Bene, si torna a Sàkomar. Il prossimo personaggio che mi ci accingo a presentare è Valenthine, la Principessa del Regno del Fuoco.
Inizio sempre dalla descrizione fisica: occhi grandi color marrone scuro in contrasto con i capelli castano chiaro, viso simpatico e dolce, corporatura normale, alta per i suoi 11 anni di età (e questo mi fa ricordare quanto tempo sia trascorso dalla prima stesura del romanzo). E' quindi la fotocopia della mia sorellina più piccola, Valentina Angela, che attualmente ha 16 anni.
Caratterialmente posso descriverla con una sola parola: tranquilla e dolcissima. Valenthine è la più sensibile tra tutti e quattro, capace di amare anche il nemico e di vedere il lato positivo in ognuno. Forse è proprio il suo essere ancora una bambina ad influire sul suo approccio con il prossimo. E' Valenthine a convincere i fratelli più grandi a fidarsi e a credere nell'Elfo e nella Fata che li vengono a trovare nel bosco. La fantasia che i più piccoli hanno permette loro di credere in altri mondi. E' una speranza che purtroppo crescendo si perde... io stessa, sognatrice fino in fondo alla mia età, ne ho persa un po', ma credo sia normale.
La mia vera sorella non è da meno. E' davvero tanto dolce... ed è anche la più coccolata essendo la più piccola, da me in primis. Non riesce a stare arrabbiata per più di 10 secondi e solitamente non litiga con nessuno. Certo, la sua dolcezza che poteva avere a 11 anni anche verso il prossimo, ha imparato a non averla verso tutti. Normale, con la gente che gira al giorno d'oggi. Si impara già con i compagni di scuola, figuriamoci con il resto...
La Principessa Valenthine è la detentrice del potere del Fuoco, un Elemento pericoloso perchè fornisce calore, ma anche distruzione. E' per questo che serviva una persona assennata e saggia per controllarlo. Non Roby, troppo impulsiva, non Christine, troppo volubile, non Fabio, troppo testardo. Valenthine era perfetta. Ovviamente c'è stata la discussione tra Roberta e Valentina quando dovevo assegnare gli Elementi. La prima voleva il Fuoco... e io le ho assegnato l'Aria.
Il rubino era la pietra adatta per contenere il riflesso scarlatto del Fuoco e su un vestito di piume di Fenice, che i Folletti cuciranno appositamente per la Principessa, stava stupendamente.
Ecco che avevo creato la Principessa del Regno del Fuoco.
Valenthine ha anche un altro potere importante: il teletrasporto in un vortice incandescente e in maniera precisa. Quando è alle prime armi, Valenthine non riesce a controllare perfettamente il calore sprigionato dal suo "guscio" di fuoco durante il teletrasporto, ma nel secondo libro vederemo in lei una netta evoluzione.
Valenthine è anche molto portata per le arti magiche... e sarà depositaria di una conoscenza che si rivelerà vitale. Ma non posso anticipare null'altro. Lo saprete se continuerete a seguirmi.
Infine, l'arma in possesso di Valenthine è l'arco. Mi serviva qualcuno che ci vedesse egregiamente... e in famiglia mia Valentina è sicuramente quella che ci vede meglio.
Il suo arco è intagliato a forma di Fenice e le frecce hanno una piuma di Fenice in modo che, una volta scagliate, prendano fuoco e diventino dardi incandescenti.
Valenthine cavalcherà Iris, la Fenice Reale e gigante. Anche di lei sarà narrato nel secondo libro e in ogni caso redigerò un post prossimamente dedicato a lei e ai Draghi degli altri Principi.
Inizialmente Valenthine appare anche un po' piagnucolona. Ecco, dovevo inserire questo elemento nel suo carattere. Avendo 11 anni è normale che una ragazzina sia spaventata da quel che l'attende. Successivamente però, come ho già detto prima, lei diventerà davvero molto matura.
Valenthine è la Principessa di un Regno molto caldo, infernale lo definisco spesso, al cui centro l'Etves, un vulcano enorme, è in continua eruzione, ragion per cui i laghi sono composti di lava e quest'ultima sgorga dalle fontane. Le colate di lava solidificatesi hanno dato origine al Regno del Magma dove si recherà Christine.
Bene, direi che ora posso andare a dormire. Ho un sonno... avrei voluto dormire oggi pomeriggio, ma ho poi ho preferito mettermi sotto a studiare. A presto e buona notte!
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