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mercoledì 13 ottobre 2021

Recensione di "L'amore ai tempi del colera" di Gabriel Garcìa Márquez

Buonasera lettori, anche quest'oggi intendo trascinarvi all'interno di una lettura particolare, forse dai più conosciuta: "L'amore ai tempi del colera" di Gabriel Garcìa Márquez.
Giravo intorno a questo libro da un'eternità, osservandone la copertina dell'edizione Mondadori, sempre con il desiderio di sfogliarne le pagine, finché un giorno di settembre un mio caro amico non me lo regalò. Ovviamente non potei resistere e lo iniziai immediatamente.


Trama: Per cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni Fiorentino Ariza ha perseverato nel suo amore per Fermina Daza, la più bella ragazza dei Caraibi, senza mai vacillare davanti a nulla, resistendo alle minacce del padre di lei e senza perdere le speranze neppure di fronte al matrimonio d'amore di Fermina con il dottor Urbino. Un eterno incrollabile sentimento che Fiorentino continua a nutrire contro ogni possibilità fino all'inattesa, quasi incredibile, felice conclusione. Una storia d'amore e di speranza con la quale, per una volta, Gabriel García Márquez abbandona la sua abituale inquietudine e il suo continuo impegno di denuncia sociale per raccontare un'epopea di passione e di ottimismo. Un romanzo atipico da cui emergono il gusto intenso per una narrazione corposa e fiabesca, le colorate descrizioni dell'assolato Caribe e della sua gente. Un affresco nel quale, non senza ironia, si dipana mezzo secolo di storia, di vita, di mode e abitudini, aggiungendo una nuova folla di protagonisti a una tra le più straordinarie gallerie di personaggi della letteratura contemporanea.


Una volta lessi che se una persona ti ama davvero ti aspetta. Sono sempre stata convinta che si possa aspettare per un po', ma poi ci si debba far avanti, rischiando anche il rifiuto. Aspettare per una vita intera non ha senso se il tempo passa senza la persona che, potenzialmente, avrebbe potuto ricambiare il sentimento. Florentino Ariza, invece, non la pensa come me. Lui è stato in grado di attendere la sua Fermina Daza per tutta la propria esistenza.
Florentino incrocia lo sguardo di Fermina quando entrambi erano poco più che bambini e fu subito amore a prima vista. Florentino, da sempre un poeta mancato, inizia una corrispondenza epistolare con Fermina, che in qualche modo la celava al padre.
Il loro è un amore molto platonico, eppure intriso di tenerezza e innocenza, di sogni che solo da adolescenti si possono fare ad occhi aperti. In seguito, però, all'allontanamento di Fermina dalla cittadina, il sentimento entra in una fase di pericolo. Scoperta la storia d'amore, ovviamente non accettata, dal padre di Fermina, la ragazza si ritrova a vivere per un periodo con alcuni parenti, crescendo e diventando una donna. Quando torna al paese, l'incontro con Florentino - sempre a distanza - non è come se lo sarebbe aspettato: forse per autoconvinzione, o forse proprio perché si erano visti molto poco, Fermina disprezza il ragazzo, considerandolo brutto, e interrompe bruscamente il loro fidanzamento. 
Florentino ha il cuore a pezzi, ma non può far altro che accettare la decisione. Di lì a pochi anni Fermina si sposerà con il noto medico Juvenal Urbino, benvoluto da tutti, anche dal padre della ragazza. A quel punto Florentino si promette che avrebbe atteso tutta la vita, finché il dottore non fosse morto, per riprendersi l'amore perduto e che avrebbe mantenuto la verginità per la sua Fermina.
Intanto gli anni trascorrono inesorabilmente. I due proseguono a incrociarsi durante gli eventi pubblici, in strada, a messa, ma conducono la propria vita. Florentino riesce ad affermarsi nel mondo del lavoro, finendo per dirigere una compagnia di battelli, mentre Fermina diventa la compagna del ricco medico, che può permettersi un'esistenza agiata e lussuosa.
Fermina non ama Juvenal e nemmeno lui la ama veramente, ma è stato un matrimonio conveniente per entrambe le parti. I due vivranno uno accanto all'altro sopportandosi e rispettandosi con affetto, ma mai animati dal vero amore e dalla passione.
Dall'altra parte, Florentino non riesce a dimenticare Fermina. Non si arrende al fatto che il destino abbia giocato contro di lui. Tentando probabilmente di dimenticarla e di sopire il dolore che lo pervade, affoga i propri dispiaceri nel sesso sfrenato e in deboli amori con le vedove, con le giovani donne, con le prostitute, con qualsiasi donna sia compiacente, persino con una quattordicenne quando lui era ormai settantenne.


