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giovedì 22 settembre 2022

Recensione di "Tutto a posto tranne l'amore" di Anna Premoli

Buongiorno a tutti e ben ritrovati su Sàkomar blog! Con questo tempo autunnale in avvicinamento, io - che sono nostalgica - ripenso all'estate appena trascorsa e al fatto che, appena qualche settimana fa, ero ancora al mare, a godermi i raggi di sole e il fragore delle onde sulla spiaggia. Vi porto, quindi, a Milano, dove Anna Premoli ha ambientato "Tutto a posto tranne l'amore".





Trama: Ludovico Paravicini è decisamente prevenuto in fatto di donne, ma chi non lo sarebbe, al posto suo? L'epilogo del suo grande amore è stato infatti davvero infelice. In una parola: divorzio. E per giunta non è stato nemmeno amichevole: Ginevra, la sua ex moglie, anni fa ha fatto armi e bagagli e preteso da lui un lauto assegno di mantenimento, autorizzandolo a pensare il peggio di lei. E adesso Ludovico sarebbe ben lieto di continuare a nutrire questa convinzione. Ma all'improvviso Ginevra ricompare e sembra molto determinata a fargli cambiare idea. A volte capita che le persone che si pensa di conoscere meglio riservino delle sorprese assolutamente imprevedibili. E non è detto che queste sorprese siano negative...

Tutti noi abbiamo vissuto i mesi apocalittici della pandemia, i giorni apparivano uguali tra loro, senza alcun interesse; abbiamo perso di vista i nostri obiettivi, i nostri sogni, pensando che, se già sarebbe occorso tempo per realizzarli in condizioni normali, figurarsi dopo il blocco complessivo causato dal virus. Alcuni di noi non ne hanno risentito, soprattutto chi poteva lavorare in smart working, altri si sono trovati disoccupati. Quelli come me, che avevano necessità di andare in giro per biblioteche, archivi e siti archeologici, hanno forse avuto più tempo per elaborare le proprie ricerche, ma vi erano difficoltà notevoli, talvolta insuperabili, con mille regole da rispettare (compresi i libri in quarantena…).

In tempi di pandemia, essendosi ridotti i rapporti allo zero assoluto, molti si sono affidati alle app di dating (che, personalmente, non userò mai), senza purtroppo abbandonarle una volta tornati alla semi normalità.

Ci sono poi Ludovico e Ginevra, divorziati da 5 anni, che grazie al maledetto covid e alla quarantena, si sono ritrovati. Ne sono accadute di cose assurde e forse la loro storia rientra a pieno titolo in classifica. Ginevra, prima dell’arrivo del virus, aveva ottenuto anche la restituzione dell’assegno di mantenimento che Ludovico le aveva versato. Ma lei, “colpevole” di averlo tradito con un altro, si è messa a studiare, si è diplomata in interior design allo IED e ora è in grado di mantenersi autonomamente. Non ha bisogno di soldi versati dall’ex marito.


Lui è stupito, ma su quella storia che gli ha provocato immensa sofferenza non vorrebbe tornarci… non fosse per sua madre, ancora affezionata alla sua ex moglie, che prende contatti e decide che Ginevra dovrà in qualche modo arredare la casa di Ludovico. I rapporti sono ancora burrascosi, nessuno dei due sa come muoversi perché sembra di camminare sulle sabbie mobili: un passo falso e viene inghiottito. Eppure, tra le brevi uscite al supermercato e le videochiamate per l’assemblaggio dei mobili, Ludovico e Ginevra riescono a fare una cosa che avevano dimenticato e lasciato da parte nel loro matrimonio: parlare con sincerità. Si confessano le sensazioni, le paure, ridono insieme e affrontano le preoccupazioni… attraverso lo schermo del pc, finché il ritorno alla normalità non li costringe a confrontarsi di persona.

E cosa accadrà ai nostri protagonisti? Assurdo da credere, ma in un modo tutto loro, finiranno di nuovo insieme perché l’amore, quello vero, non si cancella mai. A volte ha bisogno di un aiutino laddove i problemi quotidiani minano la serenità, ma il dialogo è fondamentale.

“Tutto a posto tranne l’amore” è un romanzo divertente, con protagonisti ironici, scritto da entrambi i punti di vista, la cui storia è inserita in una cornice attualissima. Finale forse un po' scontato, ma piacevole per una lettura leggera.

Nota negativa: sono molto attenta ai dettagli e, quando mi ritrovo scritto più di una volta “pandemia mondiale” – che è una bella ripetizione – mi prende una fastidiosa sensazione.


Vi lascio con alcune frasi e appuntamento alla prossima recensione!

