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domenica 23 luglio 2023

Recensione di "L'alta fantasia" di Pupi Avati

Buonasera a tutti e bentornati sul blog!
Dato che le letture sono le mie migliori amiche e non posso proprio fare a meno di portare con me un libro, ho terminato "L'alta fantasia" di Pupi Avati.

Lo avete letto? Andiamo a scoprire di cosa si tratta.


Trama: Ravenna, 1321: esiliato e misconosciuto, Dante Alighieri esala l’ultimo respiro. Nel convento delle clarisse di Santo Stefano degli Ulivi, l’albero di mele selvatiche che le suore chiamano «l’albero del Paradiso» smette misteriosamente di dare frutti. Trent’anni dopo Giovanni Boccaccio, studioso appassionato dell’opera dantesca, riceve un incarico singolare: andare in quel convento, dove risiede la figlia di Dante, divenuta monaca con il nome di suor Beatrice, e consegnarle un risarcimento in denaro per l’esilio ingiustamente subito da suo padre. Sarà un viaggio di riparazione e di scoperta, ma anche di fatica e pericoli, non ultima l’accoglienza non sempre entusiastica ricevuta dai conventi dove l’opera del Sommo è ancora vietata, in odore di eresia. E per Boccaccio sarà l’occasione di riandare ai momenti più importanti della vita dell’Alighieri, le sensibilità di bambino e l’incontro con Beatrice, la politica e i tradimenti, l’amarezza della cacciata da Firenze, il tormento e l’estasi della scrittura. Trovando conferma, lui, scrittore, di quanto il dolore promuova l’essere umano a una più alta conoscenza. Pupi Avati ci consegna con il suo nuovo romanzo l’opera di tre vite: l’incontro inaspettato attraverso i secoli tra un regista e scrittore e due maestri della cultura italiana. Un racconto di avventure, uno sguardo partecipe e nuovo su Dante, la ricostruzione di un Medioevo vero, sporco, luminoso e umano: una prova d’artista intessuta di passione e di poesia.

Dante, il sommo poeta, è per il popolo Italiano motivo di vanto, anche se... chissà quanti di noi a scuola lo avranno detestato? Io, che ho frequentato il liceo scientifico pur avendo sempre voluto andare al classico, avrei tanto desiderato approfondire la Divina Commedia che, invece, leggevamo a brani spezzati tra loro, commentando poco e male. Quel che ricordo dell'opera di Dante Alighieri è frutto delle ulteriori letture che facevo, nonostante non fossero "comandate" a scuola.

Pupi Avati non ha scritto un romanzo: questa è una vera e propria ricerca delle origini, intervallata sì da elementi di fantasia, che sono però ben inseriti nel contesto storico, tra Firenze e Ravenna.
Non sapevo fosse stato Boccaccio - autore del Decameron - a diffondere l'opera di Dante e a scriverne una prima biografia (Trattello in laude di Dante).
Personaggi reali, eventi accaduti all'autore di questo volume che, ancora oggi, fa parlare si intrecciano in una ricostruzione verosimile del substrato storico. Paolo e Francesca rivivono il loro amore spezzato; Bonifacio VIII sarà il pontefice da far bruciare all'inferno per aver ingannato e per simonia; Dante stesso tradirà il suo migliore amico, Guido Cavalcanti.


E Beatrice? La tanto amata e soave donna che ispirò il sommo poeta? Non divenne sua moglie, ma fu destinataria di un amore platonico, finché la morte non la stroncò in giovane età. Ma quel nome, Dante non lo poté dimenticare, tanto da chiamare sua figlia così... una figlia che, ai tempi di Boccaccio, era ancora viva, seppur anziana, e che trascorreva la sua esistenza in un monastero di clausura a Ravenna.
Boccaccio ripercorre i passi di Dante, raccontandoci così dell'uomo Dante, colui di cui si sa molto poco attraverso le sue opere.
Ogni capitolo è introdotto da una musica che fa da colonna sonora agli atti di questo "romanzo" (improprio chiamarlo tale), trasponendolo quasi in una sceneggiatura composta da brevi flash sulle vite di questi due autori, così strettamente intrecciate.

Il libro di Pupi Avati rientra tra le belle scoperte e quei libri da rileggere, soprattutto dopo aver sfogliato nuovamente le pagine della Divina Commedia.

1 commento:

  1. Come sempre, le tue recensioni sono una bellissima sintesi e un amorevole segno della passione per la lettura (Leo).

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