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mercoledì 6 settembre 2023

Recensione di "Lascia lui per me" di Whitney G.

Buon pomeriggio, amici e bentornati sul mio blog!

E' settembre, tutto riprende a ritmi che, a volte, sono veramente troppo frenetici. Ricominciano i nervosismi, il traffico, le code interminabili di turisti e Roma si trasforma, talvolta, in un luogo invivibile.
Tuttavia, anche in mezzo al traffico (alias, sui mezzi pubblici incanalati nel traffico), ormai sapete che mi troverete con un libro aperto mentre mi tuffo a capofitto in una nuova storia.

Il libro di cui vi parlerò lo avevo iniziato un bel po' di giorni fa e mi era stato regalato. Ormai le mie scelte sono diverse, ma mi piace alternare... questa volta, sono sincera, ho faticato a proseguire la lettura, ma ho una regola: nessun libro dev'essere lasciato a metà perché può nascondere qualche sorpresa piacevole.


Trama: Hayden e Penelope sono amici, ma non è sempre stato così. Quando si sono conosciuti, lui era il migliore amico di Travis, il fratello maggiore di lei. Dopo la morte dei loro genitori, Travis ha deciso di inseguire il sogno di diventare un campione di arti marziali e, dovendo lasciare Penelope da sola, ha chiesto all’amico di prendersi cura di lei. Nel tempo, Hayden le si è affezionato, finendo per vederla anche lui un po’ come una sorellina… o forse no?Già, perché negli ultimi tempi Hayden si è accorto che i suoi sentimenti nei confronti di Penelope sono cambiati, e che l’affetto si sta trasformando in un amore travolgente. Ma dichiararsi è tutt’altro che semplice: lei viene da una lunghissima serie di storie fallimentari, e ogni volta che incontra un uomo che le piace si rivolge a Hayden. Del resto, chi può darle consigli meglio di lui, che ha fatto una fortuna con una dating app? Ma Hayden non ne può più. Deve assolutamente convincerla a lasciare la sua ultima fiamma e a scegliere lui… Sì, ma come?

Come ho trovato questo romanzo? Dalla premessa, penso sia piuttosto intuitivo: monotono.
Il filone base, che comunque non emerge su altri aspetti ben più hot di tutta la vicenda, lega Penelope e Hayden come amici. Hayden si prende cura di lei, su incarico del fratello maggiore, poiché quest'ultimo è sempre in giro per le sue gare di pugilato, mentre i genitori sono morti. Penelope, avviata alla carriera di pattinatrice, non ha amici. Sua madre era la più grande amica, oltre che la sua allenatrice.
La ragazza è piuttosto sprovveduta. Cerca in mille ragazzi un briciolo di amore, senza trovarlo: c'è chi è disinteressato a lei, chi la truffa, chi ha scheletri nell'armadio insopportabili. Hayden è sempre quella persona che le sarà vicina, che la starà ad ascoltare la sera, che la consiglierà e asciugherà le sue lacrime. Finché i due non si rendono conto che si sono innamorati. Ovviamente ci impiegano anni a confessarselo. Nel mentre Hayden prosegue con le sue storielle occasionali e Penelope insiste nel cercare un ragazzo serio che, evidentemente, non esiste.
Quando i due, finalmente, si avvicinano, non potranno fare a meno di resistersi, mettendosi insieme e pensando a un futuro.

Foto di Annette da Pixabay

C'è l'elemento tragico (morte dei genitori e incidente di Penelope) e c'è anche un sogno, quello della ragazza, di diventare una campionessa indiscussa nel pattinaggio sul ghiaccio. Ma proprio non ci siamo. Non ci siamo perché è un libro veramente povero. La trama è sviluppata poco e male, tra presente e futuro, tra visione di Hayden e quella di Penelope, senza contare i numerosi errori di traduzione che rendono difficoltoso capire di chi si stia parlando.
Tutto è incentrato sul sesso sfrenato, nell'ennesima imitazione di Mr. Grey. Hayden è il latin lover ricco sfondato, con un passato tragico (il padre ha abbandonato la famiglia quando Hayden era piccolo), che ha avventure tutti i giorni, ma con Penelope invece fa il principe azzurro. Lei, a tratti sembra veramente sprovveduta, a tratti tipicamente gattamorta con picchi isterici, che la spingono a sfoghi davvero irritanti.
Unico lato positivo: i dialoghi - quando non hanno errori di traduzione - sono divertenti e stuzzicanti.

Che dire? "Lascia lui per me" non mi è piaciuto... sarà che sono portata per storie più romantiche e, forse, non mi ci ritrovo, oppure che si tratta di romanzi rosa per un pubblico più giovane e decisamente "spigliato", ma non riesco a consigliarlo.

Terminata questa parentesi, tornerò alle mie letture, quelle che mi coinvolgono anche solo osservando la copertina. Perché, si sa, un libro è come la bacchetta di Harry Potter: ti sceglie.
A presto!

giovedì 17 agosto 2023

Recensione di "Stronze si nasce" di Felicia Kingsley

Buongiorno a tutti e bentornati sul mio blog! Siete ancora in spiaggia, oppure avete ricominciato le vostre attività lavorative? In ogni caso, portate sempre con voi un libro: sono i migliori compagni di avventura.
Oggi vi parlo del romanzo di Felicia Kingsley, "Stronze si nasce", edito dalla Newton Compton.



Trama: Allegra Hill è brillante, onesta e altruista. Ma anche un’eterna seconda. Fin dagli anni della scuola c’è sempre qualcuno che la precede. Sempre. E senza dimenticarsi di umiliarla anche un po’. Chi è costei? Ma la classica stronza! Quella di Allegra si chiama Sparkle Jones. Non solo la vita di Sparkle è perfetta, ma la biondissima e splendente ragazza riesce a ottenere sempre tutto ciò che vuole. Ma il tempo passa e a ventisei anni Allegra ha finalmente una casa tutta per sé e un lavoro nell’agenzia immobiliare più prestigiosa di Londra. Il passato, però, non sembra volerla dimenticare e mette di nuovo Sparkle Jones sulla sua strada. Questa volta le cose sembrano andare diversamente e la nemica di una vita le appare sotto un’altra luce… E tutto questo proprio quando l’incontro con un bellissimo imprevisto dagli occhi verdi come smeraldi sembra in grado di sparigliare le carte. Tra feste, intrighi e cene non proprio a lume di candela, in corsa tra le strade di una Londra magnifica, forse per Allegra è arrivato il momento di scoprire se davvero quello che vuole è la felicità. Questa volta non può lasciare l’ultima mano alla sua adorabile, odiata stronza numero uno!

Per l’estate avevo bisogno di qualcosa di bello e di qualcosa di leggero: il romanzo di Felicia Kingsley rientrava nella seconda categoria. Avevo già letto alcuni suoi libri e ne avevo apprezzato lo stile scorrevole, l’ironia e la trama, tutto sommato, carina. Ho quindi portato “Stronze si nasce”, che mi era stato regalato, sotto l’ombrellone.

Ho perciò conosciuto Allegra Hill, che riflette in fin dei conti la maggior parte di noi: la brava ragazza, che si impegna in tutto ciò che fa, ma che nonostante tutto è eterna seconda. In pole position c’è sempre lei, la Sparkle Jones della situazione, l’approfittatrice che prende il buono dagli altri, lo volge a suo vantaggio, ti sorpassa e se ne va. Si prende i tuoi sogni, si prende il ragazzo di cui eri innamorata e vive la vita che avevi desiderato… alla faccia tua. In tutto ciò, molto spesso, la Sparkle di turno si è persino finta tua amica, l’hai aiutata, le hai fatto decollare i progetti e poi, come se nulla fosse, ti scarica con classe, oscurandoti.

