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domenica 8 settembre 2019

Recensione di "Spiacente, non sei il mio tipo" di Anna Zarlenga

Buon pomeriggio amici! La domenica è fatta per rilassarsi e per riuscire a portare a termine piccoli impegni rimasti in sospeso nel corso della settimana. Mi piace dedicarmi al mio blog e alle letture, consigliandone alcune e fornendo la mia modesta opinione sui romanzi che ho potuto sfogliare.


Trama: Sara e Teo non potrebbero essere più diversi. Lei lavora come ricercatrice all'università, lui è un figlio di papà che presto o tardi erediterà una casa di produzione televisiva. Lei è bassina, ha forme morbide ed è poco appariscente, lui è il classico playboy sbruffone. In sostanza non hanno nulla in comune se non, a quanto pare, un'indiscussa antipatia per i matrimoni. Ed è proprio a una cerimonia di nozze che si conoscono e hanno modo di trovarsi insopportabili a vicenda. La reciproca e dichiarata incompatibilità non impedisce loro di dare inizio a un battibecco che li porta, un po' per sfida, un po' per gioco, a oltrepassare il limite... Ma nessuno dei due dà peso alla cosa: sono perfettamente consapevoli di non piacersi e che non si incontreranno mai più. I piani del destino sono però ben altri. Dopo una vita passata a dissipare soldi senza realizzare granché, Teo è costretto dal padre a riprendere a frequentare l'università: in caso contrario potrà dire addio al suo lavoro nell'azienda di famiglia. E il caso vuole che una delle sue docenti sia proprio l'insopportabile ragazza conosciuta mesi prima a un matrimonio...

In questa storia non abbiamo il classico "belloccio" che, incontrata la ragazza attraente, genera scintille sin dalle prime pagine. Nel romanzo di Anna Zarlenga tutto inizia da un matrimonio, evento funesto che sconvolge la vita di Teo, abituato alle serate in compagnia di Silvio, il suo migliore amico, a perdersi nei locali, svegliandosi il mattino successivo con belle ragazze disponibili e dal quoziente intellettivo piuttosto basso. Ma quello è un giorno maledetto pure per Sara, sorella della sposa: detesta i matrimoni e quello in particolare, dato che conosce bene che tipo sia Silvio, suo cognato. Per di più Sara riceve un confetto su una lente degli occhiali che si incrinano fastidiosamente. Chi sarà l'autore di un simile gesto? Proprio un rozzo maleducato, sicuramente… e invece è il bel Teo: occhi azzurri nascosti dietro un paio di occhiali da sole, completo nero (perché a lutto) e incredibilmente attraente. Sara, però, non si fa incantare dall'aspetto fisico e, con la parlantina e la battuta sempre pronta che la contraddistingue, lo attacca con parole taglienti come lame. 


Dal canto suo Teo di solito non comunica con le "racchie" e Sara non corrisponde proprio ai suoi standard: bassa, occhiali dalle lenti spesse, fisico molto curvy, castigato in completi che sembrano usciti dall'armadio della nonna. È lo stesso Teo a confondere l'atteggiamento inviperito di Sara nei suoi confronti come un tentativo di seduzione da parte della ragazza. 


È così che inizia la storia di quei due che non sono il tipo l'uno dell'altro, eppure ogni volta che si trovano insieme fanno scintille. Si "pizzicano" a vicenda con battute e gesti comici… ed è proprio così che Teo, che prende inizialmente la situazione alla leggera, si ritroverà innamorato perso di una persona che non è mai stata il suo tipo; allo stesso modo Sara, da sempre attratta dal suo professore più grande di lei, con la testa fra le nuvole e l'animo filosofico di uno studioso provetto, perderà la testa per un tipo come Teo, spensierato figlio di papà, intelligente, ma senza voglia di applicarsi. 


L'ironia è il legante che tiene insieme le pagine di questo romanzo, l'elemento che anche nelle situazioni più complicate finisce per diventare il fine ultimo delle conversazioni. I protagonisti sono simpaticissimi: Teo, con la sua aria da bello e dannato, è colui che accetta la sfida con se stesso raggiungendo l'obiettivo di far capitolare Sara, solo per poi usarla e poterla lasciare, finché non si imbatte nel sentimento per eccellenza, che lo spiazza, facendo emergere la sua parte più dolce e romantica. Sara, invece, non è il prototipo di una modella (il che l'avvicina alla lettrice media), ma una ragazza indipendente che tiene poco al proprio aspetto fisico privilegiando la carriera e dando tutta se stessa per poter realizzare il sogno accademico. Eppure, a volte, anche l'impossibile diventa realtà e due tipi apparentemente opposti possono trovare insieme la via della felicità. 
Vi lascio con alcune citazioni tratte dal romanzo.

«Lo hai detto tu. La paura ci può bloccare, impedendoci di trovare la felicità […]» 


«Non siamo compatibili, ma complementari: quello che manca a uno, l'altro lo compensa. Con lei le mie barriere cadono, la mia consapevolezza di essere quasi un buono a nulla mi investe, ma la supero: con lei posso trovare un posto nel mondo». 


«La fiducia si guadagna e si può anche perdere, se mal riposta». 


«Ma la fiducia è un atto spontaneo. Solo con la fiducia comprendiamo ciò che a prima vista sembra incomprensibile».

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