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martedì 31 gennaio 2023

Recensione di "Il segreto di Medusa" di Hannah Lynn

Buonasera a tutti amici e ben ritrovati sul blog! Qualche giornata di "viaggi" sui mezzi pubblici di Roma ed eccomi a inserire una nuova recensione. Quest'oggi vi porto nella terra in cui gli déi si mischiavano agli uomini, nella terra dei templi e della classicità, dove nacque il mito di Medusa.


Trama: La leggenda vuole fosse un mostro, ma la verità è un'altra. In un tempo in cui gli dèi camminano tra i mortali, il confine tra la gloria e l’infamia è estremamente labile. Ma ogni mito ha bisogno di eroi e di mostri.

Radiosa, innocente, la più pura tra le sacerdotesse di Atena. La bellezza di Medusa va ben oltre quella dei semplici mortali. Per questo, quando lo sguardo colmo di lussuria del dio Poseidone cade su di lei, l’unico luogo in cui spera di trovare rifugio è il sacro tempio della protettrice dei greci. Ma nessuno può sfuggire a un dio. E la divina Atena, signora delle arti e della guerra, non avrà pietà per colei che ha profanato la sua casa. Poco importa che Medusa, violata nel corpo e nello spirito contro la propria volontà, implori il suo perdono. Da questo momento il male che le è stato inflitto diventerà la sua corazza e abbraccerà l’oscurità, in esilio, perché chiunque altro le ha voltato le spalle. Si trasformerà nel mostro che gli altri hanno deciso che doveva essere. Nel frattempo, un giovane di nome Perseo si appresta a partire con la missione di uccidere Medusa. La storia dell’eroe Perseo e del mostro Medusa è stata raccontata molte volte. Questa è un’altra storia.

In principio vi era una ragazza dai lunghi capelli e di bellezza non comune; una ragazza con una normale famiglia alle spalle, genitori che l'amavano e due sorelle che le volevano bene... finché non giunsero i quattordici anni, un'età critica per le donne. Doveva anch'ella andare in sposa a qualche pretendente, che fosse degno, di buona provenienza, e poco importava se fosse manesco, violento e considerasse la neo sposa come un oggetto del piacere.

Medusa era indomabile sin da ragazzina, perché a 14 anni non si è donne. Orgogliosa quanto basta, gentile e pura di cuore. Suo padre non ebbe il coraggio di affidarla alle mani di nessun altro uomo, di quelli che si presentavano per osservarla come fosse un trofeo da conquistare. E così iniziò la maledizione: Medusa divenne sacerdotessa di Atena, la dea della saggezza, figlia di Zeus, ma capricciosa e volubile come tutti gli abitanti dell'Olimpo. La ragazza visse anni al riparo del tempio consacrato alla dea, aiutando chiunque ne avesse bisogno, finché la sua bellezza non passò nuovamente inosservata. Nessun mortale avrebbe osato profanare il tempio di Atena, ma un dio sì. Poseidone, invaghitosi di Medusa, prese la sacerdotessa con la forza, violentandola tra le colonne della dimora di Atena, lasciandola sanguinante a terra e sparendo dopo aver avuto la sua soddisfazione.

Atena, che pur conosceva la verità, non ascoltò la voce spezzata di Medusa, non vide i segni che il dio del mare aveva lasciato su di lei, non tenne conto degli anni trascorsi a servirla fedelmente. La maledisse per l'eternità. Nessun uomo, ma sarebbe meglio specificare nessun mortale, avrebbe potuto avvicinarsi a lei. I suoi capelli, lunghi e ondulati, mutarono in serpenti e così nacque il mostro. Ma "mostro", in questo caso, non è colei che venne considerata tale, bensì chi compì la violenza e chi non credette.

Medusa cercò, quindi, riparo dalla sua famiglia, dove trovò il calore che mai aveva dimenticato, ma inconsapevole dei propri poteri, pietrificò il padre e la madre. Le sorelle subirono un destino peggiore del suo, avendo inveito contro la dea: serpenti al posto dei capelli, un fisico gobbo e orribile, destinato a far spuntare due ali mostruose.

Gorgone (foto di emsalgado da Pixabay)

L'isola di Medusa, un luogo lontano dal mondo, venne abitato dalla sacerdotessa e dalle sue sorelle, Euriale e Steno per millenni. Erano immortali, condannate al dolore eterno. Giungevano gli uomini pronti a uccidere il mostro, la famosa Medusa, e puntualmente trovavano la morte, rimanendo pietrificati.
Tutti noi conosciamo la continuazione della storia: Perseo, l'eroe, tagliò la testa a Medusa facendo riflettere il suo sguardo nello specchio donatogli da Atena. Solo le sue gesta verranno ricordate, ma non andò così la storia. Si tratta di qualcosa di molto più profondo, di una liberazione da entrambe le parti. Il Perseo della Lynn si mostra come un semidio che possiede più un aspetto mortale che divino, un ragazzo alle prese con le sue insicurezze, un uomo che aveva a cuore il destino della propria madre, già preda dei desideri di Zeus e poi di un potente re, Polidette.

