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domenica 12 maggio 2024

Recensione di "Una ragazza d'altri tempi" di Felicia Kingsley

Buona domenica a tutti e bentornati sulle pagine virtuali del blog!


Dove vi porto in questo pomeriggio di maggio? Nell'Inghilterra dell'epoca Regency, in particolare nella Londra del 1816, dove è finita Rebecca, la protagonista di "Una ragazza d'altri tempi" di Felicia Kingsley.


Trama: A chi non piacerebbe vivere nella Londra di inizio ’800, tra balli, feste e inviti a corte? Di certo lo vorrebbe Rebecca Sheridan, perché a lei il ventunesimo secolo va stretto: vita frenetica, zero spazio personale e gli uomini... possibile che nessuno sappia corteggiare una ragazza? Brillante studentessa di Egittologia e appassionata lettrice di romance Regency, Rebecca ama partecipare alle rievocazioni storiche in costume e, proprio durante una di queste, accade qualcosa di inspiegabile: si ritrova sbalzata nella Londra del 1816. Superato lo shock iniziale, realizza di avere un'occasione unica: essere la debuttante più contesa dagli scapoli dell’alta società, tra un tè e una passeggiata a Hyde Park. Mentre è alla ricerca del suo Mr Darcy, attira però l’attenzione dell’uomo meno raccomandabile di Londra: Reedlan Knox, un corsaro dal fascino oscuro e dalla reputazione a dir poco scandalosa. Insomma, il genere d’uomo che una signorina per bene non dovrebbe proprio frequentare. Ma quando Rebecca scopre segreti inconfessabili e trame losche dell’aristocrazia, il suo senso di giustizia le impone d’indagare. Nessuno però pare intenzionato a mettere a rischio il proprio onore per aiutarla. Non le resta che rivolgersi all’unico che un onore da difendere non ce l’ha: Reedlan Knox. E se, dopotutto, il corsaro si rivelasse più interessante del gentiluomo che ha sempre sognato? Decidere se tornare nel presente o restare nel 1816 potrebbe diventare una scelta difficile...


Visto che oggi è la festa della mamma, racconterò perché sono divenuta una delle lettrici del romanzo di Felicia Kingsley. E' un pomeriggio d'autunno inoltrato, forse di ottobre. Sono in libreria con mia madre a osservare le nuove uscite. Proprio lei si sofferma sulla copertina violetta e, strizzando gli occhi perché senza occhiali idonei, tenta di leggerne la trama. Mentre sono presa dagli articoli di cartoleria (che mi piacciono sempre troppo!), mi chiama e mi dice che me lo compra.
"Ma così, senza un perché? Non è il mio compleanno..."
"Non ti posso regalare un libro anche io?"
Lo osservo: ovviamente era nella mia lista, ma stavo aspettando di terminare la pila infinita di libri che ho sul comodino prima di dedicarmi ad altro.
E così, "Una ragazza d'altri tempi" è venuto via con me.

Sarà un caso forse, anzi, sicuramente lo è, ma Rebecca è una studentessa di archeologia, nello specifico di egittologia, materia che mi ha sempre affascinata (e, se presso il mio ateneo avesse proseguito ad esistere l'insegnamento, sono certa che avrei preso la strada delle piramidi, invece che quella dell'archeologia cristiana). E' appassionata di romanzi di epoca Regency, partecipa alle rievocazioni storiche e tiene un diario un po' particolare, in cui scrive di una sua ipotetica esistenza nell'Ottocento.
Durante uno di questi incontri tematici organizzati presso la biblioteca di Hatchards dell'eccentrica Gwenda, Rebecca viene catapultata altrove, in un'altra epoca. Nel negozio, in stile Narnia, si è aperto un varco temporale ed ecco lì che la ragazza ci cammina involontariamente dentro, tornando indietro nei secoli. E' il 1816... e Rebecca è la protagonista della storia che stava scrivendo nel suo diario!

