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martedì 20 dicembre 2016

Recensione di "Come parole nel vento" di Diane Chamberlain

Buonasera a tutti! E' di nuovo una Cristina influenzata che vi parla... influenzata ma leggerissima! Ho discusso la mia tesi di dottorato! Il momento tanto atteso è arrivato e mi sembra che sia volato via, forse troppo velocemente, come tendono a fare gli eventi più belli che costellano il nostro percorso.
Torniamo alle letture, senza che sfoci nella scrittura poetica. Ieri sera, tra un colpo di tosse e l'altro, ho terminato di leggere "Come parole nel vento" di Diane Chamberlain. Eccovi la trama:


Trama: Ogni azione, ogni decisione, innesca reazioni a catena imprevedibili. Noelle, Emerson e Tara sono tre donne molto diverse, ma amiche inseparabili da più di vent'anni. Hanno condiviso gioie e dolori, sostenendosi a vicenda nei momenti bui. Credono di sapere tutto l'una dell'altra. Ma quando Noelle, eccentrica levatrice, si toglie la vita senza aver mai dato il minimo segno di disagio, Emerson e Tara si rendono conto che, dopotutto, non la conoscevano affatto. Questo gesto apparentemente inspiegabile, altro non è che il risultato di un errore lontano. E a mano a mano che cercano di mettere insieme i tasselli della vita dell'amica, emergono verità che sconvolgeranno la loro esistenza.

E' un romanzo che mi ha tenuta incollata alle sue pagine perché, al suo interno, dimorava la curiosità di riuscire a comprendere tutti i meccanismi che avevano comportato un unico evento, quello iniziale: il suicidio di Noelle, la levatrice.


Noelle è una donna stravagante, che si è sempre occupata di far nascere i bambini e assistere le loro madri. E' una donna misteriosa, quanto altruista e le sue migliori amiche, sin dai tempi del College, sono Tara ed Emerson. Il suo suicidio quindi appare alquanto inaspettato e incomprensibile agli occhi di chi pensa di conoscerla egregiamente. Le due donne non riescono a darsi pace. Noelle non soffriva di depressione... o almeno, così sembrava. Cercando nel passato dell'amica, in una casa dove ogni documento è rimasto al suo posto e dove un'aiuola curatissima con una fontana particolare appare come un'unica nota di colore, Tara ed Emerson verranno a scoprire alcune verità che spezzeranno il cuore, ma al contempo solidificano rapporti come l'amicizia e l'amore verso la propria famiglia. 


Le narratrici cambiano spesso: sono Tara, Emerson, Grace (figlia di Tara), Jenny (figlia di Emerson), Anna (la mamma di Haley) e, infine, vi è il punto di vista impersonale (narratore esterno) per la storia di Noelle. Nonostante quindi l'impostazione particolare, la narrazione scorre velocissima e il lettore riesce a comprendere sentimenti e preoccupazioni appartenenti a tutte le donne che ruotano all'interno di questo fantastico romanzo. 
Quella narrata da Diane Chamberlain è anche una storia di coraggio, quello di essere madre, di comprendere i propri figli, operazione spesso difficoltosa quando si è alle prese con adolescenti ribelli, e di aiutarli quando ogni cosa sembra andare storta. 


E' una storia dolorosa, quando è in atto una separazione intenzionale o meno, operata da fatti che la vita ci pone davanti o imposta dalla morte (è il caso di Sam, il marito di Tara, oppure della stessa Noelle). 


E' una narrazione che fa sorgere del vero e proprio "pathos", quando ogni cosa sembra andare al suo posto, quando gli interrogativi aperti della vita trovano una soluzione, nonostante spesso non sia quella che ci si era immaginati e quando le parole taciute diventano amare verità.


Infine si parla di errori, orribili azioni cui si vorrebbe porre rimedio, azioni di cui ci si pente sempre a posteriori e che tendono a condizionare il proprio futuro e quello del prossimo. Un monito sembra risuonare tra le righe: prestare attenzione e riflettere sempre prima di agire... perché poi potrà essere troppo tardi e il peso del rimorso potrà far compiere azioni ancora più stupide nel tentativo di rimediare.


Consiglio questa lettura intensa, dolce e veloce come un alito di vento.... lo stesso che porta con sé parole che, troppo spesso, si sono spezzate tra i denti prima di essere pronunciate. 

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