Ho appena terminato di leggere "La signora dei gelsomini" di Corina Bomann, autrice tedesca, di cui avevo già divorato "L'isola delle farfalle".
Trama: Il sogno d’amore di Melanie sta finalmente per realizzarsi: in estate sposerà Robert e cercherà di diradare i viaggi di lavoro che troppo spesso la tengono lontana da lui, magari anche in vista della famiglia che ha sempre desiderato. Una terribile notizia però la accoglie al suo rientro dal Vietnam: poche ore prima, Robert ha avuto un grave incidente d’auto e ora è in coma. Devastata dal dolore, Melanie cerca conforto nella villa di campagna della bisnonna Hanna. A 96 anni, perfettamente lucida e avvolta in una elegante veste vietnamita, Hanna sa bene quali terribili prove può riservare l’esistenza, e decide di svelare per la prima volta la sua storia, accompagnando Melanie in un viaggio straordinario e scioccante: dall’infanzia nell’esotica Saigon, dove Hanna fu separata a forza dall’amata sorella adottiva, alla giovinezza perduta nella Germania degli anni Venti, dove vivrà un amore immenso e difficile, per poi cercare un nuovo inizio a Parigi come disegnatrice di cappelli. Una vita piena, costellata di dolori ma anche di doni inaspettati: il segreto di Hanna è aver avuto la forza di non arrendersi mai. Riuscirà Melanie a trovare il coraggio di seguire le orme della bisnonna? È possibile continuare a lottare, quando la vita sembra averti strappato tutto quello che ami?
Sono tante le storie che si intrecciano tra le pagine di questo romanzo, tanti i fili del destino che si ingarbugliano senza lasciare scampo, trovando come protagoniste due donne molto forti: Melanie e Hanna. Melanie è la pronipote di Hanna, è una fotografa affermata e gira il mondo regalando scatti meravigliosi; Hanna è la bisnonna di Melanie, gestisce un museo di moda con sua figlia Marie, è una stilista e nasconde un passato ricco di segreti.
A causa del tragico evento che coinvolge Robert, il fidanzato di Melanie, quest'ultima si ritirerà nella villa di campagna di Hanna e Marie, cercando conforto e pace. E' proprio in questa occasione che, rovistando in soffitta, Melanie comincia a scorgere alcuni piccoli indizi, rivelatori del passato della sua bisnonna in Indocina. Hanna, a 96 anni, non ha mai confidato a nessuno tutta la verità, neppure a sua figlia Marie e inizia perciò un racconto che si svolge nel lontano 1917 a Saigon, quando vi era la dominazione francese.
Hoa Nhài (Hanna) era figlia di un diplomatico, viveva nell'agio e aveva la fortuna di potersi avvalere di un'istruzione, mentre in alcune zone di Saigon regnava la povertà, la delinquenza e la prostituzione. Un giorno Hoa Nhài incontra Thanh, una ragazzina povera, con la mamma malata, che vive nel quartiere dei pescatori. Hoa Nhài esce dal suo mondo dorato e per la prima volta inizia a vedere la realtà in tutta la sua crudezza. Le due bambine sono molto legate e, dopo una serie di circostanze, diventano persino sorelle, ma hanno una mentalità diversa da quella imperante in Indocina: non vogliono contrarre un matrimonio combinato. Vogliono studiare, vedere il mondo... Thanh ha anche le idee ben chiare: vorrebbe diventare un medico.
Quando il patrigno di Hoa Nhài decide che la ragazza avrebbe sposato il figlio di un mercante di stoffe, Hoa Nhài e Thanh pensano di fuggire per cambiare il proprio destino. Ma quella notte non tutto andrà per il verso giusto. Le due vengono adescate dai commercianti di donne e separate, forse per sempre.
La storia prosegue con Hoa Nhài, condotta in Germania, nella Casa Rossa, un bordello gestito dal crudele Hansen. La ragazza cambia il suo nome in Hanna, dopo la sua prima disgraziata notte trascorsa con un uomo che abusa di lei, lasciandola in fin di vita. Per anni è costretta a vendere il suo corpo, finché riesce a fuggire. Aiutata dalla fortuna che sembrava averla abbandonata, Hanna inizia a lavorare come guardorobiera in una Ballhouse, un locale dedicato al ballo, dove incontra Laurent, il suo più grande amore.
La crudeltà subita sembra essere stata dimenticata e finalmente Hanna può progettare una vita insieme all'uomo che ama, guadagnando anche come fotomodella, ma il passato torna con malvagità a perseguitarla.
Una nuova fuga, stavolta a Parigi, e la sua vita cambia ancora. Hanna diventa una sarta, poi stilista di cappelli... e la sua storia è destinata ancora ad intrecciarsi in una fitta rete di coincidenze e colpi di scena, proprio mentre è scoppiata la Seconda Guerra Mondiale e le idee di Hitler seminano odio e distruzione.
Hanna vive tutta la sua esistenza domandandosi cosa ne sia stato di sua sorella acquisita, Thanh... e il destino, ancora una volta apparentemente benefico, rivelerà un finale dolce-amaro.
Sono stata decisamente incollata alle pagine di questo romanzo. La vita di Hanna è meravigliosa e al tempo stesso molto straziante. Ma Hanna è una donna forte. Non si è scoraggiata, procedendo a testa alta e con dignità, nonostante le angherie subite e affermandosi nel mondo, trovando infine la sua strada.
E perché "La signora dei gelsomini" vi chiederete? Il titolo è legato a una storia, quello di due sorelle e di un ramoscello di gelsomino che avrebbe dovuto portare fortuna...
Non rivelo di più, forse ho già scritto troppo, ma è una storia così bella che Corina Bomann si conferma come una delle mie autrici preferite insieme a Lucinda Riley, impostando i romanzi tramite l'utilizzo di cornici esotiche e al comtempo con ville favolose immerse nella natura, intessendo poi la trama con oggetti del passato e tanti ricordi.
E' un romanzo drammatico, commovente e romantico, decisamente da consigliare.
La prossima lettura in cantiere sarà "Il veleno dell'oleandro" di Simonetta Agnello Hornby.
Stavolta il delicato, candido e odoroso gelsomino ha lasciato il posto al colorato e velenoso oleandro...
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