Perseo con la testa di Medusa (foto di nightowl da Pixabay )

Il finale è doloroso per il lettore che si immedesima, che avverte i tormenti della protagonista e delle donne, accomunate da destini crudeli, decisi da coloro che i mortali chiamavano "déi".

"Il segreto di Medusa" è un romanzo che merita di essere letto. Hannah Lynn dà voce - così come fece Madaline Miller con "Circe" - a uno dei personaggi femminili della mitologia, puntando il riflettore sulle battaglie e le sofferenze che tante donne in passato (e purtroppo anche ai giorni d'oggi) sono state costrette a combattere e subire.
Di Medusa non si conoscerà mai la vera storia perché la Storia stessa l'ha nascosta, liquidandola con l'appellativo di "mostro". Di sicuro, da adesso in poi, un tassello si è aggiunto alla letteratura contemporanea che arricchisce, tuttavia, un classico di qualche millennio fa.

«Questa storia sarebbe più semplice, per molti versi, se l'oscurità fosse nata dentro di lei. Ma non è così. Lei non era così. Furono dei mostri a creare Medusa, ma lei non era nata da essi».

mercoledì 18 gennaio 2023

Recensione di "Frida Kahlo & Diego Rivera"

Buongiorno amici lettori, come state? Ritorno sul blog, in una mattinata piuttosto cupa di questo gennaio, per raccontarvi della mia ultima lettura: "Frida Kahlo & Diego Rivera. L'elefante e la colomba" della collana "Amori Eterni" edito da EMSE.

Copertina del libro (foto di Cristina Cumbo)


Trama: Una passione travolgente, spiazzante, libera da qualsiasi vincolo e regola, ha scandito la storia d’amore tra Frida Kahlo e Diego Rivera, rinnovandosi di giorno in giorno e facendosi linfa e nutrimento della caleidoscopica creatività di due grandi artisti del Novecento.

Di Frida Khalo conoscevo molto poco. I suoi dipinti, molto particolari, sono quasi diventati una "moda", ma mi chiedo quante delle persone che indossano articoli con il suo volto, o con dettagli tratti dalle sue opere, conoscano veramente la storia di questa artista.
Frida ama dipingere, ama l'arte che diventa soprattutto l'unica via di salvezza quando la sua vita viene quasi spezzata da un terribile incidente con il tram, da cui esce miracolosamente viva, ma danneggiata. Sarà costretta a letto nella Casa Azul per più volte nel corso della sua esistenza. E cosa dipinge Frida? I colori, il verde, la malinconia, scenari surreali, sé stessa.
La sua ripresa fu lenta e subì alti e bassi. Durante una cena a casa della fotografa Tina Modotti rivede Diego Rivera, già incontrato quando lei era solo una ragazzina e lui un artista affermato che stava curando un murales presso l'anfiteatro Simón Bolívar di Città del Messico. Nonostante la grande differenza d'età e le abitudini, molto note, di lui, i due si sposarono. Fu un matrimonio tormentato, dall'impossibilità di avere figli, ai continui tradimenti di Rivera (persino con la sorella di Frida, Cristina), che condussero la coppia alla separazione. Una separazione che non fu mai definitiva. È difficile comprendere il tipo di rapporto che si instaurò tra i due: decisero di condurre la propria esistenza con altre persone affianco, ma nel cuore di ognuno c'era il nome dell'altro. Ed è così che giunge anche la replica del matrimonio: Frida e Diego si risposano, ma la salute dell'artista è compromessa. I gravi problemi circolatori causati dall'incidente di tanti anni prima l'hanno condotta prima a indossare dei busti molto rigidi per sostenere la schiena, poi alla cancrena. Frida va incontro all'amputazione di una gamba, tenterà il suicido e da lì a poco morirà per embolia polmonare. Ma Diego, pur proseguendo con i suoi vizi, le sarà accanto a modo suo fino alla fine.
Sono molti gli autoritratti eseguiti da Frida, molti i dipinti surreali che riguardano lei, la sua esistenza e la sua famiglia, il suo dolore. Idee e pensieri che confluiscono all'interno di un pennello intinto nei colori che riportano alle radici dell'arte messicana.

"Innamorati di te, della vita e dopo di chi vuoi."

Foto di Olga Kalinina (da: https://www.pexels.com/)

domenica 8 gennaio 2023

Recensione di "Punto e a cuore" di Riccardo Bertoldi

Buonasera amici e buon anno! Avete ricevuto una buona dose di libri per iniziare bene il 2023? Spero di sì! Da parte mia, condivido con voi la recensione dell'ultimo libro letto: "Punto e a cuore" di Riccardo Bertoldi.


