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lunedì 14 novembre 2022

Recensione di "Momenti di trascurabile felicità" di Francesco Piccolo

Buonasera, cari amici lettori! Vi è mai capitato di pensare, nell'arco di una giornata, quali siano quei momenti, o meglio, quei dettagli che vi fanno piacere, nonostante siano trascurabili?
Dopo aver letto il libro di Francesco Piccolo "Momenti di trascurabile felicità" mi sono soffermata a riflettere e, nella mia mente, ho stilato una breve lista:

- quando apro gli occhi la domenica mattina, sotto le coperte calde e posso girarmi dalla porta opposta, senza che il suono della sveglia mi metta fretta. Ancora casa è silenziosa, il sole filtra sotto le serrande, ma posso concedermi di rilassarmi;
- quando riesco a mettermi seduta in bus o in metro (o anche in piedi, senza folla intorno), per poter leggere tranquillamente un libro;
- quando, terminate le consuete ricerche in biblioteche, archivi, siti archeologici o chiese, posso ritagliarmi anche una mezz'ora di tempo per fare una passeggiata tra i vicoli di Roma e prendere un caffè;
- quando, raramente, mi concedo una colazione al bar con le mie sorelle;
- quando il sole estivo mi riscalda e mi fa venire i brividi;
- quando ricevo un regalo inaspettato;
- quando il barista, vicino al caffè, mette un cioccolatino;
- quando le persone incontrate casualmente mostrano gesti di gentilezza e di educazione, come un semplice "grazie", "buongiorno", oppure mi tengono la porta;
- la soddisfazione di trovare anche una sola riga che menzioni l'oggetto delle mie ricerche sempre complesse e considerate impossibili;
- quando ricevo un complimento, anche se non so mai cosa rispondere perché mi imbarazzo;
- quando le persone cui voglio bene mi sorridono;
- quando il cellulare squilla ed è la persona, quella persona, cui stavo pensando che pensa a sua volta a me.



Trama: Possono esistere felicità trascurabili? Come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio? Sei in coda al supermercato in attesa del tuo turno, magari sei bloccato nel traffico, oppure aspetti che la tua ragazza esca dal camerino di un negozio d'abbigliamento. Quando all'improvviso la realtà intorno a te sembra convergere in un solo punto, e lo fa brillare. E allora capisci di averne appena incontrato uno. I momenti di trascurabile felicità funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi considerato. Per farti scoprire, ad esempio, quant'è preziosa quella manciata di giorni d'agosto in cui tutti vanno in vacanza e tu rimani da solo in città. Quale interesse morboso ti spinge a chiuderti a chiave nei bagni delle case in cui non sei mai stato e curiosare su tutti i prodotti che usano. A metà strada tra "Mi ricordo" di Perec e le implacabili leggi di Murphy, Francesco Piccolo mette a nudo i piaceri più inconfessabili, i tic, le debolezze con le quali tutti noi dobbiamo fare i conti. Pagina dopo pagina, momento dopo momento, si finisce col venire travolti da un'ondata di divertimento, intelligenza e stupore. L'autore raccoglie, cataloga e fa sue le mille epifanie che sbocciano a ogni angolo di strada. Perché solo riducendo a spicchi la realtà si riesce ad afferrare per la coda il senso profondo della vita.

Foto di Ekrulila (da: https://www.pexels.com/)


E ora la mia recensione: non sarà il libro del secolo, né il migliore che abbia mai letto, ma l'ho trovato carino, anche se a tratti, forse, un po' banale. Eppure, Francesco Piccolo riesce, attraverso la sua personale esperienza, a descrivere tutti quegli istanti, quelle particolarità di una giornata, che ci rendono felici, anche se passano totalmente inosservate. Così trovare il numero giusto di scarpa diventa ciò che davvero ti fa sorridere, soprattutto se hai il piede grande (nessuno meglio di me può capirlo... impossibile trovare scarpe da donna taglia 42); non dover più aspettare ben due passaggi a livello per arrivare dalla tua ragazza; quell'amico che, senza accorgersi del fuorigioco, fa il giro in tondo dell'isolato esultando come se la Nazionale avesse immediatamente vinto i Mondiali; le canzoni d'amore struggenti a Sanremo; uno scaffale di biscotti al cioccolato; e così via.
Si tratta di una lettura leggerissima, da fare a più riprese, quasi un dizionario da consultare. Sicuramente i romani si troveranno maggiormente a loro agio perché Francesco Piccolo inquadra gli episodi tra le stradine di una Roma estiva, di una Roma il sabato sera, di una Roma a volte caotica e disordinata che è pur sempre Roma.

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