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domenica 29 settembre 2013

La Leggendaria Guerriera - Rinascita di una dea

Buona domenica! E' stata una settimana parecchio intensa, tra il congresso, consegna del diploma di laurea magistrale e altri vari impegni.
Ora sto studiando, tanto per fare una cosa nuova, ma mi soffermo a scrivere sul mio blog per presentare una giovane autrice che tenta di farsi strada, come la sottoscritta, nel difficile mondo dell'editoria Italiana.
Parlo di Aurora Ballarin, autrice di "La Leggendaria Guerriera - Rinascita di una dea".



Chi è amante del fantasy, sicuramente potrà apprezzare il lavoro di questa ragazza che uscirà a novembre 2013 nei migliori bookstore e nelle librerie.
L'anteprima è scaricabile gratuitamente: http://www.scribd.com/doc/170561247/La-Leggendaria-Guerriera-I-Rinascita-di-una-dea
Di seguito inserirò dei link utili per conoscere meglio il primo libro di questa saga.

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/occhiodelladeadeglielfi?hc_location=stream


Ecco anche il booktrailer: 



In bocca al lupo ad Aurora! Se non ci aiutiamo tra di noi, chi dovrebbe farlo? Forza autori esordienti senza editore! Ce la faremo! I sogni sono il motore di questo mondo!

domenica 22 settembre 2013

Mitologia o verità?