Sì, anche io ne ho incontrate varie di Sparkle nella mia vita e certamente non sono rimaste nel mio cuore. Riappropriarsi dei propri progetti e dei propri sogni quando una “parassita” ti ha portato via tutto è complicato, anche se non impossibile.

Tutto ciò capita ad Allegra che, dopo aver ottenuto un posto alla Royals & Lloyds, agenzia per la vendita di immobili di lusso, si ritrova a dover condividere il lavoro con Sparkle, la detestabile soggetta che, per tutta la durata della scuola, l’aveva oscurata, mandandole a monte i piani e persino le feste di compleanno. Sparkle la “stronza” numero 1.


Eppure, Sparkle vuole farsi amica Allegra. Non sembra più quella di una volta: la invita a pranzo e cena, condivide con lei le giornate di shopping, e la trasporta in un mondo altolocato. Allegra si ritrova avvolta dalla “sparkliness”, la lucentezza che emana Sparkle e che, automaticamente, la porta ad essere – come per magia – apprezzata da tutti. Ma Sparkle è apparenza e Allegra se ne renderà conto con il tempo, giungendo a fargliela pagare con gli interessi, soprattutto quando di mezzo c’è un uomo che si chiama Tristan Forsyth, bellissimo e milionario. Aiutata da Duke Swanesson, miglior amico di Tristan, Allegra preparerà a Sparkle la sua vendetta, mentre lei stessa cresce, acquisisce esperienza e ricopre un posto di lavoro migliore utilizzando solo le sue forze.


Ora, la mia opinione in merito. La trama è un po’ scontata, ma non mi aspettavo di certo il saggio vincitore del Premio Strega. Volevo un romanzo leggero, ma purtroppo non l’ho trovato. Troppi capitoli (51 + epilogo), molti dei quali ripetitivi delle giornate lavorative alla Royals & Lloyds, imbastite di un lusso eccessivo in cui una persona con un briciolo di cervello non potrebbe mai ritrovarsi immischiata (a meno da non indebitarsi fino al midollo). Avrei apprezzato la rivincita di Allegra perché, ovviamente, se la meritava, ma non finendo a fare la gattamorta (o la gatta eccessivamente viva forse) sia con Tristan che con Duke. Se c’è una cosa che mi infastidisce, probabilmente a livello morale, sono quelle ragazze/donne che hanno avventure con un uomo e con il suo migliore amico, quasi a voler affermare la loro capacità di conquistatrici seriali. Solo quando poi uno dà buca, allora dicono che l’altro è l’amore della loro vita. Amore… termine abusato per situazioni davvero superficiali. A tutto ciò si aggiungano gli uomini che, avendo un briciolo di soldi in più e bellezza, si credono di avere il potere in mano… ed è colpa, poi, di chi glielo fa credere cadendo ai loro piedi come fossero déi scesi in terra.

Foto di PIRO da Pixabay

Forse non è il romanzo adatto alle romantiche come me e alle combattenti, per quelle che nonostante i numerosi nemici e le Sparkle Jones in circolazione, non sono mai diventate “stronze”, ma hanno proseguito sulla loro via, migliorando e conquistando i propri sogni solo con tanto impegno e costanza.

Ad ogni modo, non voglio essere pesante. Si tratta davvero di un romanzo da sfogliare a cuor leggero, per farsi trasportare in mondi di lusso visti solo nei film americani, tra Londra, New York, Milano e Parigi.

giovedì 22 settembre 2022

Recensione di "Tutto a posto tranne l'amore" di Anna Premoli

Buongiorno a tutti e ben ritrovati su Sàkomar blog! Con questo tempo autunnale in avvicinamento, io - che sono nostalgica - ripenso all'estate appena trascorsa e al fatto che, appena qualche settimana fa, ero ancora al mare, a godermi i raggi di sole e il fragore delle onde sulla spiaggia. Vi porto, quindi, a Milano, dove Anna Premoli ha ambientato "Tutto a posto tranne l'amore".





Trama: Ludovico Paravicini è decisamente prevenuto in fatto di donne, ma chi non lo sarebbe, al posto suo? L'epilogo del suo grande amore è stato infatti davvero infelice. In una parola: divorzio. E per giunta non è stato nemmeno amichevole: Ginevra, la sua ex moglie, anni fa ha fatto armi e bagagli e preteso da lui un lauto assegno di mantenimento, autorizzandolo a pensare il peggio di lei. E adesso Ludovico sarebbe ben lieto di continuare a nutrire questa convinzione. Ma all'improvviso Ginevra ricompare e sembra molto determinata a fargli cambiare idea. A volte capita che le persone che si pensa di conoscere meglio riservino delle sorprese assolutamente imprevedibili. E non è detto che queste sorprese siano negative...

Tutti noi abbiamo vissuto i mesi apocalittici della pandemia, i giorni apparivano uguali tra loro, senza alcun interesse; abbiamo perso di vista i nostri obiettivi, i nostri sogni, pensando che, se già sarebbe occorso tempo per realizzarli in condizioni normali, figurarsi dopo il blocco complessivo causato dal virus. Alcuni di noi non ne hanno risentito, soprattutto chi poteva lavorare in smart working, altri si sono trovati disoccupati. Quelli come me, che avevano necessità di andare in giro per biblioteche, archivi e siti archeologici, hanno forse avuto più tempo per elaborare le proprie ricerche, ma vi erano difficoltà notevoli, talvolta insuperabili, con mille regole da rispettare (compresi i libri in quarantena…).

In tempi di pandemia, essendosi ridotti i rapporti allo zero assoluto, molti si sono affidati alle app di dating (che, personalmente, non userò mai), senza purtroppo abbandonarle una volta tornati alla semi normalità.

Ci sono poi Ludovico e Ginevra, divorziati da 5 anni, che grazie al maledetto covid e alla quarantena, si sono ritrovati. Ne sono accadute di cose assurde e forse la loro storia rientra a pieno titolo in classifica. Ginevra, prima dell’arrivo del virus, aveva ottenuto anche la restituzione dell’assegno di mantenimento che Ludovico le aveva versato. Ma lei, “colpevole” di averlo tradito con un altro, si è messa a studiare, si è diplomata in interior design allo IED e ora è in grado di mantenersi autonomamente. Non ha bisogno di soldi versati dall’ex marito.


Lui è stupito, ma su quella storia che gli ha provocato immensa sofferenza non vorrebbe tornarci… non fosse per sua madre, ancora affezionata alla sua ex moglie, che prende contatti e decide che Ginevra dovrà in qualche modo arredare la casa di Ludovico. I rapporti sono ancora burrascosi, nessuno dei due sa come muoversi perché sembra di camminare sulle sabbie mobili: un passo falso e viene inghiottito. Eppure, tra le brevi uscite al supermercato e le videochiamate per l’assemblaggio dei mobili, Ludovico e Ginevra riescono a fare una cosa che avevano dimenticato e lasciato da parte nel loro matrimonio: parlare con sincerità. Si confessano le sensazioni, le paure, ridono insieme e affrontano le preoccupazioni… attraverso lo schermo del pc, finché il ritorno alla normalità non li costringe a confrontarsi di persona.

E cosa accadrà ai nostri protagonisti? Assurdo da credere, ma in un modo tutto loro, finiranno di nuovo insieme perché l’amore, quello vero, non si cancella mai. A volte ha bisogno di un aiutino laddove i problemi quotidiani minano la serenità, ma il dialogo è fondamentale.

“Tutto a posto tranne l’amore” è un romanzo divertente, con protagonisti ironici, scritto da entrambi i punti di vista, la cui storia è inserita in una cornice attualissima. Finale forse un po' scontato, ma piacevole per una lettura leggera.

