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sabato 7 dicembre 2019

Recensione di "Frozen 2 - Il Segreto di Arendelle"

Eccomi qui, tornata sul mio blog, stavolta non con un libro, ma con un film d'animazione che aspettavo con ansia: Frozen 2 - Il Segreto di Arendelle.
Non ero molto d'accordo quando ho saputo di un seguito del film. Per me era piuttosto autoconclusivo, pur lasciando in curiosità riguardo la morte dei genitori di Elsa e Anna e del perché una sorella era nata con i poteri e una no. In realtà la Disney è molto metaforica su quest'ultimo punto... ma ci arriverò.


I fatti narrati si svolgono sei anni dopo il primo film. Elsa è una regina illuminata, amata dal popolo di Arendelle; Anna e Kristoff sono ancora insieme e il loro amore è maturato. Finalmente Anna non è più quella principessa superficiale che abbiamo conosciuto nel primo film: è sempre allegra, ma si vede una consapevolezza diversa in lei, una forza d'animo crescente. E poi ci sono Sven, la renna amica di Kristoff, e Olaf, con i suoi stacchetti divertenti e le massime filosofiche. Sì, perché anche Olaf parla di crescita, un po' come se riflettesse l'animo di Anna.


Ma mentre tutto scorre tranquillamente ad Arendelle, Elsa è strana. Sente una voce che sembra chiamarla, una voce che può ascoltare solo lei. E' prima flebile, poi sempre più insistente, tanto da non farla dormire la notte. Elsa non riesce a confessarlo ad Anna, ha paura di essere giudicata e di rovinare l'equilibrio che si è creato, ma contro i poteri che crescono non può fare nulla.
Una notte, infatti, segue la voce, esce dal palazzo e davanti a lei si manifestano, come in un sogno, visioni di personaggi, di un altro mondo, tanto vicino quanto distante, finché il ghiaccio che scaturisce dal suo profondo emerge e congela la realtà: le particelle sembrano immobili, suddivise in piccoli cristalli, con i simboli del fuoco, dell'acqua, della terra e dell'aria. Subito dopo, ecco la tempesta che spazza via Arendelle, il terremoto fa alzare le strade, i lampioni si spengono e una pioggia incessante investe il regno. Anna, Kristoff, Elsa, Sven e Olaf portano la popolazione in salvo sulle montagne intorno. Cosa sta accadendo?


Ecco lì che torna alla mente un breve flashback in cui Elsa e Anna, ancora bambine, sono con la madre e il padre all'interno del palazzo. E' il re a narrare la sua stessa storia, di quando era solo un ragazzo al seguito di suo padre (nonno di Elsa e Anna), che lo condusse insieme all'esercito nelle terre dei Northuldi, il popolo della Foresta Incantata. I Northuldi erano loro alleati e avevano uno stretto rapporto con la magia degli Elementi. Loro stessi non erano magici, ma gli Elementi erano legati ad essi. Arendelle costruì una diga nella Foresta, apparentemente con l'intenzione di fare del bene. Il re non ricordava poi molto... la memoria si faceva confusa fino a una battaglia tra i soldati di Arendelle e i Northuldi. Il padre era morto, lui era svenuto nella foresta ma qualcuno lo aveva salvato e riportato ad Arendelle di cui si era ritrovato sovrano. La nebbia aveva poi avvolto la Foresta per sempre, precludendo l'accesso a chiunque.
E' allora la madre di Elsa e Anna che prosegue con una ninna nanna che parla di tempi lontani, di magia e di qualcosa di misterioso che ha sempre affascinato le due sorelle. Ed è proprio in quella ninna nanna che si nasconde la verità.


La voce chiama Elsa al di là della cortina di nebbia ed il piccolo gruppo, accodandosi alla regina, varca la soglia, senza avere la possibilità di tornare indietro.
Dietro il mistero della nebbia, sono ancora vivi i Northuldi e i soldati di Arendelle rimasti intrappolati. Ma è proprio mentre iniziano le presentazioni che gli spiriti degli Elementi si manifestano immediatamente: il vento, denominato Zefiro, li avvolge in una tempesta che Elsa riuscirà a domare. E i primi ricordi si cristallizzano, indizi verso la verità. Ci sono statue che ricordano una battaglia...
Segue il fuoco, che avvolge la foresta, implacabile, rapido, e cercatore di pace. Il fuoco si rivela in forma di una piccola salamandra che ama tanto il ghiaccio.


E la terra è viva tramite i giganti che, furiosi, si risvegliano facendo tremare la Foresta. Infine vi è l'acqua, in forma di cavallo, la più indomabile, che cerca uno scontro. Solo Elsa riuscirà, raccogliendo la propria forza interiore, a tenerlo dalla sua parte. Ma vi è un quinto elemento, misterioso, il solo che ha il potere di domarli tutti, di farli stare in equilibrio.

Non racconterò tutto il film perché merita di essere visto, ma farò qualche considerazione.
Questo film è ancora tutto incentrato su Elsa, sulla sua missione. Nel primo ha preso coscienza di sé, ha imparato a non avere paura di se stessa e a non odiarsi; nel secondo, invece, cerca il proprio posto nel mondo. Ed è su questo punto che, credo, ci si dovrebbe soffermare perché la Disney ha creato un personaggio che riflette esattamente la donna di oggi.


La donna degli anni 2000 non vuole essere salvata, ma vuole salvarsi da sola. Certo, ha bisogno  dell'appoggio della famiglia (Anna) e degli amici (Kristoff, Sven e Olaf), ma necessita di trovare il suo equilibrio. La donna attuale non ha intenzione di essere solo e esclusivamente una madre di famiglia, ma vuole disperatamente affermarsi, capendo chi è, cosa è destinata ad essere, vuole realizzarsi.
Elsa non ha un fidanzato, ma non ne ha nemmeno bisogno al momento (ed evito tutte quelle sterili discussioni su fidanzato o fidanzata... rispondendo che una donna forte NON è necessariamente omosessuale e che nei film Disney, visti anche e soprattutto da bambini, certe cose bisognerebbe proprio evitarle perché non sono assolutamente contestuali).
Elsa è completa così com'è. Voleva trovare se stessa ed esserlo, capire il perché dei suoi poteri (in questo film la risposta sarà data) e cosa fosse destinata ad essere veramente.


Anna, invece, potrebbe sembrare un personaggio scontato: la classica principessa che cercava l'amore e trovava la propria realizzazione lì, nell'essere una brava moglie, avvolta da tanto romanticismo. In questo film, come dicevo, vediamo una Anna molto più matura. E' allegra, spontanea, sorridente, ma meno ragazzina. Anche lei ha raggiunto un equilibrio e ha sviluppato un coraggio notevole che la spinge ad affrontare da sola i giganti di terra. E chi si chiede perché Anna non abbia poteri, ha mai pensato che invece Anna di poteri ne abbia da vendere? Anna non possiede la magia come quella di Elsa, ma la custodisce all'interno del proprio cuore. Le due sorelle sono complementari.


Con questo termino, andando un po' controcorrente e dichiarando Frozen 2 davvero un bel film. Sulle canzoni farò un ultimo appunto: sicuramente "All'alba sorgerò" era più musicale, ma vi posso assicurare che "Verso l'ignoto" e "Mostrati" hanno il loro perché.
Riguardo le canzoni di Anna, Sven e Olaf mi è parsa un po' una ripetizione delle prime, una ripresa che nell'adattamento italiano non rende molto l'idea (l'inglese è più musicale in alcuni tratti).
Andatelo a guardare nei cinema: se vi è piaciuto Frozen, il numero 2 non vi deluderà.

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