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sabato 8 ottobre 2022

Recensione di "La casa nella nebbia" di Robert Bryndza

Buon pomeriggio amici lettori! Eccoci tornati a Sàkomar, stavolta con un romanzo che non vi aspettereste di trovare nella mia lista: un thriller. Esattamente. Si trattava di un regalo e i libri non si lasciano mai chiusi da una parte.
Con un certo timore, ho iniziato la lettura e... ve ne parlo tra un po'.


Trama: La professoressa di criminologia Kate Marshall è in gita con suo figlio, quando insieme fanno una scoperta scioccante: il corpo senza vita di un adolescente, impigliato sotto la superficie del bacino idrico di Shadow Sands. L’ipotesi di un tragico annegamento non quadra, e quando Kate comincia a indagare si trova a fare i conti con un'inquietante scoperta: la vittima potrebbe essere solo l’ultima di una serie di morti e scomparse legate alla brughiera. Nei dintorni di Shadow Sands, infatti, circolano strane voci a proposito di un sadico assassino che, come un fantasma, si nasconde nella nebbia, pronto a colpire.
Quando una giovane collega dell’università scompare senza lasciare traccia, Kate sa che è solo questione di tempo prima che venga uccisa. Per lei e il suo socio Tristan Harper ha così inizio una drammatica corsa contro il tempo. Ma l’inafferrabile serial killer a cui Kate sta dando la caccia non è l’unico a esserle un passo avanti. Qualcun altro è interessato a fare in modo che i segreti di Shadow Sands rimangano sepolti…

Kate Marshall è una ex poliziotta, il cui passato, tutto da dimenticare, rivive ogni volta negli occhi di suo figlio Jake. Proprio durante una giornata di vacanza, i due decidono di fare un’immersione nel bacino idrico di Shadow Sands, ritrovando casualmente il corpo di un ragazzo.
Kate non può esimersi dall’investigare, nonostante non faccia più parte della Polizia da anni. Insieme al suo brillante assistente universario, Tristan, inizia a ripercorrere tracce che collocano Ashdean – il paesino inglese in cui è ambientata la vicenda – al centro di oscuri misteri, riconducendo a una potente famiglia locale che possiede la maggior parte degli edifici intorno al lago.
Le indagini si fanno più intense soprattutto quando Magdalena, giovane professoressa italiana, scompare misteriosamente durante una serata nebbiosa. Nessuno sembra averla vista mentre prestava soccorso a un anziano lungo il ciglio di una strada… è rimasto solo il suo scooter giallo gettato in un fosso.


Rivelare il finale di un thriller non è un’idea geniale ed io non lo farò, nemmeno avvisando con la scritta “Spoiler”. Quel che dovete sapere è che non ho dormito per una notte intera, soprattutto nel momento in cui i fatti diventano più interessanti e il ritmo si fa incalzante. Non leggo quasi mai thriller, gialli e via dicendo perché so di essere particolarmente sensibile (idem per i film), ma posso assicurarvi che è un romanzo che vi terrà incollati alle pagine. 
Chi è il serial killer che si annida a Shadow Sands? Perché tortura le sue vittime, prima di gettarle nel lago? Quante persone ha ucciso?

Mi è piaciuta anche la caratterizzazione dei personaggi. Kate è un’investigatrice, ex poliziotta, connotata da un passato burrascoso e criticabile dai più. Nonostante sia una professionista brillante, è il suo trascorso a prevalere: giudicata per essersi messa insieme al capo, essere rimasta incinta… e poi per aver scoperto la sua identità da serial killer. Da qui derivano anche le debolezze della stessa Kate che, dopo il trauma, è caduta nel vortice dell’alcolismo, da cui prova ad uscire.

Tristan è un giovane assistente di ricerca universitario. Molto affezionato a Kate, con cui ha già svolto altre indagini, è desideroso di imparare. Al contempo, appare come un ragazzo introverso, che deve combattere un altro tipo di battaglia: quello del pregiudizio nei suoi confronti avanzato dalla sua stessa famiglia perché omosessuale.

Ho particolarmente ammirato Magdalena, la prof italiana, perché in lei è racchiuso tutto lo spirito combattivo, mai arrendevole, delle donne. E poi perché, nel bel mezzo della nebbiosa Ashdean, la nostra italianissima Magdalena porta un raggio di sole, con la sua pelle olivastra, i capelli lunghi e neri, la passione per la ricerca in storia, religione e tradizioni, lo scooter giallo e i ricordi della sua famiglia a farle compagnia nei momenti difficili.


Consiglio “La casa nella nebbia” a chiunque sia appassionato del genere, ma anche a chi preferisce altre letture. Variare può essere interessante… a patto che non siate troppo impressionabili! 

P.S. Unico appunto rivolto alla Newton Compton che ha curato l’edizione italiana: sarebbe opportuno effettuare maggiori controlli. È sfuggito un “hanno” che invece avrebbe dovuto essere “anno”. Dettagli del genere fanno letteralmente rabbrividire… non per la trama, ma per l'ortografia!

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