Trama: Hai mai dovuto scegliere fra testa e cuore? È questo che succede a Giulia, quando all’improvviso Riccardo riappare con un “Mi manchi, ti va un caffè?”. Si sono lasciati ormai da tre mesi, ma chissà se la loro storia è finita davvero. Rispondere di sì al messaggio di Riccardo, per Giulia significa scegliere il cuore: lo ama ancora e una parte di lei vuole provare a dargli un’altra occasione. Ma se farlo volesse dire rinunciare a se stessa, ai suoi desideri, a inseguire quei sogni che sono solo suoi? Questa doppia storia è una risposta a tutte quelle volte in cui ti sei chiesta come sarebbe andata se... E la risposta è che puoi essere la donna che vuoi: quella che prova sempre a tenere in piedi qualcosa, oppure quella che adesso ha deciso di tenersi in piedi da sola. In entrambi i casi non è mai un punto e a capo, ma sempre un punto e a cuore. Perché Punto e a cuore vuol dire questo: prendersi lo spazio di un respiro e scegliere la versione di te stessa che ami di più.


“Mi manchi, ti va un caffè?”. Tutto potrebbe ricominciare da qui. Giulia e Riccardo si sono lasciati dopo tanti anni di convivenza e di emozioni vissute assieme. Forse sarà stata l'abitudine, o forse hanno dimenticato chi sono veramente, annullandosi l'un l'altro fino a non ritrovare più le rispettive identità.
Cosa ci piaceva fare? Quali erano le nostre passioni, i nostri sogni?
Il racconto è narrato dal punto di vista di Giulia, che sta malissimo e avverte un vuoto immenso. Vorrebbe accettare l'invito solo per rivedere Riccardo, quel ragazzo che le ha fatto sempre battere il cuore con le piccole cose che lo caratterizzano, ma allo stesso tempo la ragione le dice di non cedere, di volersi bene, di mettere un punto e ricominciare.
Riccardo Bertoldi ha diviso il libro in due parti e l'editore ha deciso di fornire un messaggio iconografico: la possibilità che Giulia e Riccardo ricomincino insieme, oppure la possibilità che Giulia ricominci da sola. Sempre dietro l'ombrello, lo stesso che ha dato il via alla storia di una vita in una giornata di pioggia. Ma il punto e a capo non esiste in questa vicenda: c'è invece il "punto e a cuore" perché, sia che si riprenda in mano la propria vita decidendo di dare una svolta, oppure che si prosegua ricucendo fili e strappi di un rapporto, ciò che è stato fatto con amore, e quindi con il cuore, non si può mai cancellare.
Ascoltare il cuore o la ragione? È un dilemma che ogni essere umano si è trovato a dover affrontare. Non sempre si decide facilmente, anzi, il più delle volte è talmente complicato da sentirsi bloccati, eppure la vita deve continuare. Ma vi rivelerò un segreto: il cuore ha già deciso prima ancora che la ragione si metta in moto e farà ogni cosa per condurvi verso l'agognata felicità.

Foto di Tumisu

"Punto e a cuore" è un romanzo che analizza una situazione comune da due punti di vista che non sono mai scontati; un romanzo che spinge a riflettere, a scegliere soprattutto. Non c'è una strada giusta in assoluto, ma esiste quella che più si adatta ad ogni lettore. E qualsiasi essa sia, credo che uno dei messaggi fondamentali sia uno: mai dimenticarsi di se stessi, dei propri sogni, dei propri obiettivi. Non si sta insieme per annullarsi, ma per completarsi, rispettandosi l'un l'altro.
Vi lascio con alcune frasi tratte dal libro e vi auguro un buon proseguimento di serata!
«Mi sono chiesta per tanto tempo come si fa a capire chi è la nostra metà del cuore, poi ho capito. È quella con cui la fiducia non devi costruirla, perché la senti. Quella con cui non servono trucchi per percepire la magia. Quella per cui sentiamo il cuore di nuovo al posto giusto, anche se per tanto tempo abbiamo pensato non sarebbe più successo. Quella con cui si può non lottare, ma abbassare le armi. Vi dico questo: se accanto a qualcuno avete problemi di fiducia, scappate. Probabilmente avete ragione voi. Fermatevi solo quando avete davanti due occhi e all'improvviso pensate che non servono difese. Perché, alla fine, l'amore è questo. Qualcuno con cui poter essere fragili...»

Foto di Min An (da: https://www.pexels.com/)

«Spesso gli amori più grandi sono quelli che camminano sul filo sottile che divide ogni per sempre da un addio. Avrai l'amore che hai sempre desiderato. Quello che avevi avuto paura di aver lasciato indietro ma che non hai avuto paura di dimenticare».
«Qualche volta passi una vita a cercare di dimenticare una persona, e poi, quando pensi di esserci riuscita, lei arriva e dà una risposta a tutti i tuoi perché. Abbiamo tutti quel qualcuno. Quello per cui basta uno sguardo, un gesto, una parola e gli anni passati sforzandosi di rinascere svaniscono. Quando dopo tanti anni incontri di nuovo la persona che hai amato oltre tutto e tutti, e in pochi secondi ogni cosa è chiara».
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