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giovedì 5 ottobre 2023

Recensione di "La numismatica detective. Indagine a Siracusa" di Linda Scaffidi

Buonasera amici e ben ritrovati sul blog! Di cosa vi parlo quest'oggi? Per la precisione di un libro che ha a che fare con l'archeologia, la numismatica, i tombaroli, i Carabinieri del Comando TPC e l'Interpol. Ebbene sì, sembrava scritto appositamente per me, per stuzzicare la mia curiosità, unendo la mia passione per la lettura con il mio lavoro e con l'altro blog di mia fondazione, #LaTPC (link).


Trama: Aurelia gestisce una bottega di numismatica in centro a Siracusa. Quando, dopo essere stata abban-donata all’altare dal suo fidanzato storico, incontra Attilio decide di uscire dalla sua comfort zone e lasciarsi corteggiare. Anche se non sa nulla di storia antica, sembra però essere romantico e passionale, e questo le basta. Finché un giorno le chiede di stimare una misteriosa moneta greca di dubbia provenienza. Seppur conscia dei potenziali rischi, Aurelia non riesce a resistere alla tentazione di ricostruire le origini del prezioso reperto, mettendosi nei guai. Verrà infatti incolpata di aver rubato la moneta, insieme ad altri cimeli trovati da Attilio durante uno scavo abusivo, condotto insieme a un famigerato ricettatore di opere d’arte. Tra inganni, travestimenti e gioielli antichi, la confortante routine di Aurelia verrà definitivamente stravolta. Grazie anche all’aiuto di un infiltrato molto speciale si giungerà all’inaspettato finale.

Ci troviamo nella solare Siracusa, città lambita dal mare e patria della ninfa Aretusa. Ma la narrazione inizia con un omicidio in un albergo, in cui ad andarne per le piste è un professore di archeologia in procinto di partecipare a un convegno, e si sposta poi al cimitero siciliano dove, accanto alle tombe contemporanee, qualcuno ha individuato alcune sepolture più antiche... danneggiandole, depredandole. Tombaroli. I Carabinieri della territoriale e della Sezione TPC di Siracusa indagano, ma sembrano esserci poche prove. In una terra massacrata dagli spilloni dei ladri di antichità, nessuno avrebbe immaginato di trovare uno scavo abusivo accanto al camposanto.

Foto di Cristina Cumbo (2016)

Attilio è un becchino, lavora per una impresa funebre, eppure fa colpo sulla giovane e brillante Aurelia, proprietaria di un negozio di numismatica. Avvolto da un'aura misteriosa che non fa presagire nulla di buono, Attilio sa come corteggiare la ragazza - un po' ingenua e bisognosa di affetto - che le servirà per i suoi piani. L'uomo, infatti, non usa la pala solo per seppellire i morti, ma anche per trovare tesori: tra questi spuntano due orecchini a navicella in oro e una moneta, apparentemente greca. Mentre gli orecchini fanno impazzire Aurelia per la loro bellezza, la moneta la interessa, la incuriosisce: sembra greca, ma allo stesso tempo ha qualcosa di strano... la numismatica è certa che si tratti di un clamoroso falso. Ma Attilio dove ha preso quegli oggetti? Aurelia si ritrova, quindi, immischiata con un tombarolo, finendo persino per aiutarlo nella valutazione delle opere... e tutto ciò, a causa della sua confusione sentimentale.


Chi si occupa di archeologia sicuramente saprà che la figura del tombarolo costituisce il primo "anello" di una catena criminale che giunge fino a trafficanti, a grandi musei internazionali e a collezionisti senza scrupoli. Ebbene, mentre Aurelia è stata rapita sentimentalmente da Attilio, astuto calcolatore, Pia si occupa del negozio. Le due cugine non sono in buoni rapporti e sono profondamente diverse, in primis per aspetto, ma quell'esercizio commerciale spetta a entrambe. In assenza di Aurelia, la catena criminale si muove: Pia, che finge di essere Aurelia con un potenziale acquirente, viene rapita e portata in un casolare in aperta campagna. Il motivo? Qualcuno cerca i reperti, qualcuno senza scrupoli che necessita di piazzare sul mercato le opere scavate illecitamente e crede che Aurelia ne sia in possesso. Quel qualcuno che è anche l'assassino del professore.

Scoperto l'inganno, Aurelia trova coraggio, improvvisandosi detective, individuando sua cugina e, infine, collaborando con la giustizia. L'amore era solo appannaggio di un fitto intrico criminale, ma questo Aurelia lo ha imparato a proprie spese e la sua bravura nel settore numismatico sarà finalmente ripagata. I Carabinieri della Sezione TPC di Siracusa si occuperanno di recuperare i reperti, mentre l'Interpol e il misterioso Nicola/Giovanni di dare la caccia al ricercato numero 1, Ettore, che ancora una volta è riuscito a farla franca.


Questo libro mi ha tenuta incollata alle pagine per il ritmo incalzante attraverso cui procede la narrazione. Volevo saperne di più, capire quale rapporto avesse Attilio con Ettore e chi fosse quel misterioso Nicola che sembrava operare dalla parte del male, quando invece era un agente sotto copertura. La numismatica è un settore particolare: bisogna veramente amare le monete e la storia romana o greca per capirne. Aurelia, in questo, è davvero ferrata e letteralmente ammirevole. Pia, invece, pur introducendosi come personaggio secondario, finisce per giocare un ruolo fondamentale; peraltro, tra tutti, è quella che cresce e cambia in meglio, ritrovando se stessa.

Infine, piccola parentesi sull'autrice: finalmente qualcuno informato sulle dinamiche degli scavi clandestini! In questo libro i tombaroli sono definiti tali e non "archeologi per passione", come talvolta siamo costretti a leggere sulle testate giornalistiche.

Foto di Cristina Cumbo (2016)

Un solo appunto: Aurelia non avrebbe mai potuto lavorare nella caserma della Sezione Carabinieri TPC di Siracusa. Probabilmente come consulente, ma di certo non stabilmente tra i Carabinieri di questo reparto speciale dell'Arma, alle dipendenze funzionali del Ministero della Cultura.

Il libro termina con due situazioni in sospeso: quella sentimentale di Aurelia e Nicola/Giovanni; quella di Ettore, fuggitivo e ricercato. Ci sarà un seguito? Con questo quesito aperto, consiglio la lettura di "La numismatica detective" e vi aspetto alla prossima recensione!
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