Nota negativa: sono molto attenta ai dettagli e, quando mi ritrovo scritto più di una volta “pandemia mondiale” – che è una bella ripetizione – mi prende una fastidiosa sensazione.


Vi lascio con alcune frasi e appuntamento alla prossima recensione!

«È in quel particolare momento, mentre ce ne stiamo in coda su una polverosa strada cittadina, nel bel mezzo di una pandemia, in attesa di poter usufruire del grande privilegio di comprare qualcosa da mangiare nemmeno questo fosse il razionamento dell’epoca comunista, che mi rendo appieno conto della mutevolezza della condizione umana e dei suoi rapporti. Certe onde prima si allontanano e poi ritornano; qualche volta hai il tempo di prepararti al loro arrivo perché sono visibili e le sirene suonano per avvisarti, ma certe altre le onde sono molto più oblique e per questo potenzialmente più pericolose».

«Ma forse è esattamente questo il segreto dell’improvvisazione, mi ritrovo a ragionare: niente regole e zero aspettative. Possono nascere cose meravigliose quando non ci si aspetta nulla».

sabato 16 gennaio 2021

Recensione di "Matrimonio di convenienza" di Felicia Kingsley

Buongiorno e buon sabato amici! Mentre fuori è una bellissima e (tanto) gelida giornata di gennaio, mi trovo in modalità lettrice compulsiva contornata da libri. Non posso farci nulla, è più forte di me. I libri mi danno conforto, con quelle storie sempre nuove che non aspettano altro se non essere sfogliate, lette, vissute.

Vi parlerò dell'ultimo libro facente parte della mia altissima pila di romanzi sul comodino.


Trama: Jemma fa la truccatrice teatrale, vive in un seminterrato a Londra e colleziona insuccessi in amore. Un giorno però riceve una telefonata dal suo avvocato che potrebbe cambiarle la vita: la nonna Catriona, la stessa che ha diseredato sua madre per aver sposato un uomo qualunque e senza titolo nobiliare, ha lasciato a lei un'enorme ricchezza. Ma a una condizione: che sposi un uomo di nobili natali. Il caso vuole che l'avvocato di Jemma segua un cliente che non naviga proprio in acque tranquille: Ashford, il dodicesimo duca di Burlingham, è infatti al verde e rischia di perdere, insieme ai beni di famiglia, anche il titolo. Ashford è un duca, Jemma ha molti soldi. Ashford ha bisogno di liquidi, Jemma di un blasone... Ma cosa può avere in comune la figlia di una simpatica coppia hippy, che ama girare per casa nuda, con un compassato lord inglese? Apparentemente nulla... Il loro non sarà altro che un matrimonio di convenienza, un'unione di facciata per permettere a entrambi di ottenere ciò che vogliono. Ma Jemma non immagina cosa l'aspetta, una volta arrivata nella lussuosa residenza dei Burlingham: galateo, formalità, inviti, ricevimenti e un'odiosa suocera aristocratica. E a quel punto sarà guerra aperta...

Le famiglie nobili, si sa, hanno spesso ceduto a matrimoni combinati per ottenere il potere, le ricchezze e un erede (possibilmente maschio). La storia è piena di episodi di questo tipo... ma a Burligham la situazione è un po' diversa: il neo duca, Ashford, vive nel lusso, eppure è uno squattrinato, costretto a vendere le sue proprietà, nonostante sua madre pensi di poter proseguire a condurre lo stile di vita di sempre; Jemma, invece, che ha condotto un'esistenza modesta, lavorando come truccatrice di una compagnia teatrale e vivendo con i suoi eccentrici genitori - Carly e Vance - in uno scantinato di Londra, si ritrova ricchissima grazie all'eredità di sua nonna, Catriona, a patto che sposi un nobile.

Sia Jemma che Ashford sono incastrati in un problema che non riescono a risolvere... o forse sì? Il loro avvocato di fiducia, conoscenza comune, ha la brillante idea di farli sposare, portando così un vantaggio a entrambi. Jemma va a vivere a Denby Hall, dove ad attenderla c'è la detestabile Delphina, duchessa madre, la servitù e una serie di maniere a lei totalmente sconosciute. La neo duchessa, piombata dal nulla, non può presentarsi con i capelli fucsia, i suoi modi fuori luogo ed essere, per giunta, un sfegatata tifosa di calcio! I novelli sposi, perciò, decidono di vivere sotto lo stesso tetto, inventando la storia della conoscenza improvvisa e della passione esplosa che ha condotto a un matrimonio lampo... ma c'è una clausola: ognuno proseguirà a fare la sua vita, ignorandosi a vicenda, e il divorzio sarà l'opzione contemplata quando le cose si saranno assestate. Eppure... come può esserci indifferenza laddove un'attrazione crescente è mascherata da duello combatturo a colpi di battute pungenti?

Tra feste, balli, ricevimenti Jemma finisce inaspettatamente per voler migliorare, chiedendo al servizievole maggiordomo ripetizioni di letteratura, lingue, buone maniere; e Ashford si ritroverà a guardare oltre il suo mondo ovattato, cercando quella spensieratezza che gli mancava e che Jemma ha finalmente portato con sé.

Il rapporto conflittuale di Jemma e Ashfor esplode oltre la metà del libro in una bella storia d'amore, intrisa sempre e comunque di ironia, cui fanno da contorno Harring e Cécile (rispettivamente amici di Ashford e Jemma), Delphina, Carly e Vance.

Alcune scene mi hanno ricordato il noto film Disney "Pretty Princess" e devo dire che più di una volta Felicia Kingsley mi ha strappato qualche risata. La narrazione è scorrevole, divertente, romantica, senza eccessi. Unica nota: ho trovato troppo lunga l'ambientazione di Jemma a Denby Hall che, personalmente, avrei accorciato di qualche capitolo per evitare alcuni episodi forse un po' ripetitivi. Complessivamente, è un romanzo assolutamente consigliato per tutte coloro che necessitano di un attimo di pausa e di un bel po' di sorrisi.



lunedì 9 settembre 2019

Recensione di "Un giorno perfetto per innamorarsi" di Anna Premoli

Buonasera amici! Eccomi tornata con il terzo e ultimo libro del mese di agosto. Lo so, durante gli anni precedenti ho sfogliato decisamente molti più romanzi, ma come già anticipato nei precedenti post, è stato un periodo particolarmente stressante, invece che rilassante come dovrebbe di norma essere una vacanza.



Trama: Kayla Davis è una donna "metropolitana". Di New York ama tutto: il traffico, il caos, le folle. Nota per il suo sarcasmo e le sue relazioni mordi e fuggi, Kayla aspira a diventare un'affermata giornalista. Anche se al momento si accontenta di scrivere recensioni sui posti più alla moda della città. L'occasione di fare il salto arriva quando il suo capo decide di mandarla in una sperduta cittadina dell'Arkansas, per preparare un pezzo di rilievo nazionale su un argomento del tutto particolare… Kayla coglie al volo la proposta e, abbandonata l'amata New York, prova a inserirsi nella vita di Heber Springs. L'impatto non è dei migliori: le sue scarpe tacco dodici, preferibilmente blu elettrico, mal tollerano le polverose zone dell'America del Sud, il suo temperamento frenetico mal si adegua alla calma di un posto dove tutti si conoscono. Ma soprattutto, Kayla non pensava di dover fare i conti con la comparsa di Greyson Moir. Ce la farà Kayla a dimostrare quanto vale?


