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giovedì 9 ottobre 2014

Recensione di "Piccole Donne" di Louisa May Alcott

Buonasera amici! Giornata intensa oggi (tanto per cambiare). Mi sono alzata alle 06:30 e sono ancora molto tonta. Devo riprenderci l'abitudine. Sono diventata una mezza pigrona che adora sonnecchiare la mattina... solo perchè la sera vado a letto molto tardi per scrivere il romanzo. Sì, lo so che dovrei andare a dormire a un orario decente, ma se l'ispirazione mi viene in notturna, che devo farci? Ho una mente creativa io!
Dunque, a parte ciò, ho letto "Piccole Donne", uno dei classici che, non so per quale stupido motivo, a scuola non mi fecero nemmeno considerare. Lo avevo lì, sullo scaffale, e mia sorella minore ogni tanto mi ricordava di leggerlo. Avevo anche visto il film qualche anno fa, ma non lo ricordo molto bene, così come il cartone (eh sì, lo so che è strano per una come me!). Sono sicura solo di due cose riguardo il film del 1994: Laurie era il giovane Christian Bale; il film mi era piaciuto.



Di Louisa May Alcott avevo già letto "Una ragazza fuori moda" e devo dire che mi era piaciuto molto. Me lo aveva regalato mia nonna quando ero piccola, ma l'ho letto solo qualche anno fa.
Prima di tutto bisogna dare un inquadramento cronologico alla storia di "Piccole Donne". Il libro venne pubblicato nel 1868. Gli eventi sono narrati nel periodo della guerra di secessione americana (1861 - 1865). Lo si capisce perchè il Signor March si trova a combattere. Egli è il padre di quattro fanciulle, le nostre "Piccole Donne": Margaret (Meg), Josephine (Jo), Beth (Elisabeth) ed Amy.
Meg è la maggiore, la più razionale e dedita ai suoi compiti, che ricorda un po' Jane di Orgoglio e Pregiudizio (a me ha fatto questo effetto).
Jo è la più scalmanata. Ha modi da maschiaccio, nono sa stare ferma un istante, tranne quando ha i suoi libri con sè, nei quali si immerge completamente dimenticando il mondo attorno. Ha la vena da scrittrice. Infatti pubblicherà dei racconti su un giornale.



Beth è la più dolce delle sorelle e anche la più timida. Ama giocare con le sue bambole e adora Jo.
Amy è la più piccola e vanitosa, con un animo creativo e un po' egoista.
Le quattro sorelle sono molto legate fra loro. L'autrice tende sempre a sottolineare questo rapporto fraterno basato sull'amicizia, sull'affetto e sul rispetto reciproco (valori ormai lontani dalla società d'oggi).
Il "legante" del loro rapporto è la madre, la Signora March che osserva le proprie figlie crescere e ha sempre qualche saggio e buon consiglio per loro, oltre a tanta dolcezza da offrire.
Sono descritti piccoli eventi quotidiani che riempiono la vita delle ragazze: lettura, insegnamento ad altri bambini sventurati, assistenza alla vecchia zia, creazione di figurine di creta, cucito, scelta del vestito in seta o in broccato per il ballo.



Si tratta di attività che ormai le ragazze di oggi rifiuterebbero in pieno e che, a mio avviso, conservano però sempre un certo fascino. Leggere di tempi non troppo lontani, eppure semplici, mi suscita una certa nostalgia. Sono sempre più sicura che la mia epoca ideale non fosse di certo quella in cui vivo!
La vita delle quattro sorelle March viene segnata, nella storia, da cinque principali eventi.
Il Natale lo trascorreranno senza il padre. Sono tristi e non molto ricche, eppure cercano di vivere al meglio una delle feste più attese dell'anno.



Laurie (il cui nome è in realtà Teodoro) e il suo vecchio nonno, il Signor Lawrence, i vicini di casa, sono due creature solitarie. L'anziano è scontroso e il nipote, orfano di entrambi i genitori, è una povera anima in pena senza nessun amico. Jo, la più curiosa, farà amicizia con il ragazzo, liberandolo finalmente dalla sua corazza di timidezza, e si scoprirà che anche il burbero nonno è invece molto sensibile.



Il padre delle ragazze si ammala improvvisamente. La madre deve partire e lascia le figlie con la governante Anna. Oltre alla preoccupazione che le affligge, le quattro sorelle dovranno ingegnarsi a cavarsela da sole, crescendo e maturando, provando a ridurre i propri difetti.



Oltre al padre, si ammala la dolce Beth. La piccola contrae la scarlattina andando ad assistere una famiglia di poveri sventurati. Anche una malattia infettiva, attualmente non pericolosa, allora poteva mietere vittime (e ripeto non si parla di troppo tempo fa!).



Infine, anche la felicità bussa in casa March: il padre ritorna a sorpresa e Beth guarisce. Meg trova l'amore nel Signor Brooke e Jo... prova solo amicizia verso Laurie? Staremo a vedere, ma purtroppo ho già avuto spoiler da mia sorella.



Dopotutto, è una lettura adatta alle bambine (io non lo sono più da un pezzo, ma non conta assolutamente nulla. Un libro è pur sempre un libro e la cultura è importante ad ogni età) che imparano ad accettare i propri compiti svolgendoli con responsabilità, traendone degli insegnamenti, dando valore alle piccole cose e affrontando le difficoltà che la vita ci pone davanti.
Leggerò i vari seguiti sicuramente. Mi sono affezionata ai personaggi... e soprattutto Jo riflette a meraviglia il mio carattere.

2 commenti:

  1. brava... anche per me Jo è la mia preferita perchè ha il mio stesso carattere: ribelle ma sensibile verso gli altri; ama leggere prorprio come me e si comporta come un maschiaccio. Anche Beth però mi piace molto perchè è sempre tranquilla e ama suonare il pianoforte (strumento che amo con tutto il cuore)
    Sara

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    1. Ciao Sara, ti ringrazio del commento! Sì, Jo è la mia preferita perché mi rispecchio molto in lei, così come Beth. Mi fa piacere che siano anche i tuoi personaggi preferiti.
      Suoni il pianoforte? Io suonavo la chitarra classica anni fa... con lo studio purtroppo ho dovuto abbandonarla, ma mi piacerebbe davvero molto riprendere ad accarezzarne le corde.
      Buona giornata e a presto!

      Cristina

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