Foto di Leo da Pixabay

Rebecca Sheridan è la figlia del marchese di Lennox e vive in una ricca dimora con la zia Calpurnia, lo zio Algernon e il cugino Archibald. Ha 21 anni e ancora non è sposata, il che significa solo una cosa: è urgente il suo debutto, affinché trovi un marito degno del titolo e della sua dote. Peccato che il cuore di Rebecca, sin dal primo momento, batta per Reedlan Knox, un corsaro che ha appena acquisito il titolo di cavaliere e che diventa improvvisamente suo vicino di casa.
Nella storia dovrebbe esserci anche la sua migliore amica Emily, ma qualcosa non torna perché in questa versione temporale la ragazza, secondo le voci che circolano, è scappata con il suo amante.
L'evento scatenante di tutta la vicenda si verifica, però, durante una festa organizzata da una delle ricche famiglie: per attirare l'attenzione, viene mostrata una mummia... una mummia avvolta in poche bende e che ha il piede storto identico a quello di Emily!
Chi ha ridotto Emily in quello stato? Perché?
Tra intrighi famigliari, indagini nei bassifondi di Londra e la minaccia del ritorno in auge di Napoleone, Rebecca risolverà questo e altri casi aiutata proprio dall'affascinante Reedlan Knox. Chissà se, una volta trovato anche il modo di tornare al presente, Rebecca sceglierà il cuore, un matrimonio combinato o il proprio futuro.

Foto di TAI-Design da Pixabay


E' evidente che il romanzo sia frutto di approfondimenti mirati. Personalmente non avrei saputo da dove iniziare per descrivere l'epoca Regency, eppure Felicia Kingsley ci riesce benissimo, giungendo fin nei dettagli di quelli che erano evidenti impedimenti quotidiani sui quali tutti si interrogano, ma che rimangono sempre tabù (es. come facevano le donne a gestire il ciclo mestruale con quei mega vestiti? Dove andavano in bagno? Le persone dell'epoca ogni quanti giorni si facevano una doccia?).
Vengono descritti anche i bassifondi di Londra, le prigioni, le osterie (e per un attimo mi è sembrato di entrare nei dipinti di William Hogarth), i manicomi e le angherie che i ricoverati dovevano subire.
Il romanzo è ben costruito e al 90% scorre velocemente; ho trovato un po' più noiosa l'ennesima descrizione delle gare di cavalli e delle scommesse, ma il tutto ruota attorno al mistero della morte di Emily. Anche l'idea di far diventare Emily stessa una mummia è stata geniale (essendo Rebecca un'egittologa poi!), benché macabra.

Grazie a questo viaggio introspettivo nel passato, Rebecca riesce a far emergere il suo vero carattere e i suoi desideri rimasti sepolti sotto il dolore immenso della morte dei genitori. Da ragazza timida e fin troppo riservata, si trasforma in una donna coraggiosa, a volte anche avventata, passionale, sempre con un gran cuore.
Per quel che riguarda Reedlan Knox, vorrei sapere quante delle lettrici non si sono innamorate del corsaro... perché la sottoscritta ci ha perso subito la testa. Il tenebroso ha sempre (o quasi) una marcia in più sul damerino.

Foto di Calla Negra da Pixabay

Altri spunti di riflessione sono offerti dalle descrizioni sulla condizione della donna dell'epoca: era poco più di un oggetto, di cui interessava solo la dote e la capacità di dare alla luce un erede, possibilmente maschio. E sono idee che, purtroppo, ci siamo portati dietro fino ad oggi, nonostante tutte le battaglie.
Infine, la storia è anche molto passionale in alcuni tratti, sicuramente non volgare, ma con scene che definerei un po' spinte.

Quando ho voltato l'ultima pagina, ammetto di aver immediatamente sentito la mancanza di Rebecca e Reedlan, quindi ben fatto Felicia Kingsley! E grazie mamma per avermi regalato una storia carina che mi ha tenuto compagnia durante gli interminabili viaggi sui mezzi nella mia caotica Roma!

giovedì 17 agosto 2023

Recensione di "Stronze si nasce" di Felicia Kingsley

Buongiorno a tutti e bentornati sul mio blog! Siete ancora in spiaggia, oppure avete ricominciato le vostre attività lavorative? In ogni caso, portate sempre con voi un libro: sono i migliori compagni di avventura.
Oggi vi parlo del romanzo di Felicia Kingsley, "Stronze si nasce", edito dalla Newton Compton.



