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sabato 18 settembre 2021

Recensione di "That guy" di Kim Jones

Buonasera amici, eccomi di nuovo qui a raccontarvi qualche dettaglio dei romanzi divorati durante lo scorso mese, agosto, chiamato comunemente "estate". Eh sì, anche se l'estate ha ufficialmente inizio il 21 giugno e termina verso il 22 o 23 settembre, per molti "estate" corrisponde al mese in cui possono ritagliarsi qualche giorno di vacanza, solitamente al mare.

Arriviamo al dunque e quindi al romanzo di Kim Jones che costituisce la mia quarta lettura "estiva".


Trama: "Avete presente quel tipo di ragazzo? Il frutto delle vostre fantasie più romantiche, il classico protagonista dei libri. E ricco, potente e, ovviamente, sexy. Vive in un appartamento stupendo, sa essere irritante ma di solito ha una buona ragione, ben nascosta nel suo passato, per giustificare il suo carattere. Ero convinta anche io che non esistesse. E invece ho conosciuto Jake. Mi chiamo Penelope e sono una scrittrice. Ho trascorso anni alla disperata ricerca di un uomo che fosse all'altezza dei miei protagonisti e, adesso che so che esiste, ho una missione: farlo innamorare perdutamente di me. Non dovrebbe essere un'impresa troppo difficile. C'è solo un problema: ho fatto una stupidaggine e adesso Jake mi odia. Ma sfortunatamente per lui... ho deciso che è quello giusto per me. E in un modo o nell'altro riuscirò a conquistarlo."

Tutto nasce da una vendetta e da un grosso equivoco: Penelope deve fargliela pagare all'ex ragazzo della sua migliore amica nonché coinquilina, incendiando una sacchetto di escrementi di cane; per fuggire dopo il furto di tale sacchetto, la stessa protagonista entra in una limousine fingendo di essere la donna che l'autista stava aspettando. Risultato? Penelope, giovane autrice in via di successo, si ritrova in un lussuoso palazzo appartenente al ricco imprenditore Jake Swagger, scambiata per la escort che avrebbe dovuto accompagnarlo a un importante evento. Chiarito l'errore, la nostra protagonista rimane comunque "incastrata" nelle dinamiche che Jake Swagger ha già deciso. E si dà il caso che lui sia, oltre che spaventosamente ricco, anche molto sexy, in grado di risvegliare ogni fantasia.


Come ho trovato questo romanzo? Sicuramente ho apprezzato l'ironia di Penelope, che non manca mai, anche se costellata di espressioni "scurrili" che non amo particolarmente nei libri. Per il resto è la solita storia che echeggia le "Cinquanta Sfumature": lui bello, ricco, potente e dannato con sfrenate pulsioni sessuali; lei, sprovveduta, che rimane intrappolata nella "rete del ragno", diventando improvvisamente lussuriosa. Si narra di avventure sessuali che sfiorano la fantascienza, di donne estremamente vogliose e di uomini che le trattano come un oggetto del piacere in un primo momento, per poi redimersi facendo emergere un barlume di dolcezza e facendo così scattare un innamoramento che sarebbe eufemistico definire "strano". Abbiamo sempre e comunque una donna in posizione inferiore, considerata per le prestazioni che può offrire, rapportata con un uomo superiore, ovviamente intelligente, che la domina.
Francamente non mi piace questa concezione della donna e dei rapporti sentimentali (che implicano altro, oltre il sesso e l'attrazione ovviamente) che vengono, a mio avviso, sminuiti. Ma del resto sembra che la linea pornografica letteraria mascherata sotto la categoria "romance" o "young adult" vada di moda e che le autrici possano trovare affermazione. In sintesi si tratta di una lettura leggera che non avrei scelto se non mi avessero regalato questo libro ormai molto tempo fa.

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