«È in quel particolare momento, mentre ce ne stiamo in coda su una polverosa strada cittadina, nel bel mezzo di una pandemia, in attesa di poter usufruire del grande privilegio di comprare qualcosa da mangiare nemmeno questo fosse il razionamento dell’epoca comunista, che mi rendo appieno conto della mutevolezza della condizione umana e dei suoi rapporti. Certe onde prima si allontanano e poi ritornano; qualche volta hai il tempo di prepararti al loro arrivo perché sono visibili e le sirene suonano per avvisarti, ma certe altre le onde sono molto più oblique e per questo potenzialmente più pericolose».

«Ma forse è esattamente questo il segreto dell’improvvisazione, mi ritrovo a ragionare: niente regole e zero aspettative. Possono nascere cose meravigliose quando non ci si aspetta nulla».

sabato 18 settembre 2021

Recensione di "That guy" di Kim Jones

Buonasera amici, eccomi di nuovo qui a raccontarvi qualche dettaglio dei romanzi divorati durante lo scorso mese, agosto, chiamato comunemente "estate". Eh sì, anche se l'estate ha ufficialmente inizio il 21 giugno e termina verso il 22 o 23 settembre, per molti "estate" corrisponde al mese in cui possono ritagliarsi qualche giorno di vacanza, solitamente al mare.

Arriviamo al dunque e quindi al romanzo di Kim Jones che costituisce la mia quarta lettura "estiva".


Trama: "Avete presente quel tipo di ragazzo? Il frutto delle vostre fantasie più romantiche, il classico protagonista dei libri. E ricco, potente e, ovviamente, sexy. Vive in un appartamento stupendo, sa essere irritante ma di solito ha una buona ragione, ben nascosta nel suo passato, per giustificare il suo carattere. Ero convinta anche io che non esistesse. E invece ho conosciuto Jake. Mi chiamo Penelope e sono una scrittrice. Ho trascorso anni alla disperata ricerca di un uomo che fosse all'altezza dei miei protagonisti e, adesso che so che esiste, ho una missione: farlo innamorare perdutamente di me. Non dovrebbe essere un'impresa troppo difficile. C'è solo un problema: ho fatto una stupidaggine e adesso Jake mi odia. Ma sfortunatamente per lui... ho deciso che è quello giusto per me. E in un modo o nell'altro riuscirò a conquistarlo."

Tutto nasce da una vendetta e da un grosso equivoco: Penelope deve fargliela pagare all'ex ragazzo della sua migliore amica nonché coinquilina, incendiando una sacchetto di escrementi di cane; per fuggire dopo il furto di tale sacchetto, la stessa protagonista entra in una limousine fingendo di essere la donna che l'autista stava aspettando. Risultato? Penelope, giovane autrice in via di successo, si ritrova in un lussuoso palazzo appartenente al ricco imprenditore Jake Swagger, scambiata per la escort che avrebbe dovuto accompagnarlo a un importante evento. Chiarito l'errore, la nostra protagonista rimane comunque "incastrata" nelle dinamiche che Jake Swagger ha già deciso. E si dà il caso che lui sia, oltre che spaventosamente ricco, anche molto sexy, in grado di risvegliare ogni fantasia.


Come ho trovato questo romanzo? Sicuramente ho apprezzato l'ironia di Penelope, che non manca mai, anche se costellata di espressioni "scurrili" che non amo particolarmente nei libri. Per il resto è la solita storia che echeggia le "Cinquanta Sfumature": lui bello, ricco, potente e dannato con sfrenate pulsioni sessuali; lei, sprovveduta, che rimane intrappolata nella "rete del ragno", diventando improvvisamente lussuriosa. Si narra di avventure sessuali che sfiorano la fantascienza, di donne estremamente vogliose e di uomini che le trattano come un oggetto del piacere in un primo momento, per poi redimersi facendo emergere un barlume di dolcezza e facendo così scattare un innamoramento che sarebbe eufemistico definire "strano". Abbiamo sempre e comunque una donna in posizione inferiore, considerata per le prestazioni che può offrire, rapportata con un uomo superiore, ovviamente intelligente, che la domina.
Francamente non mi piace questa concezione della donna e dei rapporti sentimentali (che implicano altro, oltre il sesso e l'attrazione ovviamente) che vengono, a mio avviso, sminuiti. Ma del resto sembra che la linea pornografica letteraria mascherata sotto la categoria "romance" o "young adult" vada di moda e che le autrici possano trovare affermazione. In sintesi si tratta di una lettura leggera che non avrei scelto se non mi avessero regalato questo libro ormai molto tempo fa.

sabato 16 gennaio 2021

Recensione di "Matrimonio di convenienza" di Felicia Kingsley

Buongiorno e buon sabato amici! Mentre fuori è una bellissima e (tanto) gelida giornata di gennaio, mi trovo in modalità lettrice compulsiva contornata da libri. Non posso farci nulla, è più forte di me. I libri mi danno conforto, con quelle storie sempre nuove che non aspettano altro se non essere sfogliate, lette, vissute.