Kayla è la tipica donna in carriera newyorkese, sempre in movimento, amante della vita frenetica, degli aperitivi a tutte le ore del giorno e della moda, nonché degli uomini belli e disinteressati a una relazione che duri più di una notte. È una giornalista, lavora per il New York Times e il suo capo la invia nella piccola cittadina di Heber Springs, in Arkansas, per riuscire a "indagare" sull'estrazione dello shale gas e sulle concessioni. 


Sarà per poco tempo, prosegue a ripetersi Kayla non appena arriva nel piccolo centro, dove già abita l'eccentrica zia Jill dai capelli colorati di blu, esattamente come i tacchi a spillo che la ragazza decide di indossare… quelle stesse scarpe notate, sin dal primo momento, da Greyson, l'affascinante e misterioso uomo per cui tutti farebbero di tutto. Quel Greyson che è anche il sindaco di Heber Springs. L'attrazione tra i due è esplosiva a cominciare dai primi sguardi e dai primi scambi di battute. Peccato che Kayla e Greyson la pensino in maniera diametralmente opposta sull'amore: se per lei l'amore quasi non esiste ed è meglio lasciarsi andare a relazioni occasionali per puro e semplice divertimento, Greyson è invece il classico bravo ragazzo, quasi un principe azzurro, che vuole amare ed essere ricambiato per costruire insieme alla sua donna un solido futuro. Ma com'è possibile che dietro quegli occhi incredibilmente azzurri, i muscoli ben allenati e quel bel viso si nasconda un uomo tanto profondo? Kayla non riesce a darsi pace e, tralasciando lo scopo lavorativo per cui si era trasferita in Arkansas, parte alla conquista di Greyson, per mettere alla prova sia l'affascinante sindaco che nessuna riesce a sedurre, sia se stessa. Questo pericoloso gioco le costerà però molto caro… perché a volte con il fuoco ci si ustiona, non solo con quello della passione, ma anche e soprattutto con quello dell'amore. 


Nonostante abbia apprezzato moltissimo il personaggio di Kayla con le sue battute brillanti e scene comiche talvolta degne di una Bridget Jones alla moda, il romanzo non mi è piaciuto e ho fatto fatica a terminarlo. Forse ne ero stata attratta inizialmente, ma la narrazione si svolge sempre nello stesso identico modo: Kayla e Greyson che si incontrano, si piacciono, si attraggono, giocano l'uno con l'altro, si lasciano e si riattraggono come due calamite, fin poi a cedere in un ritmo snervante di serate passionali che prendono il via solo a partire dagli ultimi capitoli. È chiaro però sin dalle prime righe l'intento di questa storia senza colpi di scena. 


Purtroppo già il nome Greyson mi aveva condotto sulla via dell'allarme, della serie "Ecco il nuovo Mr. Grey delle costanti Cinquanta sfumature" che ormai tutte le autrici riprendono per avere un nutrito pubblico femminile. La mia ipotesi è stata confermata. Certo, qui abbiamo un Greyson scottato che cerca una relazione seria e che pratica addirittura l'astinenza, mentre la parte della donna assetata di contatto fisico la gioca lei, ma alla fin fine è sempre verso un vortice di sesso sfrenato che si vuole arrivare. La stessa menzione – non dirò in quale contesto – del celebre libro non fa altro che deporre a favore del fatto che il romanzo di Anna Premoli echeggi le "Cinquanta Sfumature", oltre a riprendere le mode del momento verso Outlander e la passione da teenager per attori del calibro di Ryan Gosling.

Cercavo una storia leggera, divertente, ma anche meno scontata. Un vero peccato.

domenica 8 settembre 2019

Recensione di "Spiacente, non sei il mio tipo" di Anna Zarlenga

Buon pomeriggio amici! La domenica è fatta per rilassarsi e per riuscire a portare a termine piccoli impegni rimasti in sospeso nel corso della settimana. Mi piace dedicarmi al mio blog e alle letture, consigliandone alcune e fornendo la mia modesta opinione sui romanzi che ho potuto sfogliare.


Trama: Sara e Teo non potrebbero essere più diversi. Lei lavora come ricercatrice all'università, lui è un figlio di papà che presto o tardi erediterà una casa di produzione televisiva. Lei è bassina, ha forme morbide ed è poco appariscente, lui è il classico playboy sbruffone. In sostanza non hanno nulla in comune se non, a quanto pare, un'indiscussa antipatia per i matrimoni. Ed è proprio a una cerimonia di nozze che si conoscono e hanno modo di trovarsi insopportabili a vicenda. La reciproca e dichiarata incompatibilità non impedisce loro di dare inizio a un battibecco che li porta, un po' per sfida, un po' per gioco, a oltrepassare il limite... Ma nessuno dei due dà peso alla cosa: sono perfettamente consapevoli di non piacersi e che non si incontreranno mai più. I piani del destino sono però ben altri. Dopo una vita passata a dissipare soldi senza realizzare granché, Teo è costretto dal padre a riprendere a frequentare l'università: in caso contrario potrà dire addio al suo lavoro nell'azienda di famiglia. E il caso vuole che una delle sue docenti sia proprio l'insopportabile ragazza conosciuta mesi prima a un matrimonio...

In questa storia non abbiamo il classico "belloccio" che, incontrata la ragazza attraente, genera scintille sin dalle prime pagine. Nel romanzo di Anna Zarlenga tutto inizia da un matrimonio, evento funesto che sconvolge la vita di Teo, abituato alle serate in compagnia di Silvio, il suo migliore amico, a perdersi nei locali, svegliandosi il mattino successivo con belle ragazze disponibili e dal quoziente intellettivo piuttosto basso. Ma quello è un giorno maledetto pure per Sara, sorella della sposa: detesta i matrimoni e quello in particolare, dato che conosce bene che tipo sia Silvio, suo cognato. Per di più Sara riceve un confetto su una lente degli occhiali che si incrinano fastidiosamente. Chi sarà l'autore di un simile gesto? Proprio un rozzo maleducato, sicuramente… e invece è il bel Teo: occhi azzurri nascosti dietro un paio di occhiali da sole, completo nero (perché a lutto) e incredibilmente attraente. Sara, però, non si fa incantare dall'aspetto fisico e, con la parlantina e la battuta sempre pronta che la contraddistingue, lo attacca con parole taglienti come lame. 


Dal canto suo Teo di solito non comunica con le "racchie" e Sara non corrisponde proprio ai suoi standard: bassa, occhiali dalle lenti spesse, fisico molto curvy, castigato in completi che sembrano usciti dall'armadio della nonna. È lo stesso Teo a confondere l'atteggiamento inviperito di Sara nei suoi confronti come un tentativo di seduzione da parte della ragazza. 


È così che inizia la storia di quei due che non sono il tipo l'uno dell'altro, eppure ogni volta che si trovano insieme fanno scintille. Si "pizzicano" a vicenda con battute e gesti comici… ed è proprio così che Teo, che prende inizialmente la situazione alla leggera, si ritroverà innamorato perso di una persona che non è mai stata il suo tipo; allo stesso modo Sara, da sempre attratta dal suo professore più grande di lei, con la testa fra le nuvole e l'animo filosofico di uno studioso provetto, perderà la testa per un tipo come Teo, spensierato figlio di papà, intelligente, ma senza voglia di applicarsi. 


