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lunedì 7 gennaio 2013

Compagni a quattro zampe nel mio fantasy...

La pagina bianca del mio blog mi accoglie in questo pomeriggio inoltrato del 2013. Oggi è ricominciato tutto, scuole, università, esami, lavoro e ho sentito qualcuno invocare altre vacanze per riprendersi da quelle trascorse. Che gente tragica c'è in giro...
Stamattina mi sono di nuovo mescolata al traffico, alle persone, a quella vita brulicante e ansiosa della Capitale che si è risvegliata dopo il periodo passato quasi sotto una sfera di vetro magica, che è tutta luccichii,  regali e dimostrazioni d'affetto che caratterizzano un Natale sempre meno sentito, nel vero senso del termine, dalla maggioranza della gente.
In un attimo di pausa, durante il mio studio matto e disperatissimo (e questa volta non c'è aggettivo più adatto!), ho deciso di scrivere qui, di riconnettermi alla dimensione parallela creata da me, provando ancora a credere nel sogno di diventare una scrittrice, oltre che un'archeologa dato che sono due passioni conciliabili tra loro.

Bene, i personaggi principali sono stati descritti. Qualcuno è più avvolto in un'aura di mistero, qualcun altro invece è stato presentato più chiaramente.
Nel mio romanzo ho inserito altre 4 importanti presenze: i cani dei quattro Principi.
Probabilmente molti di voi non li troveranno fondamentali e penseranno persino a una cosa abbastanza stupida. Se uno si reca in un regno magico, che necessità ha di portare il proprio animale domestico?
Ecco, semplicemente non l'ho vista così. Premetto di non aver mai avuto un cane. Mi sarebbe piaciuto tantissimo, ma in famiglia siamo tanti e poi c'è qualcuno che ne ha davvero molta paura, quindi l'ho sempre sognato e mai avuto con me. Abbiamo tenuto con noi tre canarini parecchi anni fa... diciamo due, visto che una si è suicidata dopo due giorni strozzandosi, intenta a costruire una specie di nido. E poi ho salvato un passerotto che sarebbe vissuto più di 15 giorni se una vespa non l'avesse punto. Per lui ho versato tantissime lacrime. Un altro ho provato a salvarlo ma un gatto randagio l'ha ferito mortalmente. Trovai un micio quando avevo una decina di anni. Lo chiamai Formica per quanto era piccino, ma mia mamma non lo volle tenere e lo prese una signora che conoscevamo.
Non ho mai avuto un animale domestico più grande di un canarino quindi, ma non è questa la ragione per cui ho inserito Diana, Lupo, Darren e Lilly nel mio romanzo. Si dice che il cane sia il migliore amico dell'uomo e ne sono profondamente convinta. Certo, quello canino non è un amore paragonabile a quello umano. E' diverso, e nella sua diversità più intenso, colmo di gratitudine per esserti preso cura di lui. L'affetto che lega un uomo al proprio cane fa sì che quest'ultimo diventi parte integrante della vita di un individuo, elemento fondamentale, quasi che sia un'altra parte dell'individuo stesso.
Ecco spiegato il motivo dell'inserimento di questi quattro fantastici esseri scodinzolanti che nel romanzo quasi si trasformano nella coscienza dei Principi, in quel Grillo Parlante che fornisce suggerimenti, o nell'inconscio che viene fuori nei momenti meno opportuni.
Il cane di Christine, Diana, è metà lupo cecoslovacco e metà husky. Ho sempre adorato la seconda razza sin dai tempi di Jenna, la compagna di Balto nel cartone, mentre il primo l'ho conosciuto non tantissimi anni fa ma me ne sono perdutamente innamorata. E' così simile a un lupo e così ribelle (si dice) che lo adoro anche solo per questo. Inizialmente si chiamava Luna, ma per una serie di motivi legati a un altro romanzo che ho scritto (e inedito per il momento, bensì precedente alla stesura di Sàkomar), ho preferito chiamarla Diana. In fondo, quest'ultima è la dea della luna, quindi non c'è molta differenza.
Diana è molto guardinga, non si fida facilmente ed è curiosa, estremamente curiosa. Il suo fiuto è eccezionale e in parte è anche merito suo se Christine scopre di avere dei poteri. E' identica a un lupo cecoslovacco, solo che la sua coda è più arricciata e ha gli occhi azzurrisimi. Si rivelerà fondamentale durante lo svolgimento della storia. Soprattutto, da quando Stephenyl porta Diana a Sàkomar, Christine si sente meno sola, forse un pizzico più coraggiosa sostenuta da qualcuno che ha sempre avuto accanto a sè.



C'è poi Lupo, il cane di Fabio. A mio fratello sono sempre piaciuti i pastori tedeschi. Certo, devo dire che lui non brilla in fantasia in quanto nomi da dare a un cane. Ricordo che sentì questo nome in Abruzzo, quando un allevatore vicino casa richiamò il suo cane, un pastore tedesco per l'appunto.



Darren è il cane di Roby, un pastore svizzero, un lupotto tutto bianco, vivace come lei. Non so dove lo abbia visto per la prima volta... ricordo che un tempo il suo cane preferito era il beagle, poi passò al pastore svizzero. Ultimamente ha persino espresso apprezzamenti per l'alano con il desiderio di averne uno in futuro... diciamo che sarebbe semplicemente più alto di lei.



Infine Valenthine ha con sè un labrador bianco, Lilly, cane coccolone, tranquillo e affettuoso Si addice al carattere di mia sorella minore e poi lei continua ad adorarlo. Ogni volta che ne vede uno, le diventano gli occhi a cuore.



Certamente non potrò narrare degli ultimi tre esseri canini in maniera più dettagliata per il momento. E' tutto raccontato nel secondo volume.

Per me però è ora di tornare al dovere archeologico. Vi saluto e alla prossima! Buona serata!

p.s. Sto leggendo il secondo libro della Saga di Nashira di Licia Troisi, "Le spade dei ribelli". Sono arrivata all'inizio della terza parte. Sarà che io la seguo sin dai tempi di Nihal, ma la narrazione di Licia riesce a immergermi in un altro mondo. Talitha mi piace tantissimo come personaggio, ho un debole per Melkise con il suo carattere e adoro Saiph, amico e compagno fedele. Divorerò anche le pagine rimanenti.


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