Mai, però, riuscirà a far entrare nel proprio cuore un'altra donna oltre Fermina Daza. Quando Juvenal Urbino, in tarda età, muore per un incidente alquanto ridicolo - sottolineato da Márquez con amara ironia, caratteristica che impregna un po' tutto il romanzo - Florentino non ha ancora perso la speranza. Lascia la sua vita da settantenne playboy e si dedica alla riconquista di Fermina, ormai anziana, ma sempre orgogliosa.
L'uomo non ha perso il romanticismo, quindi con pazienza e con tutto l'amore che aveva messo da parte per lei, si impegna per far sì che Fermina finalmente lo veda come la persona che è sempre stata ad attendere di poterla amare.
La nota aspra del racconto riguarda proprio quell'amore che è stato ad aspettare così tanto tempo: quando i cuori sono pronti, il corpo invece è ormai vecchio e cadente, quasi incapace di reagire.
Riusciranno i due a ritrovarsi nonostante il destino avverso li abbia separati e riuniti molto tardi?

Tutto il romanzo è impregnato di ironia a volte tragica, a volte quasi comica, utilizzata per descrivere la società dell'epoca e gli eventi che coinvolgono i nostri protagonisti.
Il lettore non potrà far altro che provare un certo senso di pena per Florentino, abbandonato e rimasto in attesa, con quella scintilla di speranza sempre accesa. Fermina, d'altro canto, si adatta e a un certo punto sembra talmente abituata alla sua vita monotona con il medico al fianco e alle agiatezze prive di emozione, che il ritorno di Florentino e di un amore vero la spiazza, provocando in lei un reale shock emotivo.
Il paesaggio estremamente colorato, il verde che circonda la cittadina, il fiume e i battelli, lo stesso colera fanno da contorno agli episodi di questo romanzo.

Cosa ne penso? Che sia un libro da leggere indipendentemente dall'essere romantici o meno. Cercate una storia d'amore classica? Lasciate stare che non fa per voi. Cercate, invece, la storia struggente, avversata dall'uomo e dal destino? Mettetevi comodi e iniziate la lettura.

Vi lascio con alcune frasi piuttosto famose tratte dal libro. 

«Era inevitabile: l’odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati».

«Con lei Florentino Ariza aveva imparato quello che aveva già provato più volte senza saperlo: che si può essere innamorati di diverse persone al contempo, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna. Solitario tra la folla del molo, si era detto in un accesso di rabbia: «Il cuore ha più stanze di un casino». Stava versando lacrime per il dolore degli addii. Tuttavia, non appena scomparsa la nave sulla linea dell'orizzonte, il ricordo di Fermina Daza era già tornato a occupare il suo spazio totale».

«Si lasciò trasportare dalla convinzione che gli esseri umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce, ma la vita li costringe ancora molte altre volte a partorirsi da sé».

«Quello sguardo casuale fu l'origine di un cataclisma d'amore che mezzo secolo dopo non era ancora terminato».

«Passò un colpo di spugna senza lacrime sul ricordo di Florentino Ariza, lo cancellò del tutto, e nello spazio che occupava nella sua memoria lasciò che fiorisse un prato di papaveri».

«Non ebbe mai la pretesa di amare né di essere amata, pur avendo sempre la speranza di trovare qualcosa che fosse come l’amore, ma senza i problemi dell’amore».
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