book

giovedì 23 dicembre 2021

Recensione di "Abbiamo un bacio in sospeso (io e te)" di Riccardo Bertoldi

Buongiorno amici e bentornati sul blog! Vi state preparando al Natale? Personalmente vorrei avvertirlo maggiormente, ma l'animo da Grinch prende ormai il sopravvento da 3 anni a questa parte. Il motivo c'è, è evidente, ma esistono cose che non si possono evitare purtroppo. Così, nonostante ami le luci, gli addobbi, le passeggiate per le strade di Roma decorate, mi ritrovo ad essere piuttosto "verde", come il noto personaggio nominato.

Torniamo al blog e alle letture. Ho terminato proprio questa mattina un romanzo acquistato da La Feltrinelli poche settimane fa.


Trama: Leonardo fa il fotografo, ha trent’anni, gli occhi timidi di chi parla poco e una ferita al cuore che non riesce a rimarginare. Ogni giorno prende il treno per andare al lavoro e sulla carrozza numero 2 incontra il sorriso di Sara, che illumina per un attimo le sue giornate. Qualche volta, però, la paura di amare supera il coraggio di osare. E così, per Leonardo, quella sconosciuta che ascolta musica e scrive su un diario dalla copertina rossa diventa un modo per fantasticare: cosa accadrebbe se finalmente si facesse avanti e decidesse di sfidare il destino? Reduce da una lunga storia, Leonardo è tornato a Verona, la sua città, e ha ritrovato la vita che lì aveva lasciato. Un nuovo amore non era nei piani, ma si sa, il cuore fa i suoi progetti, e a volte ce li mostra nei modi più inattesi. Così un giorno Leonardo capisce che deve tuffarsi – a costo di sembrare un po’ pazzo, a costo di farsi male – e lascia sul sedile che di solito occupa la ragazza una fotografia che le ha scattato di nascosto. Il destino lo porterà dentro un negozio di musica, con la luce della notte che filtra dalla serranda semiaperta, insieme a lei: Sara. E gli ricorderà che a volte basta poco – uno sorriso rubato, una bella canzone, un bacio a fior di labbra – per aggiustare un cuore e ricominciare.

Cosa mi ha ispirata? Il fatto che Leonardo, il protagonista, dopo aver trovato il coraggio di tentare, lasci sul sedile di un treno la fotografia di quella sconosciuta che ha attirato la sua attenzione. Ho trovato sia un modo romantico, forse di altri tempi, così come l'amore scoccato tra quei sedili, mentre fuori il mondo scorre veloce, oltre i binari.


Leonardo, con alcune comprensibili difficoltà, lascia alle spalle una storia finita male, ferito e impaurito dai sentimenti. Sara, però, sembra quasi che sia stata ad aspettarlo da sempre. Tra le vie di Verona, la città di Giulietta e Romeo, e un negozio di musica, i due apriranno i rispettivi cuori, conoscendosi davvero, permettendo alle loro anime di sfiorarsi e di rimanere legate. Come nelle migliori storie d'amore, anche questa prevede degli ostacoli, in tal caso la lontananza: Sara, infatti, vive a Napoli, dove lavora ed è nata. Una storia a distanza sarebbe molto complicata perché a trent'anni non basta, ci si aspetta qualcosa in più, oltre la fiducia e la volontà di costruire un futuro insieme.
Tra fughe e ritrovamenti, Leonardo e Sara non riescono proprio a stare lontani l'uno dall'altra, ma l'amore, quello vero, richiede anche sacrifici. Saranno disposti a farli e a correre incontro alla felicità?


Riccardo Bertoldi introduce il lettore in un romanzo dalla trama molto semplice e lineare, ma forse è proprio così che devono essere le storie d'amore classiche e sempre attuali. I sentimenti scaturiscono dal cuore in maniera naturale, senza forzature, senza fastidiosi intermediari. E probabilmente, la storia di Leonardo e Sara ci riporta un po' indietro, non di tanti anni, quando le app di incontri e i social non erano l'unico (squallido) modo per conoscersi, per parlare, per uscire insieme.

Nonostate ci siano aspetti sicuramente apprezzabili, il romanzo mi ha, in realtà, un po' delusa per una serie di frasi fatte poste una di seguito all'altra che tolgono spazio, invece, a quello che avrebbe potuto essere lo sviluppo della storia. L'autore avrebbe potuto descrivere sensazioni e pensieri senza l'ausilio di frasi da social, o da Baci Perugina. I presupposti c'erano tutti... un'occasione, purtroppo, mancata.
La ritengo comunque una lettura piacevole, adatta solo agli inguaribili romantici. Vi saluto con qualche piccolo estratto.

«Mi manca avere accanto qualcuno con cui posso smettere di difendermi. Qualcuno che sappia vedere i miei difetti in mezzo ai pregi che vedono anche gli altri, e che abbia voglia di restare nonostant tutto. Vanno bene i sorrisi, i baci, l'amore e il sesso. Ma io qualche volta vorrei qualcuno con cui poter essere fragile.»

«Forse è vero, io e te non siamo stati niente. Ma mi hai insegnato che a volte il niente è fatto di baci, sguardi, carezze di notte, mani intrecciate, tramonti dentro una serranda chiusa a metà. Tu sei stato il mio niente che però è stato tutto. Un niente che non scorderò mai.»

«[...] Leo, ci sarà sempre una strada per te che porta a me, lo sai? Mi troverai dentro un brivido, dentro un sorriso che incrocerai per caso, dentro uno stupido dettaglio che per qualche motivo ti ricorderà di noi. Sarà la nostra strada segreta, quella. Una strada che ti permetterà di ripercorrere i tuoi passi e tornare a questa felicità che ci siamo cuciti addosso.»

Nessun commento:

Posta un commento

sito