L'ironia è il legante che tiene insieme le pagine di questo romanzo, l'elemento che anche nelle situazioni più complicate finisce per diventare il fine ultimo delle conversazioni. I protagonisti sono simpaticissimi: Teo, con la sua aria da bello e dannato, è colui che accetta la sfida con se stesso raggiungendo l'obiettivo di far capitolare Sara, solo per poi usarla e poterla lasciare, finché non si imbatte nel sentimento per eccellenza, che lo spiazza, facendo emergere la sua parte più dolce e romantica. Sara, invece, non è il prototipo di una modella (il che l'avvicina alla lettrice media), ma una ragazza indipendente che tiene poco al proprio aspetto fisico privilegiando la carriera e dando tutta se stessa per poter realizzare il sogno accademico. Eppure, a volte, anche l'impossibile diventa realtà e due tipi apparentemente opposti possono trovare insieme la via della felicità. 
Vi lascio con alcune citazioni tratte dal romanzo.

«Lo hai detto tu. La paura ci può bloccare, impedendoci di trovare la felicità […]» 


«Non siamo compatibili, ma complementari: quello che manca a uno, l'altro lo compensa. Con lei le mie barriere cadono, la mia consapevolezza di essere quasi un buono a nulla mi investe, ma la supero: con lei posso trovare un posto nel mondo». 


«La fiducia si guadagna e si può anche perdere, se mal riposta». 


«Ma la fiducia è un atto spontaneo. Solo con la fiducia comprendiamo ciò che a prima vista sembra incomprensibile».

sabato 7 settembre 2019

Recensione di "Non amarmi" di Lori Foster

Buongiorno a tutti lettori! Come state? Siete tornati dalle vacanze? Le mie sono durate troppo poco a dire il vero... e un periodo che avrebbe dovuto essere rilassante si è trasformato in un concentrato di impegni e stress. Per fortuna, però, i libri riescono sempre ad assolvere la loro "magica" trasportando fuori dal tempo e dallo spazio anche per poche ore.
Non sono riuscita a leggere tutti i romanzi che avrei voluto e che avevo portato con me... ma recupererò (spero).
Ecco perciò la prima delle mie letture, già iniziata a luglio.


Trama: Pepper Yates, coinvolta suo malgrado in una losca faccenda di malavita, vive in clandestinità da due anni, nascondendosi in un condominio fatiscente sotto il nome di Sue Meeks. Ha cambiato il proprio aspetto, prediligendo abiti informi, ed è molto riservata. Quasi troppo. Quando però si ritrova come vicino di casa l'affascinante Logan, si lascia stuzzicare dall'attrazione che prova per lui. Non è prudente uscire dal guscio che per anni l'ha tenuta in vita, ma la passione è irresistibile e lei non può che lasciarsene travolgere. Con delle regole, però: rimanere al buio, non spogliarsi e non lasciarsi toccare. Ma Logan non è chi dice di essere, e Pepper rischia di veder crollare il velo di anonimato dietro cui si nasconde... e il proprio cuore ridursi in frantumi.

"Non amarmi" è stato un regalo, non una scelta. Devo dire che la trama non mi aveva eccessivamente entusiasmata, troppo generica, con termini che lasciavano intendere solo una storia di passione nascosta da qualche segretuccio e nulla più. Non mi sarei aspettata di trovarmi davanti un romanzo sensuale, con elementi investigativi che echeggiavano 007. 


Sue Meeks è una ragazza strana, sempre vestita in modo non appariscente, che tende a camuffarsi con l'ambiente circostante, quasi a voler sparire… intento che però non riesce completamente, almeno agli occhi di Logan Riske, un agente sotto copertura, residente in un palazzetto e vicino di casa di Sue. Logan sta dando la caccia a Rowdy Yates, testimone dell'omicidio di un suo caro amico in una discoteca, e sa bene che l'insignificante Sue è in realtà Pepper Yates, sorella del ricercato. 


L'uomo è deciso a usarla pur di arrivare al suo scopo, eppure dopo una serie di sguardi e di approcci che si spingono sempre più verso picchi di passionalità in netto contrasto con l'apparenza della donna, i due finiscono per legarsi l'uno all'altro: Logan scopre aspetti inusuali, dolci e al contempo sensuali di Pepper e Pepper si ritrova a fidarsi suo malgrado di Logan… finché un blitz non incasterà Rowdy spegnendo per sempre quella magia che si era creata. 


Pepper Yates scappa perché ora tocca a lei entrare in scena, liberandosi da una maschera indossata per troppo tempo, ricercata da un pericoloso trafficante di essere umani, da poliziotti corrotti e da un agente innamorato e deciso a proteggerla ad ogni costo.

Non rivelerò di più. Devo dire che il romanzo è andato ben oltre le mie aspettative. Pensavo di trovarmi, come anticipato, davanti alla classica storiella sentimentale con risvolti piccanti, a volte immotivati; invece ho sfogliato le pagine di una storia non eccessivamente impegnativa, in cui si accostano sentimenti, passione, omicidi e indagini. Sarebbe forse più opportuno definirla un poliziesco romantico.
In tutto ciò, bisogna aggiungere che l'autrice abbia dato sicuramente rilievo al rapporto fratello-sorella tra Rowdy e Pepper che, sin dall'infanzia, si sostengono a vicenda, nonostante le varie vicessitudini, costruendo così due personaggi dal passato complicato che riescono però a procedere nella tempesta della vita.

Logan è il classico investigatore sexy, che ha forse visto troppi film di James Bond senza riuscire ad imitarlo realmente e Dash, suo fratello, è la spalla che gli fornisce una copertura idonea. Reese Barenden, collega di Logan, invece, con il suo comportamento ambiguo, riesce a ricoprire un ruolo di tutto rispetto: quello del bravo poliziotto, sospettoso di tutto, ma dal cuore tenero… soprattutto quando si tratta di adottare un cucciolo di cane abbandonato e di riuscire a vedere oltre l'apparenza di Alice, una timida e alquanto strana vicina di casa che sarà una pedina importante specie nella fase di risoluzione del caso.

"Non amarmi" non è di certo un best seller, ma una lettura piacevole, un romanzo da sfogliare sotto l'ombrellone.

venerdì 6 novembre 2015

Recensione di "La mia eccezione sei tu" di Patrisha Mar

Buon pomeriggio a tutti lettori! Sono più stanca del solito ultimamente, ma devo dire che la lettura è una via di fuga dai problemi, dai pensieri e da una realtà che a volte appare davvero molto pesante.
Un libro è un portale verso un nuovo mondo, quello dell'autore, che ha fissato le sue fantasie su carta, in modo che ogni persona potesse prendere parte della sua dimensione.
Eccomi quindi con una recensione che avrei voluto scrivere già tempo fa perché è da un po' che avrei voluto avere tempo per leggere il romanzo in questione.
Si tratta di "La mia eccezione sei tu" di Patrisha Mar. E' stato il regalo di mia zia per la mia nonnina e appena l'ho visto ho esclamato "Ma io so chi è Patrisha!". Era un'autrice self, come me, che è riuscita ad emergere per essere finalmente pubblicata dalla Newton Compton. Ricordo bene la copertina precedente, con il Colosseo sullo sfondo. L'ho vista più volte nei gruppi Facebook e sulla bacheca di molti contatti letterari. Mi piaceva davvero tanto, forse un po' più della nuova devo dire. Rappresentava proprio lo spirito del romanzo.



Faccio quindi tanti complimenti a Patrisha in primis!
Il romanzo se l'è quindi letto prima mia nonna, poi mia zia e infine è arrivato a me. Il commento di mia nonna sapete qual è stato?
"Sicuramente ti piacerà. Vuoi sempre sapere come andrà a finire. Te lo divorerai". Ed effettivamente aveva ragione. Scorgiamo un po' la trama...


