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giovedì 3 settembre 2015

Ritorno sul blog e recensione di "Il segreto della bambina sulla scogliera" di Lucinda Riley

Buonasera a tutti! Eccomi finalmente tornata sul blog dopo le vacanze. Mi serviva proprio un periodo di stacco dalla routine quotidiana che era diventata alquanto stressante... gli stessi posti, le stesse persone, le stesse parole all'infinito mi avevano decisamente distrutta, dopo mesi difficili legati al mio infortunio. Adesso però ho nuove energie per proseguire ciò che era già stato cominciato e intraprendere nuove iniziative, anzi non vedo l'ora di rimettermi in moto!
Dove si sono svolte le vostre pause estive? Per quanto mi riguarda, prima c'è stato un viaggetto del tutto inaspettato a Venezia. Ahhh che città magica! Con quei canali, le viuzze, i "sottoporteghi" e le magnifiche chiese, la luna che si specchia nelle acque e il dondolio dei vaporetti... vorrei tanto abitarci!




Se volete saperla tutta, Roma non mi è mancata per niente, invivibile com'è diventata... sporca e con gentaglia che si aggira indisturbata a tutte le ore del giorno e della notte, libera di fare come vuole a discapito delle brave persone.
Venezia è stato uno stacco molto piacevole. E non dimentico di certo Murano, con le sue botteghe coloratissime per la lavorazione del vetro; 



Burano, con le sue case dai mille colori, i delicati merletti e le persone così gentili;



 Torcello, immersa nel verde della riserva, con la sua cattedrale dal magnifico mosaico con il Giudizio Universale (il mio cuore da iconografa ha fatto le capriole di felicità!).




Dopo ciò, tappa al mare, per qualche giorno di "cottura a puntino"sulla spiaggia, con la sola melodia delle onde di sottofondo (non delle rumorose macchine che circolano in città...) e dei buoni libri a farmi compagnia.
Ecco dunque che vi "presento" la recensione del primo romanzo che ho divorato. A dire il vero, lo avevo portato con me a Venezia, ma gli ho solo fatto cambiare aria. La sera ero talmente sfinita che non sono riuscita a leggere una pagina, eccezion fatta per manuali archeologici e storico-artistici legati alla città.
Il romanzo in questione è "Il segreto della bambina sulla scogliera" di Lucinda Riley, una garanzia per me. 



Avevo già affrontato un suo romanzo, "Il giardino degli incontri segreti", (Recensione) e l'autrice mi aveva conquistata con il suo stile elegante e delicato che introduce all'interno di luoghi di magnifica bellezza.
Stavolta ho letto "Irlanda" sulla quarta di copertina e non ho saputo resistere. Adoro quell'isola, così verde e misteriosa, insieme alla Scozia e all'Inghilterra. Avverto una forte attrazione verso quelle terre e la Riley mi ha trasportata nella vita di Grania, scultrice di successo, che torna in Irlanda, suo luogo di nascita, dopo aver vissuto a New York con il suo Matt, vero e proprio gentiluomo, dottorando in psicologia.



Grania ha subito un aborto spontaneo. Troppo scossa e misteriosamente infuriata con il bel Matt, fugge per riflettere, tornando nel grembo materno, quello della sua famiglia. Quasi come avesse sentito il suo dolore echeggiare a chilometri di distanza, Aurora, una dolce bimba di 8 anni dai boccoli rosso tiziano, la incontra sulla scogliera durante una notte tempestosa. 



Da quel momento la vita di Grania non sarà più la stessa. Legatasi fortemente ad Aurora, scoprirà un passato radicato in un periodo compreso tra le due guerre mondiali, custodito in un plico di lettere e in una misteriosa valigetta nascosta in una dimora londinese.
La Riley affronta il tema (difficile) dell'amore in tutte le sue sfaccettature:

- quello vero e tormentato di Grania e Matt (ho sempre tifato per lui, anche se in alcuni tratti l'ho detestato per aver trascorso del tempo prezioso con Charley)



- quello affettivo per un familiare (Grania e la sua famiglia; Matt e sua madre; Aurora e suo padre Alexander)



- quello affettivo in ambito adottivo (Mary e Anna, la nonna di Aurora dal passato molto misterioso; Grania e Aurora)



- quello non corrisposto (Matt e Charley)



- quello nascente, ma impossibile (Grania e Alexander, che assume a tratti l'aspetto di una narrazione fiabesca. A me ha ricordato un po' "La Bella e la Bestia")



- quello materno e tragicamente interrotto (Grania e il suo bimbo mai nato; Aurora e sua madre)



Ho citato solo alcuni dei protagonisti, ma tra magnifiche dimore, distese verdeggianti, il mare turbinoso e la scogliere si intrecciano tante vite, ognuna della quali nasconde un segreto che tiene il lettore incollato alle pagine. La storia è narrata da Aurora, piccola grande sognatrice, dolce e allegra con il nome di una principessa (è il mio nome preferito)… e devo dire che il finale dolce-amaro è parecchio imprevedibile.



Sono entrata in simbiosi con Grania, amando ogni giorno di più il caro Matt e legandomi alla dolce Aurora che è entrata nel romanzo con la grazia di un angelo. Ho terminato la lettura, una delle più belle, e proverò un pizzico di nostalgia per i suoi personaggi. Ma il bello dei libri è proprio questo: le loro pagine possono essere sfogliate infinite volte per rivivere le emozioni suscitate dallo scorrere incessante delle parole.
Grazie a Lucinda Riley per avermi fatto conoscere la storia dei Lisle e dei Ryan. 
Lettura ovviamente consigliata!

Buona serata a tutti e continuate a seguirmi, sia qui, che su Google+, ma anche sulla pagina Facebook!
Grazie per la fiducia che mi date!

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