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domenica 2 settembre 2018

Recensione di "La lettera" di Kathryn Hughes

Buon pomeriggio lettori! Si torna dalle vacanze con un po' di nostalgia per il mare e le calde giornate, ma allo stesso tempo travolti dall'entusiamo delle nuove esperienze che stanno per iniziare.
Dato che le attività riprendono a pieno ritmo, eccomi con una mia nuova recensione, quella di "La lettera" di Kathryn Hughes.
Ho acquistato questo romanzo in un giorno di pioggia torrenziale. Era il 31 marzo scorso, mi trovavo a Nettuno per una passeggiata e, improvvisamente, è iniziato il diluvio, seguito da potenti raffiche di vento. Sono entrata nella piccola libreria Mondadori per cercare riparo e non ho potuto fare a meno di curiosare tra gli scaffali. Mentre fuori imperversava una tempesta, mi immergevo tra le pagine di alcuni libri, finché questo non ha attratto la mia attenzione. In primis il nome dei due personaggi nominati sul retro della copertina, Tina e Chrissie… e non so perché ho pensato a Christina, evocando logicamente attinenze, peraltro corrette, con il mio nome. E poi c'era una storia, romantica, malinconica, a tratti dura e pungente che si insinuava lentamente nell'animo. 


Trama: Quanto può durare un ricordo? Tina se lo chiede ogni sabato, davanti ai vestiti usati che vende per beneficenza. E se lo chiede quando, in una vecchia giacca, trova una lettera che risale al settembre 1939. E che non è mai stata spedita. Chi saranno mai Chrissie, la destinataria, e Billy, l’uomo che nella lettera implora il suo perdono? Qual è la storia che li unisce? E che ne è stato di loro?
Inseguire quel ricordo ingiallito diventa ben presto per Tina una ragione di vita, l’unico modo per sfuggire a un marito violento e a un’esistenza annegata in un oceano di rimpianti. Con una passione e un coraggio che non sapeva neppure di avere, Tina inizia quindi a scavare nel passato, intrecciando ricordi arrossati dal sangue della guerra e confusi dalle nebbie del tempo. Inizia a lottare per cambiare. Per vivere, finalmente. Perché sa che aggrapparsi a quel ricordo significa non arrendersi, sfidare il destino, scommettere sulla propria felicità. E che non è mai troppo tardi per perdonare. Soprattutto se stessi. Una storia che regala un crescendo di emozioni e in cui ogni donna si può identificare; un’autrice che sa raccontare con slancio e sincerità la forza dei sentimenti: ecco perché La lettera ha entusiasmato i lettori di tutto il mondo, diventando in brevissimo tempo un autentico bestseller e rimanendo nel cuore di chiunque abbia trovato, nella vita dei suoi personaggi, una scintilla della cosa più preziosa in assoluto: la speranza.

Tina lavora e vive a Manchester. È segretaria in un ufficio e impiega anche il suo tempo in un charity shop, dove ogni giorno vengono portati abiti usati. Questo piccolo negozio è anche un rifugio dalla sua vita, quella che un tempo aveva sognato fosse diversa, al fianco dell'uomo che amava e che aveva sposato… prima che diventasse un alcolizzato violento e che lei lo perdonasse tutte le volte in cui le alzava le mani contro, trasformando quella relazione in un amore tossico, in un rapporto tra carnefice e crocerossina. 


Un giorno al charity viene portata una vecchia giacca, di buona fattura; nella tasca interna era contenuta una lettera, mai aperta e mai spedita, indirizzata a una certa Christina (Chrissie) da Billy, nel settembre 1939. Inizia da qui l'indagine condotta da Tina e rivolta alla storia di una sua omonima, vissuta tanti anni prima, destinataria di una bellissima lettera d'amore allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. 


E mentre Tina svolge le sue ricerche a Manchester, combattendo con i ripensamenti e le ricadute del marito, lontano da lì, in America, un trentaquattrenne di nome William sta per partire alla volta dell'Irlanda per andare a cercare la sua madre biologica, di cui possiede vaghi ricordi e un nome sbagliato.

Quello di Chrissie e Billy sarà un amore intenso, ostacolato da un padre autoritario, dallo scoppio della Guerra e infine dalle volontà di una zia troppo devota. Una storia che ha provocato tanto dolore, ma che almeno prevede un lieto fine. 


È indubitabile che le storie riguardanti vecchie lettere e vicende di un recente passato, come quello riferito alla Seconda Guerra Mondiale, provochino un certo fascino e generino sentimenti intensi. 
"La lettera" è un romanzo avvincente, che arriva dritto alle corde del cuore, con personaggi intessuti sapientemente sulle righe della realtà. Le due protagoniste Tina e Chrissie sono accomunate da un nome, ma anche da un destino crudele: quello di perdere entrambe, seppur in maniera diversa, il frutto del loro vero amore, il bambino che portano in grembo. Entrambe sono personaggi dolci (forse a volte eccessivamente), forti, caritatevoli, innamorate dell'amore e sarà proprio questo loro carattere, così atipico forse, a renderle talvolta vittima degli abomini altrui.

Billy è, invece, il classico bello e dannato, che ha avuto tante ragazze, ma perde la testa per la più dolce di tutte, Chrissie, giungendo ad amarla più della sua stessa vita; al contrario, Rick (marito di Tina), se prima poteva somigliare al classico principe azzurro, con il tempo rivela il suo volto reale, violento, triste e insaziabile, che lo condurrà alla rovina. Quando si compie del male, infatti, quest'ultimo non produce un effetto limitato, ma si ripercuote con un raggio d'azione piuttosto vasto su molte persone, facendole talvolta cadere nell'oblio. Solo le più forti, coloro che hanno il coraggio di vivere, risorgono come fenici dalle proprie ceneri, riportando a tingere i giorni futuri di luce.

Veramente un bel libro che consiglio assolutamente. Il vero amore può abbattere le barriere dello spazio, del tempo e persino di tante stupide e nocive correnti di pensiero.

«So che l'amore rende ciechi, ma non sapevo rendesse anche stupidi».


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