Finalmente è arrivato il giorno del tanto atteso colloquio di lavoro e Sara deve fare bella figura. Sono già due anni che si è laureata, ma né in campo professionale né in quello sentimentale sembra che la sua vita abbia preso una piega accettabile. E adesso eccola, traballante su tacchi troppo alti, in ritardo cosmico - grazie alla simpatica sveglia che non suona quando dovrebbe e a un autobus che ha deciso di saltare una corsa - sotto la sede della rivista di moda e gossip più letta del momento. Sara deve avere quel lavoro... Ma la giornata a quanto pare è nata storta e può solo peggiorare. E infatti, come una ciliegina sulla torta, l'ascensore che è riuscita a prendere al volo pensa bene di bloccarsi. Uno scossone prima e un altro a breve distanza ed è chiaro che non ripartirà. Ma Sara lì dentro non è sola... Accanto a lei c'è qualcuno. Qualcuno che soffre di claustrofobia e che è sul punto di avere un attacco di panico. A meno che lei... non si faccia venire qualche idea geniale per impedirlo. Un'idea così geniale che lascerà il segno...

Premettendo che anche a me sarebbe preso un attacco di claustrofobia in un ascensore fermo (e io non ne soffro, ma il solo pensare di galleggiare nel vuoto sospesa con una corda mi infastidisce parecchio), Sara De Michele ha davvero un bel coraggio... o forse una buona dose d'incoscienza a baciare il tipo, mai visto prima, con cui si trova in ascensore. O meglio, il tipo lo ha già visto più volte, spesso nudo sulle riviste. Si tratta del più affascinante modello in circolazione: Daniel Gant.
Sara voleva solo distrarlo, farlo sentire meglio e l'unica idea che le balena per la testa è quella di baciarlo. Fosse capitato a me, avrei preso una pala e mi sarei sotterrata per la vergogna, ma nei libri ogni cosa può accedere. Da una giornata molto negativa, inizia invece una fantastica storia d'amore che ha tutte le caratteristiche di una fiaba moderna. Sara è un po' una Cenerentola, disoccupata, con bollette e affitto da pagare, disperatamente alla ricerca di un lavoro; lui è il bello e impossibile di turno, ricco, elegante, famoso.
Eppure quella ragazza è riuscita a fare breccia nel suo cuore. Daniel non vuole un'altra modella accanto, non una bella attrice con cui avere un'avventura. Sara è diversa. Lo ha visto in un momento di fragilità e lo prosegue a trattare come un uomo, poco importa che sia famoso.



Visto che in amore vince chi fugge... Sara prova a fuggire, ma Daniel si rivela, oltre che magnifico d'aspetto, anche con un grande cuore.
Solo quando la gelosia inizia a strisciare lentamente nel cuore della ragazza, Sara capirà di essere davvero innamorata persa di Daniel e di essere anche ricambiata. Un ragazzo non cambia mai... ma se decide di prendere decisioni drastiche solo per la donna che ama, allora è innamorato davvero.
Patrisha è riuscita a mescolare abilmente allegria, comicità (eh sì, perché alcune situazioni in cui Sara riesce a cacciarsi fanno davvero ridere), amore, romanticismo e passione senza mai cadere nel volgare. Lo sottolineo perché adesso vanno tanto di moda dei romance con scene di passione sfrenata alla "Cinquanta sfumature di grigio" che sinceramente mi hanno anche stancata. In "La mia eccezione sei tu" invece c'è la giusta dose di ogni cosa. E Daniel non ha nulla di meno rispetto al tanto decantato Christian Grey, anzi, direi che ha qualche marcia in più, somigliando incredibilmente al bel David Gandy (di cui porta anche le iniziali... mmm Patrisha, non è che hai un debole per quel fantastico modello?).



Sara è la tipica ragazza che non crede ai propri occhi, che si domanda se stia capitando proprio a lei. In realtà non mi sono mai domandata come potrei comportarmi se, dopo una bella dose di fortuna (che di solito si gira dalla parte opposta alla mia, ma tralasciamo...), riuscissi a conoscere l'uomo dei miei sogni. Penso che tutte le paure, i dubbi, le paranoie che già solitamente le ragazze possiedono per natura, aumenterebbero esponenzialmente perché si pensa ai viaggi che il tuo lui intraprende di continuo, alle bellissime ragazze che frequenta, ovvero persone che in confronto a te sembrano dee scese in terra, alle orde impazzite di ammiratrici tra le quali potevi esserci anche tu.
Ed effettivamente la vita di entrambi si rivoluzionerebbe parecchio... ambienti diversi, persone particolari, apparizioni in pubblico e paparazzi ovunque, quindi occhio ad essere sempre perfetta.
Chissà se una come me potrebbe reggere un colpo simile? Ma sono solo domande perché a meno che non faccia bloccare volutamente l'ascensore con Chris Evans dentro, sicuramente un evento romanticissimo e pazzesco come quello di Sara non capiterà mai.



Beata Sara direi, ma anche Daniel perché ha trovato una ragazza che lo amerà certamente, una persona sincera sulla quale potrà sempre contare e che avrà occhi solo e soltanto per lui (come biasimarla). 
Altro punto in più per Patrisha: il romanzo è ambientato in Italia e a Roma per la precisione. Ci sono quindi luoghi molto familiari e la mia adorata villa Borghese. Finalmente qualcuno che sceglie il proprio paese e non la tanto adorata America o la famosa Parigi per una storia d'amore!



In sunto, romanzo consigliato per sognare ad occhi aperti, per far battere il proprio cuore all'unisono con quello di Sara e Daniel e per provare a credere che "Se sogni e speri fermamente, dimentichi il presente e il sogno realtà diverrà".
Grazie Patrisha per la bella lettura!

giovedì 10 settembre 2015

Recensione di "So che ci sei" di Elisa Gioia

Buonasera a tutti! Eccomi di nuovo con un'altra recensione relativa a un romanzo che ho letto durante gli ultimi giorni di vacanza: "So che ci sei" di Elisa Gioia. Al momento è l'ultima perché il nuovo romanzo ce l'ho ancora in lettura. Non potendomi rilassare come al mare, adesso mi risulta un po' più difficile terminarne uno dietro l'altro.



Bene, "So che ci sei" l'ho visto in vendita in uno scaffale di un piccolo centro commerciale di Nettuno, decidendo però di acquistarlo a Latina. No, non sono pazza. La mia scelta è stata influenzata dal fatto che dovevo terminare "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo – Le storie segrete".
Cosa mi ha attratto di questo libro? Dunque, la doppia spunta di Whatsapp in copertina devo dire che mi ha incuriosita. Sono andata a leggere la trama e ho sorriso perché il comportamento di Gioia è esattamente quello paranoico che abbiamo un po' noi ragazze, soprattutto quando siamo innamorate (palesemente o segretamente)… ed è quello di andare a vedere l'ultimo accesso di Whatsapp, la foto profilo e lo status del nostro misterioso lui.
Inoltre Gioia mi era parsa molto familiare: imbranata, con un animo romantico e il cuore spezzato, ma incellofanato e "tenuto al sicuro", che provava a rimettere in sesto la sua vita dietro l'apparenza professionale e disinteressata. Mi somiglia. Molto. Ho deciso e l'ho acquistato. Qui la trama: 

"C’è qualcosa di peggio che essere tradita e mollata dal ragazzo con cui pensavi di passare tutta la vita. Ed è vederlo online su WhatsApp, per tutta la notte, e sapere che non sta scrivendo a te, non sta pensando a te, ma a qualcun altro.
È proprio quello che capita a Gioia al suo ritorno da Londra, dopo aver passato mesi facendo di tutto per tornare da Matteo, cantante di un gruppo rock che sembrava irraggiungibile e invece quattro anni prima era diventato il suo ragazzo. Peccato che ad aspettarla all’aeroporto, al posto di Matteo, ci sia il padre di Gioia, l’aria affranta e un foglio A4 tra le mani, con la magra e codarda spiegazione del ragazzo che non ha neanche avuto il coraggio di lasciarla guardandola negli occhi.
Dopo mesi di clausura, chili di gelato e un rapporto privilegiatissimo col suo piumone, però, Gioia si fa convincere a passare un weekend con le sue migliori amiche a Barcellona. Non c’è niente di meglio di un viaggio, qualche serata alcolica e un po’ di chiacchiere tra donne per riparare un cuore infranto.
Se poi a questo si aggiunge un incontro del tutto inaspettato con un uomo che pare spuntato direttamente dalla copertina di un magazine di successo, la possibilità di ricominciare pare ancora più vicina.
E, soprattutto, la consapevolezza che l’amore vero non ha bisogno di “ultimi accessi” di status o faccine sorridenti. È tutto da vivere, là fuori, a telefoni rigorosamente spenti."



