Oggi è 2 novembre, giorno in cui si ricordano le persone che non sono più fisicamente con noi.
Fisicamente, perchè mi piace credere che loro ci siano e che ci accompagnino o che veglino in qualche modo. L'amore è l'unica forza che rimane e continua anche dopo la morte. I sentimenti così importanti sono immortali. Ne sono certa. Forse sarà la forza della fede che mi fa scrivere certe cose... non lo so, però sono sicura che anche chi non crede in un Dio o in un al di là sia d'accordo nel pensare che i ricordi e i sentimenti rimangono per sempre nel cuore delle persone che rimangono qui.
Non credo che oggi presenterò qualche personaggio, ma affronterò proprio l'argomento della morte a Sàkomar. Non guardate questa parola con una sorta di paura... Va bene, è normale averla perchè c'è essenzialmente incertezza riguardo ciò che si troverà dall'altra parte o ciò che invece non ci sarà, ma è un evento con cui tutti dobbiamo confrontarci il più tardi possibile.
Nel primo volume vengono nominati gli angeli. Christine si mette a fare gli angeli sulla neve fresca, quando viene sorpresa da Stephenyl che, essendo un Elfo, proveniente da un'altra dimensione, non ha mai visto simili figure, tanto meno ha mai fatto simili giochi.
Christine si vergogna, ma alla fine prova a fornire una spiegazione di cosa siano gli angeli in versione semplificata, così come si farebbe se un bambino lo chiedesse: esseri buoni che ci proteggono e ci stanno accanto, con l'aureola sul capo e le ali piumate (adesso torno archeologa per un attimo: gli angeli "mettono le ali" soltanto verso l'inizio del V secolo. Precedentemente gli angeli sono raffigurati apteri... ma questo non potevo scriverlo nel libro!).
Come Christine, mi piace credere che gli angeli ci siano. Non so se sia vero o meno, ma credere in qualcosa è sempre bello. Ricordo esattamente quando al liceo durante l'ora di religione se ne parlò. Un ragazzo disse che lui non ci credeva più, che era una cosa da bambini. Non protestai, non mi andava di mettermi a discutere. Quando uno pensa una cosa, difficilmente poi cambia idea e non è nemmeno giusto che la cambi se crede davvero in ciò che dice.
Io credo agli angeli sin da quando avevo più o meno 9 anni, sin da quando persi il mio adorato nonno cui vorrò bene per sempre. Ricordo quel che mi disse mia zia mentre piangevo a dirotto dopo che mia madre era venuta a prendermi a scuola in anticipo: <<Non devi piangere, altrimenti anche nonno lassù è triste. Ridi e anche lui sarà felice.>> E io presi queste parole alla lettera. Ero piccola, ma lui mi mancava tanto.
Tornando a Sàkomar, Stephenyl ha perso la madre, Eleonore, la Principessa del Regno dell'Acqua precedente a Christine, dimenticata da tutti per essersi sposata con Feshyl, la creatura mezzo Elfo e mezza Ninfa e quindi per aver infangato le regole di purezza del Regno.
Stephenyl non ha mai conosciuto sua madre, ma ha sempre avvertito un vuoto. Più in là con la storia riuscirà almeno a vederne il volto... ma non posso svelare troppi dettagli.
Feshyl ha perso la sua amata e questo lo ha reso pazzo, tanto da dichiarare una guerra all'intera Sàkomar che vuole sottomettere. Nonostante il rancore e la rabbia tingano di nero il cuore di Feshyl, l'amore verso Eleonore è sempre presente. Lui la ricorderà eternamente e forse sarà proprio questo elemento a salvarlo.
L'amore vero può battere la morte, può sconfiggere ogni cosa ed esser eterno.
Spero di riuscire ad inviare anche questo messaggio tra le righe del mio romanzo.
Attuali lettori e futuri vi saluto per oggi. Vi auguro una buona giornata.
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