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mercoledì 13 marzo 2013

Habemus Papam

Buonasera! Sono tornata a casa molto stanca... sarà che forse non sono ancora in ottima forma, ma un ultimo saluto alla mia prof era doveroso.
E ovviamente ero anche zuppa, dalla testa ai piedi. Nonostante avessi avuto un miracoloso passaggio a casa, per quei tre secondi di tragitto fino al portone, mi sono presa tutta l'acqua di questo mondo. Sento ancora freddo.
Mentre ero in ripresa, anzi, in ricarica batterie celebrali, ho udito le campane. Ore 19:06... le campane della Messa erano già suonate e non potevano essere quelle. Poi una miriade di campane hanno iniziato a suonare a festa. Sono corsa ad accendere la tv (premetto che l'avevamo appena spenta) ed ecco la fumata bianca.
"Habemus Papam... Cardinalem Bergoglio"... e la mia faccia è diventata un punto interrogativo. Ammetto di non essere mai stata informata su di lui, non sapevo nemmeno che volto avesse.
Un po' di delusione si è sentita anche in piazza, ma il nuovo vescovo di Roma, Francesco I, si è saputo far apprezzare sin dai primi momenti, facendo esplodere la folla di applausi e grida di giubilo. A me è simpatico e le premesse sembrano buone. Il nome è stupendo perchè si rifà a un modello di santità riconosciuto e rispettato profondamente, a un santo cui personalmente sono molto "affezionata". Nel lontano 1987 sono stata battezzata il giorno di San Francesco d'Assisi, il 4 ottobre, e diedi anche un esame universitario sulla sua figura. Amavo questo santo anche alle elementari, e poi vidi il film di Zeffirelli, "Fratello sole, sorella luna", che mi lasciò incantata.
Perciò, dai Francesco I, il popolo del Signore è con te!



Un pensiero speciale vola anche a Castel Gandolfo, dove l'ormai papa emerito Benedetto XVI è in ritiro, a un papa che mi era piaciuto (al contrario delle mille opinioni negative su di lui e di tutto il "tumulto" che ci fu allora a scuola mia), a un papa che si trovava a dover fronteggiare un'eredità pesante che era quella di Giovanni Paolo II, a un papa che ricorderò perchè la sua fu la prima udienza cui assistetti, a un papa di cui bisogna sottolineare l'umanità, anche e soprattutto nella sua coraggiosa decisione.


martedì 12 marzo 2013

Addii e attese...

Giornata intensa quella di oggi, di eventi che cambiano le vite di coloro che solcano ancora il mare in tempesta di questo pianeta, come marinai che fiduciosi si dirigono verso il faro di luce della speranza.
Non sono poetica. Forse è solo questa la mia vera vena da scrittrice che emerge nei momenti a volte più bui.
Ecco, oggi è venuta a mancare una professoressa del mio istituto. Non scriverò il nome qui sul web, ma chi l'ha conosciuta saprà di chi sto parlando.
La incontrai a settembre scorso, quando con mia sorella minore andammo a vedere la bellissima mostra Lux in Arcana ai Musei Capitolini. Mi aveva rivolto un sorriso, come sempre, come sapeva fare lei, e mi aveva incoraggiato per iniziare questo nuovo e faticoso anno di studio, soprattutto dopo il mio infortunio estivo che mi aveva pure fatto avere il primato in incidenti sul campo, da brava tonta (e un tantino sfortunata) che sono.
La prima lezione era stata interessante, così come si prospettava il suo corso, ma l'avevo vista entrare con un aspetto diverso dal solito. Era molto dimagrita... Avevo immediatamente sospettato qualcosa, che forse a chi non è abituato sfugge, ma non a me che in famiglia ho ben due dottori che parlano ogni giorno di malattie e disgrazie varie, descrivendo minuziosamente i casi e le sintomatologie. Purtroppo non mi sbagliavo. Oggi la nostra prof è venuta a mancare e l'ho saputo tramite sms da una mia amica. So soltanto che le lacrime sono uscite a cascata, da sole. Certamente avevamo tutti compreso che fosse qualcosa di grave, ma la notizia è sempre uno shock, soprattutto per chi l'ha conosciuta. L'anno scorso ci ha fornito le basi dei nostri studi di archeologia cristiana, sempre con disponibilità e gentilezza. Quando qualcuno di noi si recava agli armadietti per posare il materiale di studio, volentieri offriva un caffè, una camomilla, o quel che si desiderava. La ricordo in viaggio l'anno scorso, e alle conferenze. Sempre una prof di tutto rispetto. E i migliori se ne vanno sempre troppo presto, in punta di piedi, senza articoli sui quotidiani, senza notizie al tg. Se ne vanno lasciando un vuoto, ma rimanendo immortali nel ricordo di chi rimane. Con il sorriso la dobbiamo ricordare... e con la mentalità che anche gli antichi cristiani avevano pian piano abbracciato. Oggi la prof se n'è andata da questo mondo terreno, ma è viva in un altro, in un mondo migliore. E' il giorno del suo dies natalis. Forse non tutti potranno capire perchè il dolore della perdita di una persona è immenso, ma è l'unico modo di affrontare un evento che segna l'animo di chi rimane.
Ciao prof... è stato bello averti come insegnante...



Per il resto, la tanto attesa fumata è arrivata. Se fosse stata bianca, i cardinali avrebbero davvero sorpreso il mondo intero, ma anche a loro serve tempo. E' stata nera, anzi, nerissima, dato il fumo che ha continuato ad uscire per alcuni minuti. Anche sotto la pioggia a dirotto, il popolo di Dio attendeva con ansia la notizia del successore di Pietro, il Principe degli Apostoli. Ed è forse con questa immagine nel cuore che il cristianesimo deve riprendersi, risorgere dalle proprie ceneri, e tornare al messaggio di amore che è alla sua base.
Attendiamo il nuovo capo della Chiesa terrena.




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