L'autrice, con uno stile scorrevole e molto colloquiale, dà vita ai pensieri frequenti con i quali noi ragazze ci ingarbugliamo il cervello davanti ai comportamenti degli uomini, in particolar modo se, come nel caso di Gioia, ci troviamo di fronte al bello e dannato, apparentemente pentito del tradimento (Matteo Perri), che per paura di rimanere solo (diciamolo chiaro e tondo) fa il passo indietro pensando che la sua lei sia la reincarnazione di Penelope, e lo paragoniamo al bellissimo "Mister Copertina" dal "sorriso illegale" – in tal caso Christian Kelly – che sembra volerci a tutti i costi, nonostante le notizie del web lo descrivano come playboy milionario e seriale (incredibilmente il suo volto ha sempre avuto le sembianze del bel David Gandy... e solo ora scopro che in tutte le fan art c'è proprio lui. Elisa Gioia, non è che ti sei ispirata almeno un po' al fantastico modello? E comunque ottima scelta!).



La storia di Gioia e dell'inatteso incontro con Christian è una piacevole lettura per trascorrere un po' di tempo in compagnia del solo sfogliare delle pagine, con la mente immersa all'interno di scenari che prevedono una tempesta ormonale… e sì, perché tra i due c'è stata una fortissima alchimia sin dal primo sguardo, proseguendo in baci passionali. Ma l'amore si sa, non è semplice. Prevede moltissime complicazioni e la povera Gioia si troverà a doverle affrontare, spesso aiutata da sua sorella Melly, da Ludovica, dall'esplosiva Bea e dal collega e amico gay Marco. Quando tutto sembra essersi risolto e la fiaba forse prevede il lieto fine, ecco il colpo di scena degli ultimi capitoli che lasciano prevedere una continuazione.



È una lettura che consiglio per svagarsi un po' e farsi qualche risata, ma… ci sono dei "ma" che non posso evitare. Per quanto riguarda lo stile narrativo, detesto profondamente intercalari che prevedono l'utilizzo di invocazioni, si veda "Dio, com'era bello!", oppure "Gesù, Giuseppe e Maria". Alcune persone usano queste espressioni durante i loro discorsi verbali. A me risulta piuttosto sgradevole sentirlo... figuriamoci vederlo scritto!
Le parolacce… brutta abitudine che abbiamo preso nell'inserirle in ogni dove: nei romanzi, nelle canzoni, nei nostri discorsi quotidiani. Non che mi sconvolgano. Le ho usate e le uso anche io quando strettamente necessario, ma perché ritrovarle scritte in un romanzo in cui se ne può fare tranquillamente a meno? Ci sta per la battuta, ci sta per l'insulto occasionale… non ci sta come modo di esprimersi.
Infine ci sono alcuni refusi, passabili in un autore self e non lo dico perché "faccio parte della categoria". Gli autori self devono fare tutto da soli: dai primi passi della pubblicazione, alla correzione, alla promozione e così via. In romanzi pubblicati da case editrici non lo tollero (uno, due al massimo possono sfuggire. Di più, no) perché ci sono figure appositamente scelte per lavorare alle bozze. 
E poi… sono inorridita davanti a un errore di ortografia molto grave che non era presente una volta sola, bensì ripetuto! "Gli" invece di "le" per intendere "a lei" non è accettabile. La mia maestra delle elementari mi avrebbe tagliato tutte e due le mani se avessi perpetuato errori del genere nei miei temi. Posso indicare anche le pagine: a pag. 205, riga 4; a pag. 266, riga 7 e nella stessa pagina riga 19. Per una scrittrice, questi sono errori inaccettabili, ma la casa editrice dove sta?

Ho notato nella narrazione la ripresa di caratteristiche presenti in un po' di film/libri, come "Notting Hill", "Bridget Jones" (in maniera particolare), "Scrivimi una canzone", "La verità è che non gli piaci abbastanza"…e poi il tormentone di "Cinquanta sfumature di grigio". 



Di quest'ultimo non ho visto il film e nemmeno letto il romanzo. Non fanno per me. Credo che alla fine potrebbe essere addirittura troppo ripetitivo. Ma è ovvio che tutti ne abbiano parlato, conosca la trama e anche il personaggio principale, Christian Grey. Christian Kelly gli somiglia molto, non solo per il nome, ma anche per il suo ruolo di uomo milionario e bellissimo, ferito dall'amore che trova la ragazza sensibile e indifesa con cui può giocare al predatore e alla preda.
Certo, Christian Kelly è molto affascinante… ma almeno poteva essere variato il nome per non riprendere in modo palese il suo omonimo Grey.
Carine le riprese disneyane, così come il bacio che gioca un ruolo fondamentale, come se l'autrice volesse comunicare il concetto tanto sottolineato in "Come d'incanto": il bacio ti fa capire se è quello l'uomo che vuoi con te (segue, il "bacio del vero amore", vero punto fisso nella politica Disney).



Ad ogni modo,osservazioni a parte, voglio sapere come andrà a finire la fiaba (non favola… che è un genere differente) di Gioia e Christian. Auguro a Gioia, la protagonista, tutta la felicità possibile. Almeno lei se la merita...

domenica 29 marzo 2015

Recensione di "Il giardino degli incontri segreti" di L. Riley... e Sàkomar3 prossimamente!

Buonasera amici! E' tardi, molto tardi per le persone normali, un po' meno per i matti creativi come me. Ebbene sì, notiziona! Dopo anni in cui ho iniziato e smesso di scrivere il terzo volume di Sàkomar, oggi l'ho terminato! Quando ho posto la parola "Fine", ho però avvertito un senso di vuoto.
I miei amici, le mie creazioni, da oggi mi lasceranno Non per sempre è vero! Loro vivranno per sempre nel mio cuore e nella mia fantasia, così come in quella dei lettori che li hanno adorati, ma capisco finalmente cosa volessero dire i grandi scrittori quando qualcuno di essi addirittura piangeva per la fine di un romanzo.
Adesso inizierà la parte decisamente più noiosa e faticosa: la prima revisione. Sì, la prima di tantissime. Non so quante ne feci per il primo volume e sono sicura che non furono ancora abbastanza, ma un punto dovevo pur mettercelo.
Ho già preparato la copertina, creata rigorosamente con due belle foto che ho scattato in occasioni particolari. Me ne sono innamorata subito e sono soddisfatta del risultato.
Con molto piacere, alla notizia della fine della stesura, ho immediatamente ricevuto richieste di una data precisa in cui uscirà Sàkomar volume numero 3. Direi che non posso saperlo. Da parte mia ci metterò tutto l'impegno possibile - studio permettendo -  per far sì che le avventure dei cinque Principi di Sàkomar escano nella loro conclusione in breve tempo. Intanto per chi di voi si fosse perso i primi due, ricordo che sono disponibili su tutti gli stores in formato cartaceo ed ebook, quindi potete recuperarli facilmente. Qui trovate i vari link: http://sakomar.blogspot.it/2014/07/i-quattro-principi-di-sakomar-il-regno.html



Proseguendo questo post, eccomi con la recensione dell'ultimo libro che sono riuscita a leggere "Il giardino degli incontri segreti" di Lucinda Riley.