Buonasera, o meglio, buongiorno! E' mezzanotte passata e in teoria è già il 22, anche se convenzionalmente è la notte del 21. Ok, la smetto con la mia relatività!
Ho ripreso a scrivere e la mia vena creativa è anche buona, solo che giunge in notturna e dopo un po' mi coglie il sonno. Ahhh non ho più i miei 20 anni... i 26 si fanno sentire.
La smetto anche di parlare come una vecchia decrepita, d'accordo, però farò una delle mie solite riflessioni pseudo colte e pseudo filosofiche.
Stavo studiando etruscologia oggi pomeriggio, dopo essermi "deliziata" con protostoria e con ogni metodo per ricordarmi le varie suddivisioni temporali. Dunque, gli Etruschi. Leggevo su di loro notizie sull'economia, sui loro prodotti, sulla loro società, sulle città e mi facevo domande. Non è la prima volta che studio la materia. Venni a conoscenza di questo popolo che mi fece parecchia simpatia già in terza elementare e rimasi folgorata dal Museo di Villa Giulia e dalla visita a Tarquinia e Cerveteri (eh sì, ero pazza sin da piccola per l'archeologia. Avrebbero dovuto fermarmi prima... ormai è troppo tardi).
Riflettevo sui loro commerci e mi dicevo "erano evoluti"; osservavo le loro case e dicevo "erano evoluti"; leggevo a proposito della loro società e della posizione della donna e dicevo "erano molto evoluti". Poi arrivò Roma e pose fine a tutto questo, assorbendone la civiltà, facendo propria la loro cultura, soppiantandoli, facendoli divenire leggenda. Ecco, i Romani fanno la parte dei barbari (lo so che qualcuno non sarà d'accordo, ma leggete la storia. Di fatto è così). Sempre a zonzo a fare guerre e ad ammazzarsi, a conquistare. Gli Etruschi erano molto più pacifici per quanto ne sappiamo, la loro arte era a dir poco meravigliosa, la loro concezione della vita e della morte molto positiva. Non che gli Etruschi non abbiano combattuto battaglie, ma certamente non erano i Romani. Ok, non so se questo è solo un delirio serale post studio moooolto intensivo, però queste sono state le mie impressioni.
E vi dirò, non sono terminate qui. Passiamo alla mitologia che era di fatto la loro religione. Gli dèi si chiamavano in modo diverso, ma erano gli stessi dei Greci e dei Romani. Ecco, mi sono domandata quanta verità ci sia dietro a questi che noi chiamiamo "miti".
Non vorrei essere scomunicata per quanto sto per scrivere, ma poniamoci nell'ottica futura. Io sono un'umana che ritrova la Bibbia. Per qualche motivo catastrofico (incendio, terremoto, alluvione, perdita di banche dati in generale) i dati archeologici sugli scavi e le indagini che in passato furono effettuati sono andati persi. Io quindi non ho nulla di concreto davanti a me a parte quel libro, di cui so che era sacro per i fedeli delle religioni monoteistiche più importanti, Ebraismo e Cristianesimo, e qualche resto archeologico di cui non so dare interpretazioni affidabili.
Poniamo che per qualche assurdo motivo anche di sacerdoti non ve ne siano più molti e che questi non abbiano più le solide basi che invece avevano milioni di anni fa. Come leggerò, io umana del futuro, un libro come la Bibbia? Conosco alcune storie, ma non ho prove, non ho scritti a parte quello che tengo tra le mani e che ha avuto peraltro molte revisioni, traduzioni, etc. Mi sembrerà tutto molto strano e mitologico a volte. Mi viene in mente Balaam perchè su di lui ho fatto diversi studi, tra cui la tesi di laurea magistrale. Nel Vecchio Testamento (nel libro di Numeri per la precisione) è un profeta maledetto. Già al nostro tempo si crede comunemente che tale Balaam non sia realmente una figura storica, ma un personaggio inserito per dare un anticipo di ciò che sarà, dell'avvento del Signore. E tutto questo sarebbe vero e sarebbe una credenza comune se non fosse per l'esistenza di un'epigrafe in un luogo sperduto nella Trans Giordania, Deir Alla, che lo nomina. L'epigrafe parla di argomenti che addirittura precedono la religione Ebraica, il cui ceppo originario era nientedimeno che politeistico, ma non starò qui a rivoluzionarvi la vita, che già io sono tanto "sconvolta" di mio. Per dire che senza una minima testimonianza scritta e certa, ogni cosa diventerebbe leggenda (e anche lì, bisognerebbe porre attenzione alle falsificazioni e ad ogni genere di inganno). Magari tra un miliardo di anni, quando di Balaam rimarrà solo il suo nome nella Bibbia e l'epigrafe sarà scomparsa, così come gli studi ad essa relativi, il profeta diventerà un qualche strano dio capace di prevedere il futuro.
Intendiamoci, io sono una credente, ma mi sto solo ponendo nell'ottica della studiosa e a volte conciliare fede e ricerca è davvero complesso perchè si rischia di passare per atei.
Tornando al mio ragionamento, faccio un passo ora nel passato. Sono sempre un'umana, una Romana di epoca augustea (ammesso che sapessi leggere e che lo potessi fare... essendo una donna la vedo difficile, ma comunque tralasciamo il particolare), che ha davanti a sè le Tavole di Pyrgi, o un qualsiasi altro testo etrusco, in cui si parla di rituali, spiritualità, etc., in cui vengono nominati questi dèi, stranamente simili ai miei.
Della loro casta sacerdotale sono rimasti pochi elementi che si trovano a corte per interpretare segni nelle viscere di animali o nel volo di uccelli, o ancora nei fulmini. Le rare persone che hanno una minima conoscenza degli Etruschi, perchè magari sono loro lontani discendenti, si ricordano poche nozioni, imprecise, che si avvolgono tra loro fantasie e realtà, creando una sorta di leggenda e di mitologia.
Tutto ciò per dire cosa? Possiamo stabilire con sicurezza che Fufluns e Timnia non siano veramente esistiti? Su quale base stabiliamo che essi fossero solo dèi, esseri sovrannaturali confinati chissà dove, cui gli Etruschi avevano attribuito svariati poteri e caratteristiche?



Voglio dire, in assenza di prove concrete scritte, la tradizione orale può aver tramandato ciò che vuole, modificando a piacimento del soggetto che riceve e comunica, aggiungendo o sottraendo elementi importanti, magari storici. Potrebbe essere benissimo possibile che Timnia, dio del fulmine, corrispondente con Zeus/Giove, sempre rappresentato seduto su un trono, con barba fluente e fulmine in mano, fosse in realtà un potente sovrano (e il suo fulmine fosse uno scettro), cui la tradizione ha affibbiato poteri sovrannaturali e discendenze a volte assurde (perchè forse si era perso il filo).
Dietro quella che noi chiamiamo "mitologia" potrebbe esserci della storia che la mente umana ha offuscato con le sue fantasie primitive e con quelle tipiche di "chi racconta una storia dell'orrore intorno a un falò sulla spiaggia".
Così, darò i nomi comuni Greci e Romani per intenderci meglio, Nettuno/Poseidone potrebbe essere il sovrano di qualche paese circondato dal mare, con una flotta abile nella navigazione, per tale motivi chiamato "Re dei sette mari". Efesto poteva essere uno dei migliori fabbricanti di armi, un fabbro; Diana una semplice cacciatrice, molto abile, abitante di una foresta; Ares/Marte, il famoso dio della guerra, avrebbe potuto essere un temibile comandante di un esercito, e così via. Su di loro si sono tramandate storie, vicende, che poi con il tramandarsi della tradizione orale sono divenute leggende e addirittura religione.