Trama: Allegra Hill è brillante, onesta e altruista. Ma anche un’eterna seconda. Fin dagli anni della scuola c’è sempre qualcuno che la precede. Sempre. E senza dimenticarsi di umiliarla anche un po’. Chi è costei? Ma la classica stronza! Quella di Allegra si chiama Sparkle Jones. Non solo la vita di Sparkle è perfetta, ma la biondissima e splendente ragazza riesce a ottenere sempre tutto ciò che vuole. Ma il tempo passa e a ventisei anni Allegra ha finalmente una casa tutta per sé e un lavoro nell’agenzia immobiliare più prestigiosa di Londra. Il passato, però, non sembra volerla dimenticare e mette di nuovo Sparkle Jones sulla sua strada. Questa volta le cose sembrano andare diversamente e la nemica di una vita le appare sotto un’altra luce… E tutto questo proprio quando l’incontro con un bellissimo imprevisto dagli occhi verdi come smeraldi sembra in grado di sparigliare le carte. Tra feste, intrighi e cene non proprio a lume di candela, in corsa tra le strade di una Londra magnifica, forse per Allegra è arrivato il momento di scoprire se davvero quello che vuole è la felicità. Questa volta non può lasciare l’ultima mano alla sua adorabile, odiata stronza numero uno!

Per l’estate avevo bisogno di qualcosa di bello e di qualcosa di leggero: il romanzo di Felicia Kingsley rientrava nella seconda categoria. Avevo già letto alcuni suoi libri e ne avevo apprezzato lo stile scorrevole, l’ironia e la trama, tutto sommato, carina. Ho quindi portato “Stronze si nasce”, che mi era stato regalato, sotto l’ombrellone.

Ho perciò conosciuto Allegra Hill, che riflette in fin dei conti la maggior parte di noi: la brava ragazza, che si impegna in tutto ciò che fa, ma che nonostante tutto è eterna seconda. In pole position c’è sempre lei, la Sparkle Jones della situazione, l’approfittatrice che prende il buono dagli altri, lo volge a suo vantaggio, ti sorpassa e se ne va. Si prende i tuoi sogni, si prende il ragazzo di cui eri innamorata e vive la vita che avevi desiderato… alla faccia tua. In tutto ciò, molto spesso, la Sparkle di turno si è persino finta tua amica, l’hai aiutata, le hai fatto decollare i progetti e poi, come se nulla fosse, ti scarica con classe, oscurandoti.

Sì, anche io ne ho incontrate varie di Sparkle nella mia vita e certamente non sono rimaste nel mio cuore. Riappropriarsi dei propri progetti e dei propri sogni quando una “parassita” ti ha portato via tutto è complicato, anche se non impossibile.

Tutto ciò capita ad Allegra che, dopo aver ottenuto un posto alla Royals & Lloyds, agenzia per la vendita di immobili di lusso, si ritrova a dover condividere il lavoro con Sparkle, la detestabile soggetta che, per tutta la durata della scuola, l’aveva oscurata, mandandole a monte i piani e persino le feste di compleanno. Sparkle la “stronza” numero 1.


Eppure, Sparkle vuole farsi amica Allegra. Non sembra più quella di una volta: la invita a pranzo e cena, condivide con lei le giornate di shopping, e la trasporta in un mondo altolocato. Allegra si ritrova avvolta dalla “sparkliness”, la lucentezza che emana Sparkle e che, automaticamente, la porta ad essere – come per magia – apprezzata da tutti. Ma Sparkle è apparenza e Allegra se ne renderà conto con il tempo, giungendo a fargliela pagare con gli interessi, soprattutto quando di mezzo c’è un uomo che si chiama Tristan Forsyth, bellissimo e milionario. Aiutata da Duke Swanesson, miglior amico di Tristan, Allegra preparerà a Sparkle la sua vendetta, mentre lei stessa cresce, acquisisce esperienza e ricopre un posto di lavoro migliore utilizzando solo le sue forze.


