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domenica 24 marzo 2024

Recensione di "Terapia di coppia per amanti" di Diego De Silva

Buongiorno e buona domenica, amici lettori! In questa primavera ballerina, che alterna diluvi a giornate di sole caldissime, non manchiamo mai di dedicarci alle nostre letture!

Quale libro mi ha fatto compagnia su bus e metro nel mezzo del traffico di Roma? Saltando la pila dei romanzi in attesa ed entrando da Mondadori, mi ha ispirato la copertina di un libro di Diego De Silva, autore che conosco per altre sue opere già recensite ("Mancarsi" e "La donna di scorta", così come per le storie dell'avvocato Malinconico che, volutamente, non ho iniziato perché non sto dietro alle "serie"): "Terapia di coppia per amanti", da cui è stato anche tratto un film uscito negli anni passati:



Trama: Due adulti sposati (non tra loro) si ritrovano uniti da una passione incontrollabile e da un amore coriaceo, particolarmente resistente alle intemperie. Viviana è sexy, vitale e intrigante, e ha un notevole talento per i discorsi intorcinati. Modesto è meno chic, ma abilissimo nell'autoassoluzione. Moderatamente vigliacco, aspirerebbe alla prosecuzione a tempo indeterminato della doppia vita piuttosto che a un secondo matrimonio, visto che già il suo non è che gli piaccia granché. Ma Viviana, nella crucialità del dilemma, trascina Modesto dall'analista, alla ricerca di una possibilità di salvezza per il loro rapporto ormai esasperato da lacerazioni continue. Un romanzo a due voci, maschile e femminile, che si alternano a raccontare la loro storia mentre la vivono e ci trascinano in un'immersione nelle complicazioni dei sentimenti, nei conflitti che apriamo continuamente per la paura di affidarci all'amore e dargli mandato a cambiarci la vita.

Viviana e Modesto, una coppia fantastica, ironica, passionale... peccato che i due non siano sposati tra loro, ma siano amanti da qualche anno. Entrambi hanno una doppia vita e i rispettivi partner sembrano non costituire una presenza ingombrante. Nessuno fa scenate, nessuno chiede troppo. Segnale di cosa? Di due matrimoni che, alla fine, non sono andati così bene e, purtroppo, della mancanza di coraggio sia da parte dei protagonisti, che dei partner nel dire "basta così", nel restituirsi libertà a vicenda.
Davanti un matrimonio di facciata, dietro il tradimento nemmeno tanto celato.
Ma cos'è che sia Viviana che Modesto hanno trovato nella loro relazione clandestina? Proprio ciò che manca a numerosi casi matrimoniali, che finiscono per essere opprimenti: la libertà di vivere appieno un amore senza essere giudicati, senza impegni di coppia, senza doveri. C'è solo quella voglia di stare insieme e di amarsi. Una libertà che, in realtà, si dovrebbe sempre riservare anche in coppia "ufficiale", senza far subentrare la tanto odiosa routine, o l'obbligo verso l'altro. Bisognerebbe dire più "non mi va di fare questo o quell'altro", bisognerebbe lasciare più spazio alla sorpresa e alla curiosità.

Foto di StockSnap da Pixabay

"Terapia di coppia per amanti" non ha la pretesa di essere un libro dalla trama profonda e, infatti, non lo è, ma l'autore si cala sia nella parte dell'uomo, che della donna, riuscendo a riflettere pensieri e preoccupazioni che affliggono ognuno dei due.
Mentre Modesto, pur provando amore nei confronti di Viviana, non è propenso a dimostrarlo così apertamente, buttando tutto nell'ironia (compulsiva), Viviana invece è sensibile ai dettagli, vorrebbe una stabilità per questa relazione e si fa influenzare persino dai sogni. Infatti, è proprio dopo un sogno, che Viviana decide di portare Modesto dall'analista. Un analista che, ironia della sorte, a sua volta ha una giovane amante e che, per tale motivo, vede riflessa la propria situazione in quella di Viviana e Modesto.
Il dubbio che rimane alla fine della storia è sempre quello classico: perché non mollare la propria fallimentare situazione matrimoniale per ritrovare felicità senza doversi nascondere? Oppure: è proprio impossibile ricucire una situazione famigliare alla deriva, soprattutto in presenza di figli, dando un taglio netto al tradimento?

Da lettrice, non me la sento di dare un giudizio. Di situazioni simili ne esistono a miliardi sin dagli albori della civiltà, però posso esprimere il mio pensiero. Considerando litigi e malumori che, spesso (e lo leggiamo quasi ogni giorno), portano a situazioni spiacevoli, anche mortali, direi che se un matrimonio finisce, è bene farlo finire. I figli capiranno e si adatteranno, ma nessuno deve fare il "martire" di un legame affettivo finito, o malato. L'amore è libertà: quando ci si ritrova incastrati al fianco di una persona per cui non si prova più nulla, è giusto andare ognuno per la propria strada, nel rispetto delle singole personalità.

La lettura è consigliata se non la prendete troppo sul serio e avete voglia di un po' di ironia.


sabato 17 ottobre 2020

Recensione di "Io che amo solo te" di Luca Bianchini

Buonasera amici lettori! In questo "dopo cena" o in un "prima di andare a dormire (tardi)" in mio perfetto stile, torno sul blog per parlarvi della mia ultima lettura. Ovviamente (e purtroppo) non è più estate, io non sono più così spensierata e con più tempo libero, devo divorarmi su commissione volumi e articoli di archeologia, perciò ho di nuovo la pila di libri che mi attende sul comodino e mi guarda speranzosa. Ma la sera sono davvero troppo stanca, tanto da implorare Morfeo di farmi sognare appena chiusi gli occhi.
Dicevo, la mia ultima lettura è stata "Io che amo solo te" di Luca Bianchini, da cui è stato tratto un film.