Sinceramente il titolo non mi è sembrato appropriato. Come spesso capita per le traduzioni italiane di romanzi stranieri, viene aggiunta sempre un po' di creatività. Sarebbe stato più consono lasciare "Fiore di serra".
Premettendo che la trama del romanzo è molto intricata, la narrazione in sè mi è piaciuta. Non prediligo le storie d'amore, ma stavolta sono stata tentata dalla copertina - che ho trovato molto bella - e dal mistero di un diario. Gli oggetti antichi esercitano su di me un fascino particolare e le memorie di una persona fissate in inchiostro su carta ingiallita le trovo irresistibili.
Detto questo, le vicende ruotano tutte intorno a Wharton Park, un'immensa tenuta inglese in stile "Orgoglio e Pregiudizio", che include anche una magnifica serra dove, tra le tante specie, sono coltivate delle orchidee, per l'appunto i "fiori di serra".



E' la storia di Julia, talentuosa pianista, ad aprire l'innumerevole serie di colpi di scena tra l'Inghilterra, la Francia e la Thailandia con i loro magnifici paesaggi. La sua vita è appena stata sconvolta dalla perdita del marito e del figlio in un tragico incidente automobilistico in Francia. Julia torna in Inghilterra, chiudendosi in un angusto e umido cottage, dove si deprime arrivando persino a pensare al suicidio. Nella sua triste vita, oltre alla presenza della sorella, giunge quella di Kit Crawford, erede della tenuta di Wharton Park dove i nonni di Julia avevano lavorato.
Elsie infatti, sua nonna, era stata la dama di compagnia di Lady Olivia, sposa di Lord Harry Crawford, padrone della tenuta all'epoca della seconda guerra mondiale, mentre il nonno era stato il giardiniere e migliore amico di Harry.



E' grazie al ritrovamento del diario del nonno Bill che Julia viene a scoprire interessanti e scottanti verità che la condurranno fino all'esotica Indonesia dove l'attende una gradita sorpresa, mentre la sua esistenza sarà sconvolta ancora in terra francese dove amare verità e bugie sono dietro l'angolo.
Il romanzo è intrigante. Si è spinti a leggere sempre oltre per capire i vari meccanismi che ruotano intorno a Wharton Park, anche se alcune parti le ho trovate piuttosto lente. Coinvolgente invece il finale, assolutamente superlativo.
Questo è uno dei rari romanzi in cui ho odiato davvero due dei personaggi. Poche volte mi era capitata una cosa simile. Solitamente finisco sempre per affezionarmi e addirittura a giustificare i "cattivi" guardando oltre i loro comportamenti. In questa storia invece ho provato un odio puro verso Harry Crawford e Xavier, il marito di Julia.
Harry è il tipico uomo indeciso che con il suo comportamento combina solo guai. Sposa Olivia solo perchè la madre glielo aveva suggerito (sottolineo senza obbligarlo, come invece lui vuole sempre far credere!). Lui non ama la ragazza, la quale invece lo adora. Arriva a spezzarle il cuore una volta in maniera atroce. Non convinto del suo orientamento sessuale (!), trascorre la sua prima notte di nozze lontano dalla moglie, che lo sorprenderà qualche sera dopo in atteggiamenti intimi con un amico.
Pentito (dice lui... a me non ha mai convinto) delle sofferenze subite da Olivia, torna da lei persuadendola del suo amore incondizionato. Parte quindi per la guerra, durante la quale è fatto prigioniero a Changi, nell'attuale Repubblica di Singapore, un tempo sotto il governo Giapponese.
In Thailandia anni più tardi a guerra terminata, incontrerà una bella ragazza locale, Lidia, seducendola, mettendola incinta e lasciandola per tornare a Wharton.
Prende in giro una donna rovinandole la vita e ne illude un'altra, ovvero il tipo maschile più spregevole in circolazione. Sono consapevole che ne esistano a bizzeffe, ma io li disprezzo comunque.



Il secondo è Xavier. Già il fatto che lui fosse tanto egocentrico non mi piaceva affatto. Si sentiva come inferiore nei confronti di Julia, pianista come lui, ma di qualità nettamente superiore. Ho scorto un pizzico di invidia nel suo comportamento. Ma ciò che farà alla fine è semplicemente spregevole, sotto ogni punto di vista. Non lo anticiperò per non fare troppo spoiler, ma sono sicura che chi lo avrà o deciderà di leggerlo, non potrà che essere d'accordo con me.
Kit invece è una ventata d'aria fresca. L'uomo che ha sofferto proprio perchè possiede un animo molto buono e nonostante ciò riesce a trovare la forza di aprire ancora una volta il suo cuore, consapevole che potrà essere ferito di nuovo. Kit è semplicemente un principe azzurro, un tipo rarissimo, quasi inesistente.
Sia Olivia che Julia, le due donne di Wharton Park, sono invece creature molto forti, ognuna a modo suo. Olivia, nonostante le azioni spregevoli del marito, rimane ferma nel portare avanti i suoi compiti e questo le fa assolutamente onore. Julia, donna apparentemente di ghiaccio, nasconde un animo sensibile che solo un uomo dolce e premuroso riuscirà a sfiorare. E' anche una "fenice" che rinasce dalle proprie ceneri, da ammirare decisamente.
Posso dire che l'autrice sia riuscita a costruire una trama ben complicata, ma soprattutto abbia lavorato sulla personalità dei suoi personaggi, incredibilmente reali (e a tal proposito invito a leggere i ringraziamenti alla fine, cosa che comunque consiglio sempre di fare).

Ora non so quale sarà il mio prossimo libro. Devo pensarci e dare un'attenta occhiata alla libreria di casa. Ci sono molti romanzi, soprattutto classici, che vorrei leggere prima di acquistarne di nuovi.
Bene, con questo vi auguro buona notte e alla prossima!

venerdì 24 ottobre 2014

Presentazione di "L'amore supera ogni cosa" di Chiara Ballariano

Buonasera a tutti! Sì lo so che è un po' tardi, ma non per noi lettori e scrittori. Solo adesso cominciamo ad avere l'ispirazione per creare nuovi personaggi e nuove storie, e per fantasticare sulle parole di nuovi mondi di carta.

Voglio presentarvi il romanzo d'esordio di una giovanissima autrice italiana. Il titolo è molto romantico a mio avviso.





Autrice: Chiara Ballariano
Numero pagine: 121
Genere letterario: Romanzo rosa
Prezzo Amazon: 0,99 euro


Trama: Rebecca è una ragazza semplice e solare, vive a Venezia e conduce una vita alquanto monotona, finché un giorno l’avvento di una notizia apparentemente triste le stravolgerà la vita portandola invece a provare molte emozioni ed a vivere esperienze uniche legate all’amicizia, alla vita professionale e a quella sentimentale. Conoscerà Niko, l’amore della sua vita e troverà la forza ed il coraggio per dimenticare un passato doloroso...


Brevi notizie sull'autrice: Chiara nasce a Palermo, nel 1997. Studia all'istituto Alberghiero. L'amore supera ogni cosa è il suo primo libro.


Link alla pagina Facebook ufficiale: https://m.facebook.com/profile.php?id=1438520376391549





A me ispira come lettura. Ultimamente le storie romantiche mi coinvolgono. Sono diventata sentimentale improvvisamente.


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