Ora, la mia opinione in merito. La trama è un po’ scontata, ma non mi aspettavo di certo il saggio vincitore del Premio Strega. Volevo un romanzo leggero, ma purtroppo non l’ho trovato. Troppi capitoli (51 + epilogo), molti dei quali ripetitivi delle giornate lavorative alla Royals & Lloyds, imbastite di un lusso eccessivo in cui una persona con un briciolo di cervello non potrebbe mai ritrovarsi immischiata (a meno da non indebitarsi fino al midollo). Avrei apprezzato la rivincita di Allegra perché, ovviamente, se la meritava, ma non finendo a fare la gattamorta (o la gatta eccessivamente viva forse) sia con Tristan che con Duke. Se c’è una cosa che mi infastidisce, probabilmente a livello morale, sono quelle ragazze/donne che hanno avventure con un uomo e con il suo migliore amico, quasi a voler affermare la loro capacità di conquistatrici seriali. Solo quando poi uno dà buca, allora dicono che l’altro è l’amore della loro vita. Amore… termine abusato per situazioni davvero superficiali. A tutto ciò si aggiungano gli uomini che, avendo un briciolo di soldi in più e bellezza, si credono di avere il potere in mano… ed è colpa, poi, di chi glielo fa credere cadendo ai loro piedi come fossero déi scesi in terra.

Foto di PIRO da Pixabay

Forse non è il romanzo adatto alle romantiche come me e alle combattenti, per quelle che nonostante i numerosi nemici e le Sparkle Jones in circolazione, non sono mai diventate “stronze”, ma hanno proseguito sulla loro via, migliorando e conquistando i propri sogni solo con tanto impegno e costanza.

Ad ogni modo, non voglio essere pesante. Si tratta davvero di un romanzo da sfogliare a cuor leggero, per farsi trasportare in mondi di lusso visti solo nei film americani, tra Londra, New York, Milano e Parigi.

sabato 16 gennaio 2021

Recensione di "Matrimonio di convenienza" di Felicia Kingsley

Buongiorno e buon sabato amici! Mentre fuori è una bellissima e (tanto) gelida giornata di gennaio, mi trovo in modalità lettrice compulsiva contornata da libri. Non posso farci nulla, è più forte di me. I libri mi danno conforto, con quelle storie sempre nuove che non aspettano altro se non essere sfogliate, lette, vissute.

Vi parlerò dell'ultimo libro facente parte della mia altissima pila di romanzi sul comodino.


Trama: Jemma fa la truccatrice teatrale, vive in un seminterrato a Londra e colleziona insuccessi in amore. Un giorno però riceve una telefonata dal suo avvocato che potrebbe cambiarle la vita: la nonna Catriona, la stessa che ha diseredato sua madre per aver sposato un uomo qualunque e senza titolo nobiliare, ha lasciato a lei un'enorme ricchezza. Ma a una condizione: che sposi un uomo di nobili natali. Il caso vuole che l'avvocato di Jemma segua un cliente che non naviga proprio in acque tranquille: Ashford, il dodicesimo duca di Burlingham, è infatti al verde e rischia di perdere, insieme ai beni di famiglia, anche il titolo. Ashford è un duca, Jemma ha molti soldi. Ashford ha bisogno di liquidi, Jemma di un blasone... Ma cosa può avere in comune la figlia di una simpatica coppia hippy, che ama girare per casa nuda, con un compassato lord inglese? Apparentemente nulla... Il loro non sarà altro che un matrimonio di convenienza, un'unione di facciata per permettere a entrambi di ottenere ciò che vogliono. Ma Jemma non immagina cosa l'aspetta, una volta arrivata nella lussuosa residenza dei Burlingham: galateo, formalità, inviti, ricevimenti e un'odiosa suocera aristocratica. E a quel punto sarà guerra aperta...

Le famiglie nobili, si sa, hanno spesso ceduto a matrimoni combinati per ottenere il potere, le ricchezze e un erede (possibilmente maschio). La storia è piena di episodi di questo tipo... ma a Burligham la situazione è un po' diversa: il neo duca, Ashford, vive nel lusso, eppure è uno squattrinato, costretto a vendere le sue proprietà, nonostante sua madre pensi di poter proseguire a condurre lo stile di vita di sempre; Jemma, invece, che ha condotto un'esistenza modesta, lavorando come truccatrice di una compagnia teatrale e vivendo con i suoi eccentrici genitori - Carly e Vance - in uno scantinato di Londra, si ritrova ricchissima grazie all'eredità di sua nonna, Catriona, a patto che sposi un nobile.