Trama: Ninella ha cinquant'anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia. Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimì, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l'inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c'è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la "First Lady". È lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet "semicascante" della sposa al gran buffet di antipasti, dall'assegnazione dei posti alle bomboniere - passando per l'Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti.

Come dice Antonello Venditti nella sua celebre canzone "Amici mai", "Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano... amori indivisibili, indissolubili, inseparabili..."
Questo è l'amore che appartiene a Ninella e a don Mimì: due persone che non hanno mai smesso di amarsi, di pensarsi, che non sono riuscite a dimenticarsi l'uno dell'altra. Eppure la vita ha deciso diversamente per loro, anzi, si è pure burlata del loro sentimento. Le loro famiglie si opposero al matrimonio e i due non poterono far altro che acconsentire; anni più tardi, i rispettivi figli decidono di sposarsi. Ninella e don Mimì si ritrovano improvvisamente a vestire i panni della madre della sposa, Chiara, e del padre dello sposo, Damiano.
C'è il matrimonio da organizzare a Polignano, in un paese bellissimo dove le case affacciano sul mare e il maestrale soffia tra le stradine bianche. E un matrimonio in Puglia deve essere estremamente accogliente (gli invitati sono tantissimi), abbondante nelle decorazioni e nel cibo, e perfetto, altrimenti si fa brutta figura.


Luca Bianchini ci trasporta, perciò, per 3 intensi giorni all'interno delle due famiglie, quella della sposa e quella dello sposo. Chiara deve pensare al vestito, alle bomboniere, alle decorazioni della chiesa, alle foto (e al fotografo per cui prova una irresistibile attrazione ricambiata), ai tavoli, al trucco; Nancy, ormai a dieta ferrea, è stata ingaggiata come cantante in chiesa per intonare "Jesus loves me" ed è alle prese con Tony; Ninella, con i suoi colpi di sole eccessivi, un vestito rosso sgargiante, riflette e fuma, pensando egoisticamente al solo momento in cui avrebbe potuto rivedere don Mimì e sognare un presente alternativo, un matrimonio - il suo - che non c'è mai stato con l'uomo che amava veramente.

Nell'altra casa, quella degli Scagliusi, Damiano è agitato, anche se non dà a vederlo. Pensa che rinuncerà alla propria libertà e proprio il giorno prima delle nozze si presenta la sua ex, Alessia. Perché si sa, l'amore è forte (in teoria), ma la carne è anche debole. Matilde, la First Lady, ha ripensato al vestito di Chiara e chiede a Ninella - che di professione fa la sarta - di renderlo più presentabile con un po' di pizzo a coprire la scollatura; Orlando, il fratello di Damiano, è in crisi, innamorato pazzo del suo Innominato che finge di essere eterosessuale, mentre trascorre attimi di passione con lui; infine, don Mimì, che forse non è mai stato un padre partecipe, né un marito affettuoso, pensa a quel passato che gli ha rovinato la vita e vorrebbe poter tornare indietro, avere il coraggio di affrontare la situazione e sposare Ninella.
In un clima di chiacchiere, preparativi, insicurezze, prese di coscienza, rimpianti e risate, Luca Bianchini dipinge, con un po' di ironia, un matrimonio che è stato al centro dell'attenzione dell'intera Polignano. E mentre Chiara e Damiano saranno impegnati a cominciare la propria vita insieme dopo aver scoperto di apprezzarsi così come sono, Ninella e don Mimì si ritroveranno, come se gli anni non fossero mai passati, ma dovranno fare i conti con quel che sono diventati.

In poche parole, un libro divertente e al contempo romantico, il primo che abbia letto di Luca Bianchini.


Vi lascio con qualche citazione. Buona notte!

«Ci sono notti in cui la tua unica sveglia è il cuore. Ti allarma, ti tranquillizza, ti riagita, prova a convincerti che va bene - inutilmente - per lasciarti in preda all'ansia o agli ansiolitici, a seconda».

«La felicità è talmente impalpabile che non può avere testimoni, pensava. La riconosci solo se ti ci trovi in mezzo».

«Ogni amore custodisce almeno un segreto e solo alcuni non ne hanno timore: gli adolescenti, gli anziani e i disperati. Per tutti gli altri, la vita mette sempre trappole in cui è possibile cadere, l'importante è che nessuno ti veda».

«Amare una persona significa accettare che possa avere un segreto. Per la prima volta si rese conto che forse non era solo innamorata dell'idea del matrimonio, ma anche di Damiano».


«Ci sono storie che hanno bisogno di buio e silenzio. Solo dopo tanto tempo, come alcuni vini, potranno essere raccontate».

«Ci sono amori che non lasciano nemmeno una foto, e sono i più difficili da dimenticare».

«Le aveva detto poche parole. Più per amore che per timore. Perché l'amore a volte ha bisogno di pause lunghe e frasi brevi, come se si pronunciassero in salita».

«Chi è nato su uno scoglio lo sa: il mare ha sempre una risposta e una carezza per te».

«Ma il mio problema è che mi ero impuntata con l'amore vero. Quando in amore si cerca la perfezione, si trova la solitudine».
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