E' ovvio che quanto sto dicendo potrebbe corrispondere al vero, ma nessuno potrà mai dimostrarlo. Le fonti che abbiamo già rivelano questi personaggi come dèi, perchè la tradizione era ormai stata assimilata dai popoli maggiori, però vorrei far riflettere... se questi "dèi" fossero davvero esistiti (ragionando come un Greco o un Romano o un Etrusco), con tutte le vicende sulla creazioni, anche gli uomini protostorici avrebbero dovuto perlomeno rappresentarli. Certamente uomini così speciali avrebbero dovuto essere ritratti al posto di cavalli, buoi, animali da caccia, etc. Invece non ci sono. Beh, a meno che la loro esistenza non sia di transizione tra l'epoca protostorica e l'apparizione della prima traccia di scrittura che dà il via convenzionale alla storia, questi dèi potrebbero essere solo alcuni dei primi uomini veramente speciali, con doti che gli altri non avevano o non erano ancora riusciti ad apprendere e per questo considerati magici.
Ho delirato abbastanza, ma spero il mio ragionamento abbia avuto un filo logico.
Bene, dopo questo poema che di per sè costituisce altre pagine di mitologia contemporanea, vi auguro buona notte!

martedì 17 settembre 2013

Opinioni su "Il marchio del diavolo" di Glenn Cooper e altre riflessioni...

Buonasera amici! Stasera, come promesso, il post riguarderà le opinioni sul libro di Glenn Cooper, "Il marchio del diavolo".
Avevo sentito parlare di questo libro, da una persona interna all'istituto che frequento.
Mi era stato detto "Il palazzo di via Napoleone III è stato inserito in un libro, così come la PCAS (Pontificia Commissione di Archeologia Sacra che ha sempre la sua sede nello stesso palazzo)".



Lì per lì ho risposto vagamente. No, non ne avevo sentito parlare. Di Glenn Cooper non ho letto nulla. I libri li ho in casa ma è mio fratello quello che se li "ciba". Io sono più tendente al fantasy, al romantico, all'avventuroso alla Clive Cussler, ai romanzi storici totalmente senza alcun fondamento reale. Ultimamente cerco di stare alla larga da libri avventurosi pseudo archeologici. Tutti quanti iniziano con qualche archeologo che trova un manoscritto e in questo documento c'è qualcosa che non avrebbe dovuto leggere. Il protagonista si ritrova quindi senza vita, oppure la continua con mille difficoltà, ricercando inevitabilmente il Graal, l'Arca dell'Alleanza e altri manufatti alla Indiana Jones. Ecco, perciò li evito. La vita dell'archeologo descritta da questi autori creativi è sempre tanto avventurosa e finta che mi ha leggermente stufata.
Tornando al libro di Cooper. Ero in un autogrill, con mio padre, di ritorno da qualche giorno di vacanza. Ci prendiamo un caffè, sosta gratta e vinci per tentare la fortuna (che non c'è!) e passaggio in cassa. Solitamente i libri sono posizionati vicino all'uscita, nel corridoio. Mio padre, che stava curiosando tra le copertine di vari libri (mentre io curiosavo tra i cioccolatini!), mi chiama e mi fa leggere qualche riga. Vedo "via Napoleone III", "Catacombe di San Callisto", "Pontificia Commissione" e la mia mente ha fatto un salto a qualche mese prima quando mi era stata data lo notizia. Ho quindi voluto acquistarlo per curiosità, perchè erano coinvolti luoghi che conosco bene, alcuni dei quali li frequento quasi tutti i giorni da più o meno tre anni (ovvero da quando iniziai la tesi di laurea magistrale).