Sia Jemma che Ashford sono incastrati in un problema che non riescono a risolvere... o forse sì? Il loro avvocato di fiducia, conoscenza comune, ha la brillante idea di farli sposare, portando così un vantaggio a entrambi. Jemma va a vivere a Denby Hall, dove ad attenderla c'è la detestabile Delphina, duchessa madre, la servitù e una serie di maniere a lei totalmente sconosciute. La neo duchessa, piombata dal nulla, non può presentarsi con i capelli fucsia, i suoi modi fuori luogo ed essere, per giunta, un sfegatata tifosa di calcio! I novelli sposi, perciò, decidono di vivere sotto lo stesso tetto, inventando la storia della conoscenza improvvisa e della passione esplosa che ha condotto a un matrimonio lampo... ma c'è una clausola: ognuno proseguirà a fare la sua vita, ignorandosi a vicenda, e il divorzio sarà l'opzione contemplata quando le cose si saranno assestate. Eppure... come può esserci indifferenza laddove un'attrazione crescente è mascherata da duello combatturo a colpi di battute pungenti?

Tra feste, balli, ricevimenti Jemma finisce inaspettatamente per voler migliorare, chiedendo al servizievole maggiordomo ripetizioni di letteratura, lingue, buone maniere; e Ashford si ritroverà a guardare oltre il suo mondo ovattato, cercando quella spensieratezza che gli mancava e che Jemma ha finalmente portato con sé.

Il rapporto conflittuale di Jemma e Ashfor esplode oltre la metà del libro in una bella storia d'amore, intrisa sempre e comunque di ironia, cui fanno da contorno Harring e Cécile (rispettivamente amici di Ashford e Jemma), Delphina, Carly e Vance.

Alcune scene mi hanno ricordato il noto film Disney "Pretty Princess" e devo dire che più di una volta Felicia Kingsley mi ha strappato qualche risata. La narrazione è scorrevole, divertente, romantica, senza eccessi. Unica nota: ho trovato troppo lunga l'ambientazione di Jemma a Denby Hall che, personalmente, avrei accorciato di qualche capitolo per evitare alcuni episodi forse un po' ripetitivi. Complessivamente, è un romanzo assolutamente consigliato per tutte coloro che necessitano di un attimo di pausa e di un bel po' di sorrisi.



giovedì 17 settembre 2020

Recensione di "Prima regola: non innamorarsi" di Felicia Kingsley

Buonasera amici! Mentre l'autunno si avvicina, insieme ai suoi colori caldi intrappolati nelle foglie, continuo a postare recensioni dei romanzi che mi hanno fatto compagnia sulla spiaggia.


Trama: Silvye ha ventisette anni, una madre asfissiante e sogna solo una vita normale, con un lavoro normale. Ma la verità è che la sua vita è tutto meno che normale perché… è una truffatrice. Sì, una truffatrice, figlia di una truffatrice che l’ha istruita alla perfezione nell’arte del furto e dell’inganno. Ci sono solo due cose che Silvye non deve fare: mangiare carboidrati e innamorarsi. A lei, le regole proprio non piacciono: ok vivere senza innamorarsi, ma non senza carboidrati!C’è invece una persona a cui le regole piacciono moltissimo: Nick Montecristo, affascinante ladro-gentiluomo e astuto genio dell’arte. È un abile stratega, impermeabile ai sentimenti, e non ha mai fallito un solo incarico.
Nick e Silvye sono i prescelti da un ricco ed eccentrico collezionista, per mettere a segno un colpo sensazionale. Peccato che i due si detestino e abbiano qualche conto in sospeso da regolare. Lei è fuoco, lui è ghiaccio. Impensabile lavorare insieme, impossibile dire di no al colpo. Riusciranno Nick e Silvye a passare da rivali a complici, ed evitare che una fastidiosa quanto imprevista attrazione tra loro complichi le cose? Ma sì, in fondo sono due professionisti, basterà rispettare una sola regola…
Ecco un altro romanzo che mi ha fatto divertire e appassionare! Silvye e Nick si incontrano perché il destino ha voluto che le loro strade da truffatori e ladri si incrociassero. Entrambi, dopo una rocambolesca e a tratti imbarazzante "presentazione", vengono arruolati da un Lord scozzese per ritrovare un oggetto molto ricercato e importante, soprattutto per i collezionisti: il diario di Giacomo Casanova. 


