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lunedì 22 giugno 2015

Recensione di "Mary Poppins" di Pamela L. Travers e vari aggiornamenti riguardo Sàkomar...

Cari lettori, per caso avete una spiegazione per giustificare la concentrazione di impegni tutti insieme alla stessa ora nel medesimo giorno? Io no. Davvero, ci sto provando a trovare un motivo scientifico, ma a parte le leggi di Murphy non mi viene in mente nulla.
E' stato un periodo "leggermente" pieno e ancora non è finito. Non mi capacito di come ci siano mesi in cui mi ritrovo a voler fare disperatamente qualcosa e settimane in cui ogni evento decide di svolgersi in contemporanea a un altro. Sono misteri.
Ad ogni modo, nel frattempo per la gioia dei miei lettori e la rabbia degli invidiosi (soprattutto degli "anonimi" numeri 1 in assoluto), ho terminato la stesura di Sàkomar 3 e la prima revisione. Annuntio vobis magnum gaudio che a settembre potrete avere tra le mani sia in cartaceo che in ebook il terzo conclusivo romanzo di Sàkomar.



Ci saranno parecchi colpi di scena e le battaglie saranno abbastanza cruente (altrimenti che combattimenti sarebbero?)... ma soprattutto poniamoci una domanda: ci sarà una lieta fine degna di una fiaba in stile Disney? Questo non posso dirvelo. Voi fantasticate nel frattempo che di personaggi ce ne sono tanti e altrettante sono le loro storie. Sarà una sorpresa.
Avverto che sarà più lungo degli altri, ma non credo sia un problema. Spero che la vostra attenzione sia talmente calamitata dagli eventi da avere l'impressione di essere a Sàkomar, impugnando una spada e difendendo la libertà insieme ai nostri Principi.



Mi sono impegnata molto nella stesura di quest'ultimo libro. Ho provato a far emergere il carattere di ogni personaggio, dai Principi ai soldati, fino al Cavaliere. E beh... io sono soddisfatta, dopo 3 anni di lavoro solo su Sàkomar 3.
Inutile dire che, già dal momento in cui ho inserito la parola "FINE", ho quasi cominciato a piangere. I personaggi dei romanzi sono vere e proprie creature e i miei mi hanno accompagnata sin dal 2007... sono ormai tanti anni che sto lavorando a Sàkomar per renderlo un fantasy classico accettabile (ripeto, non ho mai avuto intenzione di scrivere un capolavoro, ma solo un romanzo che facesse sognare grandi e piccini). Ecco quindi sono affezionatissima a loro e specialmente in quest'ultimo libro mi sono "legata" particolarmente ad alcuni personaggi. Ma ora basta, altrimenti finirò per raccontare la trama e non sarebbe una cosa produttiva!



Scrivo sul mio blog quest'oggi per raccontarvi qualcosa di "Mary Poppins", il romanzo di Pamela L. Travers. L'ho terminato e l'ho amato, così come ho adorato il film Disney con cui ho sognato da bambina e più recentemente "Saving Mr Banks" con Tom Hanks e la magnifica Emma Thompson.



Soprattutto dopo aver visto quest'ultimo film e aver conosciuto la storia di Pamela, non ho letto "Mary Poppins" con gli stessi occhi di prima. Ho provato a trovare la sua famiglia nei personaggi che vivevano tra le pagine, ho tentato di comprendere quali fossero gli avvenimenti che lei aveva fissato su carta e ho letto un racconto metaforico di una donna che avrebbe voluto solo un'infanzia più felice, con sua madre più presente e un padre che le fosse stato accanto senza abbandonarla.
L'unico raggio di sole è stata quella sua zia, che è divenuta Mary Poppins. Ha portato un po' d'ordine in quella famiglia e attraverso i suoi occhi di bambina è riuscita a scorgere un carattere dolce e sognatore dietro un'apparenza rigida, vanitosa e votata al rispetto delle regole.



Il romanzo è parecchio diverso dal film disneyano di Mary Poppins. Innanzitutto i bambini sono quattro. Eh sì, mi è caduto un mondo addosso. Sono Jane, Michael, Giovannino e Barbara.
C'è l'ammiraglio Boom con la sua casa che sembra un vascello, c'è la signora con il suo cagnetto sempre vestito all'ultima moda - Andrew - perché creduto un bambino, c'è lo zio Albert che ride a più non posso,



la signora dei piccioni fuori dalla cattedrale di St Paul



e c'è persino il mio adorato Bert (eh sì, un amore d'infanzia... adoravo Dick Van Dyke, il suo sorriso e i suoi occhi blu).



I fatti però sono differenti... e quello che più mi ha lasciata delusa è stato il fatto che solo Mary Poppins riesca ad "entrare" nei quadri di Bert. Nel film era il pezzo che mi piaceva maggiormente... la caccia alla volpe, supercalifragilistichespiralidoso, la giostra con i cavalli che si staccavano, i pinguini camerieri e quella bella distesa verde. Ma da questo ho imparato un'altra cosa: Pamela L. Travers non scrisse un solo libro su Mary Poppins. Il primo ebbe svariati seguiti, quindi è probabile che alcune scene siano state tratte proprio dai racconti successivi.
Ad ogni modo il messaggio è rimasto in ogni episodio narrato nel primo romanzo: con la fantasia si può fare il più spettacoloso viaggio che sia consentito ad un essere umano.
E' stata la fantasia, la speranza in un mondo migliore, portata come un soffio di vento dalla zia (Mary Poppins) che ha fatto andare avanti i piccoli Banks senza cadere nella disperazione e nel grigiore. donando di nuovo colore a quel numero 17 del viale dei ciliegi.



Unica critica all'edizione italiana: i nomi non era necessario tradurli. Sono belli così, in originale.
Consiglio il romanzo. Forse i più piccoli non riusciranno a vedere oltre la narrazione. Per loro sarà fantasia. Sono certa che invece i grandi decifreranno le metafore. Pamela e la sua famiglia tramite "Mary Poppins" sono ormai diventati immortali perché parte della letteratura.
E ora buona notte! Ricordatevi: "Se puoi sognarlo, puoi farlo".



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