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lunedì 5 maggio 2025

Recensione di "La sconosciuta del ritratto" di Camille de Peretti

Buonasera a tutti amici e bentornati tra le pagine virtuali del blog!

Oggi vi porto a conoscere la storia del "Ritratto di signora" di Gustav Klimt, o meglio, di quella che Camille de Peretti ha creato attorno a questo straordinario dipinto.


Trama: “La tela vibrava di bellezza. Persa nell’occhio celeste picchiettato di verde, a Pearl mancava il respiro. Era davvero la sosia di quella donna?”.
Dipinto a Vienna nel 1910, il quadro di Gustav Klimt Ritratto di signora viene comprato da un anonimo collezionista nel 1916, rimaneggiato dal maestro un anno dopo e rubato nel 1997, per poi riapparire nel 2019 nel giardino di un museo italiano d’arte moderna. Nessuno ha potuto stabilire con assoluta certezza chi fosse la giovane donna raffigurata sulla tela né quali misteri avvolgano la movimentata storia del suo ritratto. Dalle strade di Viena del primo Novecento al Texas degli anni Ottanta, dalla Manhattan della Grande Depressione all’Italia contemporanea, Camille de Peretti immagina il destino della donna e dei suoi discendenti. Un affresco magistrale in cui si mischiano segreti di famiglia, clamorosi successi, amori contrastati, scomparse e drammi a fosche tinte.

Cosa ha attratto la mia attenzione secondo voi quando, entrando in libreria, ho notato questo volume? Esattamente: il dipinto che appariva in copertina era quello che, rubato dalla Galleria Ricci Oddi, era riapparso nel 2019, ritrovato dal giardiniere avvolto in un sacco della spazzatura e inserito all'interno di un alveo nel muro perimetrale dello stesso polo museale. Una storia che ha dell'incredibile, ma tant'è: il dipinto era forse rimasto sempre alla Galleria, ma nessuno sapeva dove fosse.
Il ritratto, però, nasconde anche un'altra particolarità: fu ridipinto poiché, precedentemente, appariva diverso. La donna, infatti, era abbigliata con un abito nero, un serpente di piume e un cappello a larga falda, apparendo come una prostituta. In seguito, Klimt effettuò una modifica (scoperta da Claudia Maga, all'epoca studentessa liceale): lo ridipinse, donando alla donna uno scialle colorato, che le conferiva un aspetto "fiorito", togliendo sia le piume che il cappello.


Ecco che, già di per sé, la storia del quadro di Klimt si prospetta come un romanzo. Camille de Peretti ha, però, deciso di costruire una trama attorno a questi elementi. La ragazza del quadro si chiama, perciò, Martha. E' povera, giovanissima e, durante i primi anni del Novecento, viene assunta dai ricchi Brombeere al servizio del figlio Franz, con l'intento di togliergli il vizio di frequentare le prostitute. Franz si innamora di Martha, ma una spiacevole vicenda farà sì che la ragazza debba essere allontanata dalla famiglia, tornando a vagare per Vienna nella totale povertà, con un figlio a carico, Isidore.

Vienna (foto di andreas N da Pixabay)

Quello stesso Isidore che, dopo una vita fatta di anni trascorsi in orfanotrofio, fughe, lavoretti rimediati, farà improvvisamente fortuna, proprio durante il crollo della borsa di Wall Street, e sposerà la figlia del proprietario della fabbrica di dentifrici, diventando uno degli uomini più ricchi d'America.
Sarà ancora Isidore ad accorgersi che la donna di quel dipinto conservato presso la Galleria Ricci Oddi di Piacenza somiglia incredibilmente a Pearl, la figlia avuta fuori dal matrimonio... quella stessa figlia che ha il medesimo sguardo dolce di sua madre, morta di spagnola quando era solo un bambino.

Camille de Peretti riesce ad elaborare una storia degna di nota partendo solo da un dipinto, attorno al quale aleggia ancora un'aura di mistero. Il finale, che giunge ai nostri giorni quando il dipinto viene ritrovato, non è troppo convincente ed l'unica nota stonata in un romanzo che mi ha appassionata.
Eppure, i quesiti rimangono: Gustav Klimt a chi si ispirò realizzando il "Ritratto di signora"? Chi fu la "Martha" della vita reale e perché l'artista pensò di modificare il dipinto?
Nel consigliarvi la lettura di questo libro, vi saluto con qualche citazione e vi aspetto alla prossima recensione!

«È facile ricordare le prime volte della vita, mentre le ultime hanno la terribile caratteristica di non annunciarsi».

«Nel mondo dell'arte esistono varie specie e sottospecie di ladri. Dal semplice conoscitore alle potenti mafie, dal mercante al trafficante, il passo è spesso breve. Poi ci sono gli affabulatori, i bugiardi e i rigattieri occasionali che imbrogliano le anziane facendo credere loro che il ritratto del nonno non valga il chiodoa cui è appeso. Molti gentili, liberano la signora di quella faccia allungata con gli occhi a mandorla neanche tanto simmetrici e se ne vanno fischiettando portandosi dietro il Modigliani. Ci sono gli antiquari, che hanno il bel negozio sulla strada e trafficano nel retrobottega. Ci sono i corsari, gli avventurieri, i cercatori di tesori, i saccheggiatori di tombe. Ci sono i falsari, gli artisti, gli appassionati».

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