Attraverso una missione che evoca i viaggi di Indiana Jones e quelli di Robert Langdon, protagonista del Codice da Vinci di Dan Brown, Nick e Silvye si dovranno confrontare, utilizzando ogni mezzo con persone capaci di uccidere per ottenere il prezioso manufatto… perché il diario di Casanova non è un semplice trattato di seduzione, bensì un enigma per arrivare a uno dei tesori più desiderati in assoluto. I nostri protagonisti viaggiano sull'Orient Express, arrivano a Parigi, fuggono tra le calli di Venezia effettuando inseguimenti in motoscafo, volano a Londra e Vienna, ma c'è una regola tra loro, la principale: non innamorarsi. Entrambi conducono una vita che non lascia spazio all'amore… ma riusciranno davvero a mantenere fede a questo proposito? 


Ho letto questo romanzo in 4 giorni: mi è piaciuto, mi sono divertita, ho viaggiato con la fantasia e mi sono innamorata di Nick Montecristo (inevitabile), il ladro che non ruba nei musei. L'autrice riesce ad usare la giusta dose di ironia mescolandola abilmente con situazioni ambigue e avventurose, introducendo inoltre descrizioni storico-artistiche e architettoniche che evocano spettacolari immagini dei monumenti e delle città in cui i nostri protagonisti si trovano ad agire. 


E poi… Felicia Kingsley mi ha conquistata quando ha nominato i Monuments Men, alludendo alle azioni di tutela verso il patrimonio culturale. Come potevo rimanere insensibile davanti a un romanzo che stava unendo tutto ciò che amavo, ovvero l'arte, la tutela della stessa, l'avventura, il mistero e un bellissimo ragazzo ironico dagli occhi azzurri e i capelli neri, che avrebbe voluto occuparsi di recuperare le opere d'arte perdute? 


A volte i romance non fanno per me. Li leggo, ma noto mille difetti, invece "Prima regola: non innamorarsi" contiene la giusta ricetta per far appassionare le lettrici, anche le più scettiche. Se uscisse un film, sarei la prima a correre al cinema. Complimenti Felicia! 


«Il mercato dell'arte si colloca al confine tra legalità e illegalità, tra bianco e nero. C'è tanto grigio entro cui muoversi. Il collezionismo è fluido, ci sono dei buchi normativi e nessuno fa domande […]». 


«Pensa all'arte come a un iceberg. Ciò che è esposto nei musei o nelle collezioni private è solo la punta, tutto il resto è sommerso. Le guerre, le razzie e gli smarrimenti hanno fatto scomparire la maggior parte delle opere che oggi sono proprio in quel cono d'ombra. Ed è lì che lavoro io: un'ombra tra le ombra», le spiego. «Hitler aveva requisito oltre seicentomila quadri, sculture e manoscritti che, ancora oggi, risultano dispersi. Solo una minima parte è stata ritrovata. Prima di lui, Napoleone ha depredato Europa ed Egitto dei loro patrimoni artistici e, anche se la maggior parte delle opere è stata ricollocata, ancora tante mancano all'appello. Il mercato dei furti d'arte produce un giro di affari da sei miliardi annui solo in Europa ed è praticamente impossibile da controllare». 


«I miei miti erano i Monuments Men». 
«Chi?» 
«Una task force di uomini incaricati di salvaguardare le opere d'arte durante la Seconda guerra mondiale. Tra il 1943 e il 1951 hanno recuperato oltre cinque milioni di pezzi che sarebbero andati perduti, come la Madonna di Bruges di Michelangelo o Ritratto di Adele Bloch.Bauer di Klimt. Io volevo diventare un recuperatore per il governo e riportare le opere perdute agli occhi delle persone». 


Con gli occhi rivolti verso l'alto, guardiamo il cuore rosa salire nel cielo grigio, diventando sempre più piccolo, finché non lo perdiamo di vista. 
«Non c'è più» mormora lei con voce tremula. 
«C'è ancora, solo che noi non lo vediamo. Anche quando ci saremo separati, non ci vedremo, ma nei miei pensieri tu ci sarai ancora. Ci sarai sempre». 


«Adesso ti sembra la fine del mondo perché è una cosa fresca, ma aspetta di vedere le cose in prospettiva. Non ci si può innamorare in otto giorni». 
«E se ne bastasse uno? Se bastasse un'ora?» 
«Al cuore basta anche un minuto», ribatte lei, «ma tu devi usare la testa».
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