stata la stessa cosa. Tutta la magia conferita da queste, se mi passate la definizione, "antiche favole", non ci sarebbe stata.
Christine è la prima di quattro fratelli (o almeno si credeva fossero quattro... fino all'arrivo a Sàkomar).
Lei come me è la maggiore, ma rimando al secondo post in questo blog per ulteriori informazioni per non rischiare di essere ripetitiva.
Passiamo al carattere. A volte ci somigliamo e a volte per niente.
Christine è dolce, sensibile, un po' fifona all'inizio, ma grazie a Stephenyl e Cleo riesce a tirare fuori tutto il suo coraggio. Io vorrei essere dolce, dico davvero, solo che non ci riesco più. Il mio mondo, quello reale, mi ha spinto ad essere diffidente e automaticamente a possedere un cuore ricoperto di ghiaccio. Fatico a socializzare con tutti, indistintamente, ma le persone che non si sono arrese riescono ad apprezzarmi e sanno che anche io, sotto quello strato freddo, sono una persona simpatica, sognatrice, un po' pazzoide, con spiccato senso dell'umorismo.
Christine inoltre è molto sensibile e talvolta ingenua, ma è proprio questo suo carattere che riuscirà a farle dichiarare l'amore per Stephenyl con cui c'è stata "alchimia" sin dal primo sguardo.
Non voglio prendere l'argomento sentimentale. Sono molto riservata, però posso dire che non mi dichiarerei mai a un ragazzo. Forse sbaglio, ma i tipi come Stephenyl non esistono. Lui è appunto inventato.
Christine trova in Stephenyl un ragazzo adorabile, ma anche il migliore amico e alleato. Personalmente ritengo che prima di tutto il proprio compagno/a dovrebbe essere anche il proprio migliore amico, di cui fidarsi completamente, ed è così che ho voluto "dipingere" il Mezz'Elfo.
La Principessa del Regno dell'Acqua non hai mai avuto molti amici. Amicizia, concetto dimenticato da molti, quasi da tutti. Cosa nascondiamo solitamente dietro questa parola? Amicizia di convenienza, conoscenza, amore. Tutto, tranne ciò che si dovrebbe intendere. Christine prova rabbia verso il suo passato perché avrebbe voluto che fosse stato diverso. Lei sta male ogni volta che prova a pensarci. Forse sono stata un po' perfida come autrice, ma ho voluto lasciarle il carico della mia sofferenza, condividendolo con lei. All'università per me è cambiato tutto, ma degli anni precedenti non ne parlo mai perché detesto ricordarli.
Stephenyl comprende pienamente Christine. Essendo stato escluso da tutti anche lui, riesce a starle accanto, a supportarla e a sopportarla.
Christine soffre di vertigini e questo inizialmente costituisce un grosso problema: ha paura quando sale sulla casa sull'albero, ma soprattutto quando cavalca Rainbow, l'Ippogrifo. Con l'aiuto di Stephenyl però anche questo passerà. Per quanto mi riguarda, soffro di vertigini. Ne sono diventata consapevole qualche anno fa. Al momento non riesco a superare questa paura. Sono più calma quando mi trovo insieme a qualcun altro, ma da sola è una situazione critica. Poi dell'aereo non ne parliamo! Quest'anno per la prima volta ho preso un volo diretto verso la Bulgaria. Esperienza traumatica. Quando sono scesa a terra ci è mancato poco che mi mettessi a baciare l'asfalto!
Christine non sa nuotare. Lei vive nell'entroterra Scozzese e il gelido mare lo ha visto da lontano. Lei adora cavalcare e perdersi nei campi, fantasticando avventure. Curioso come sia diventata Principessa di un regno acquatico. Eppure, lei impara a nuotare grazie ad espedienti magici.
Io non so nuotare, al massimo sguazzo come una paperetta! Non mi è mai stato insegnato, però il mare mi piace tanto. Chissà forse un giorno mi deciderò ad iscrivermi seriamente a un corso di nuoto.
Christine gioca a pallavolo da molto tempo. Io ci giocai un anno soltanto, ma quell'anno mi bastò per divertirmi tantissimo e amare questo sport. Purtroppo, non per mia volontà, non sono mai stata molto sportiva. In Italia, a causa di un'organizzazione scolastica pessima, spesso si sacrifica lo sport per lo studio, o viceversa. Le due cose difficilmente sono conciliabili.
A me piaceva tantissimo la pallavolo, così come le arti marziali, la danza e il calcio. Frequentai due anni di danza classica all'età di 4 e 5 anni, e pallavolo all'età di 20. E poi giocavo a calcio con i ragazzi ogni volta che ne avevo occasione. Non fu una scelta spontanea. Riportai una brutta frattura al braccio destro che per molto tempo rimase debole. Provai così a giocare a calcio e mi innamorai letteralmente di questo gioco. Adoravo correre e combattere, ed ero anche brava. I ragazzi mi volevano in squadra con loro. L'amore per il calcio non mi è mai passato, anche se adesso con la storia delle scommesse e di tutti questi giri milionari non mi piace più guardarlo. Un tempo non mi perdevo una partita, collezionavo figurine, leggevo riviste calcistiche...
Anyway, divenni ambidestra perché, tra le tanti passioni, c'è anche quella del disegno e stare un mese ferma senza toccare una matita per me era una tortura. Così iniziai ad usare la mano sinistra. Christine perciò è anche ambidestra, ma per un motivo particolare: in battaglia userà due scimitarre che si fondono con il suo corpo.
Tirando le somme, direi che con Christine abbiamo qualcosa in comune. Forse in lei ho voluto riflettere i miei lati positivi, molti dei quali appartenevano a una me del passato che ormai vive solo nei miei ricordi. Soprattutto lei riesce a migliorarsi conoscendo l'amicizia, l'amore e soprattutto il coraggio.
Chissà se la Principessa dell'Acqua cambierà con il passare del tempo e con gli eventi che si succedono? Per saperlo, dovrete leggere tutti e tre i romanzi!
Vi saluto adesso e buon pranzo! Ho una fame...
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