Per quanto riguarda la narrazione, nulla da dire. Molto scorrevole, con quel tanto che basta di mistero.
Sono coinvolti il Vaticano, vari Cardinali, una studentessa della Sapienza collaboratrice della Pontificia Commissione che, a causa di un lutto molto grave, si farà suora (eh sì, apparentemente con vocazione, ma solo lei sa perchè abbia preso il velo), il suo professore, De Stefano, membro della Commissione. I luoghi sono l'edificio di via Napoleone III, il convento di suore a Piazza Mastai e il comprensorio di San Callisto che racchiude un quesito: al limite della zona catacombale, c'è un colombario (quindi sepolture pagane) in cui strani scheletri, con caratteristiche ossee molto speciali (non anticiperò nulla, non mi va di spoilerare) sono ammucchiati l'uno sull'altro. La camera era sigillata e un affresco, con i segni zodiacali, faceva la sua bella mostra al di fuori.
Ripeto, scorrevole, ti tiene incollato alle pagine per sapere come vada a finire, ma... io qualche risata me la sono fatta, soprattutto quando alcuni personaggi storici noti per il loro animo spietato (vedi Nerone) avevano le stesse assurde caratteristiche fisiche dei tipi sepolti a San Callisto.
Certo, io sono archeologa e il mio ramo è quello cristiano, quindi è ovvio che alcune fantasticherie abbiano suscitato la mia ironia, ma agli occhi di un comune lettore (che con il mio lavoro non ha nulla a che vedere, per sua fortuna) appare come un libro abbastanza carino.
Unica pecca è che, dopo Dan Brown, ora va di moda questa distruzione globale della Chiesa, distruzioni di luoghi storici (qui, devo anticiparlo, esplode la Cappella Sistina!). Diciamo, tutto un po' scontato. Mancava soltanto che la suora protagonista avesse qualche legame con Maria Maddalena.
Terminando: lettura piacevole per lo stile e l'invenzione, ma troppo sulla scia comune di archeologi invischiati in questioni ecclesiastiche misteriose (che poi... ultimamente ma quanti libri sul Vaticano e vari misteri stanno uscendo fuori??? Io ho pure perso il conto e, francamente, sono tutti parecchio simili. Ormai mi limito solo a osservare la copertina e a leggere le prime righe della trama. Se vedo "uno storico/archeologo/archivista/etc. era tranquillamente seduto nell'Archivio Segreto Vaticano a studiare quando un manoscritto di importanza mondiale gli capita tra le mani e potrebbe rivoluzionare la storia, chiudo il libro e lo rimetto al proprio posto, passando oltre). 
Se devo dare un voto, punto sull'8,75/10.
Da quel che si capisce, sembra che Glenn Cooper abbia progettato una continuazione. Che dire? Forse la leggerò per vedere come va a finire con i Lemuri, gli omini con la coda che sono il grande nemico mondiale. Eh sì, non ce l'ho fatta a tenermelo per me!

Bene, con questo vi auguro una buona serata! Anzi no, ultimissima riflessione: ho seguito la vicenda della Costa Concordia. Le immagini sono spaventose e solo a guardarle mi sembra di vedere le persone che fuggono terrorizzate in quella trappola mortale. Sicuramente davanti agli occhi di ognuno si è materializzato il Titanic, o l'Andrea Doria (per citare due dei più famosi naufragi). Spaventoso è dir poco... il mare a volte è crudele. Volevo però dire una cosa, nonostante sia già stata criticata da persone che hanno solo delle prese di posizione: ritengo che l'opera d'ingegneria che è stata portata avanti per raddrizzarla è stata veramente meritevole. Dei cervelli italiani, diretti da un sudafricano, sono stati all'opera. L'Italia, sempre tanto criticata, è stata sotto le telecamere mondiali. Un ottimo lavoro. E pensiamo che tanti di noi, che hanno un cervello così (ingegneri, medici, biologi, etc.) sono costretti ad andarsene perchè qui non c'è lavoro. E' la chiara dimostrazione che l'Italia dovrebbe puntare su di noi, giovani, che possiamo risollevare questo paese. Letteralmente.
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