Vi parlerò dell'ultimo libro facente parte della mia altissima pila di romanzi sul comodino.


Trama: Jemma fa la truccatrice teatrale, vive in un seminterrato a Londra e colleziona insuccessi in amore. Un giorno però riceve una telefonata dal suo avvocato che potrebbe cambiarle la vita: la nonna Catriona, la stessa che ha diseredato sua madre per aver sposato un uomo qualunque e senza titolo nobiliare, ha lasciato a lei un'enorme ricchezza. Ma a una condizione: che sposi un uomo di nobili natali. Il caso vuole che l'avvocato di Jemma segua un cliente che non naviga proprio in acque tranquille: Ashford, il dodicesimo duca di Burlingham, è infatti al verde e rischia di perdere, insieme ai beni di famiglia, anche il titolo. Ashford è un duca, Jemma ha molti soldi. Ashford ha bisogno di liquidi, Jemma di un blasone... Ma cosa può avere in comune la figlia di una simpatica coppia hippy, che ama girare per casa nuda, con un compassato lord inglese? Apparentemente nulla... Il loro non sarà altro che un matrimonio di convenienza, un'unione di facciata per permettere a entrambi di ottenere ciò che vogliono. Ma Jemma non immagina cosa l'aspetta, una volta arrivata nella lussuosa residenza dei Burlingham: galateo, formalità, inviti, ricevimenti e un'odiosa suocera aristocratica. E a quel punto sarà guerra aperta...

Le famiglie nobili, si sa, hanno spesso ceduto a matrimoni combinati per ottenere il potere, le ricchezze e un erede (possibilmente maschio). La storia è piena di episodi di questo tipo... ma a Burligham la situazione è un po' diversa: il neo duca, Ashford, vive nel lusso, eppure è uno squattrinato, costretto a vendere le sue proprietà, nonostante sua madre pensi di poter proseguire a condurre lo stile di vita di sempre; Jemma, invece, che ha condotto un'esistenza modesta, lavorando come truccatrice di una compagnia teatrale e vivendo con i suoi eccentrici genitori - Carly e Vance - in uno scantinato di Londra, si ritrova ricchissima grazie all'eredità di sua nonna, Catriona, a patto che sposi un nobile.

Sia Jemma che Ashford sono incastrati in un problema che non riescono a risolvere... o forse sì? Il loro avvocato di fiducia, conoscenza comune, ha la brillante idea di farli sposare, portando così un vantaggio a entrambi. Jemma va a vivere a Denby Hall, dove ad attenderla c'è la detestabile Delphina, duchessa madre, la servitù e una serie di maniere a lei totalmente sconosciute. La neo duchessa, piombata dal nulla, non può presentarsi con i capelli fucsia, i suoi modi fuori luogo ed essere, per giunta, un sfegatata tifosa di calcio! I novelli sposi, perciò, decidono di vivere sotto lo stesso tetto, inventando la storia della conoscenza improvvisa e della passione esplosa che ha condotto a un matrimonio lampo... ma c'è una clausola: ognuno proseguirà a fare la sua vita, ignorandosi a vicenda, e il divorzio sarà l'opzione contemplata quando le cose si saranno assestate. Eppure... come può esserci indifferenza laddove un'attrazione crescente è mascherata da duello combatturo a colpi di battute pungenti?

Tra feste, balli, ricevimenti Jemma finisce inaspettatamente per voler migliorare, chiedendo al servizievole maggiordomo ripetizioni di letteratura, lingue, buone maniere; e Ashford si ritroverà a guardare oltre il suo mondo ovattato, cercando quella spensieratezza che gli mancava e che Jemma ha finalmente portato con sé.

Il rapporto conflittuale di Jemma e Ashfor esplode oltre la metà del libro in una bella storia d'amore, intrisa sempre e comunque di ironia, cui fanno da contorno Harring e Cécile (rispettivamente amici di Ashford e Jemma), Delphina, Carly e Vance.

Alcune scene mi hanno ricordato il noto film Disney "Pretty Princess" e devo dire che più di una volta Felicia Kingsley mi ha strappato qualche risata. La narrazione è scorrevole, divertente, romantica, senza eccessi. Unica nota: ho trovato troppo lunga l'ambientazione di Jemma a Denby Hall che, personalmente, avrei accorciato di qualche capitolo per evitare alcuni episodi forse un po' ripetitivi. Complessivamente, è un romanzo assolutamente consigliato per tutte coloro che necessitano di un attimo di pausa e di un bel po' di sorrisi.



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