book

martedì 30 ottobre 2012

Da dove nacque tutto...

Eccomi di nuovo qui. Prima di intraprendere il mio studio giornaliero verso un argomento iconografico che semplicemente adoro, lascio una testimonianza del mio passaggio sul blog.
Avevo promesso di scrivere qualcosa in merito al mio libro e oggi narrerò come è nata l'idea del primo romanzo della mia trilogia.
Che sono un po' pazza, ormai lo sanno tutti. Sana pazzia la chiamo solitamente con la mia migliore amica. Sana perchè non nuoce a nessuno, ma è uno stimolo per idee che finiscono sempre per raccogliere consensi.
Questa pazzia, dicevo, mi ha condotto a fare un gioco con le mie sorelle ben 6 anni fa (è già trascorso così tanto e non me ne rendo conto...). Tale passatempo consisteva nel disegnare dei personaggi di una storia immaginaria. Non so chi avesse avuto questa idea tra tutte e tre... non me lo ricordo più, ma abbiamo tutte la passione per il disegno e a quest'ultima si aggiunge mio fratello. Lui era più propenso per i disegni in miniatura quand'era piccolo però...
Anyway, mi venne in mente di disegnare noi quattro (me, le mie due sorelle e mio fratello) in versione fantasy. Osservai per bene ognuno e decisi di assegnare un elemento: a me l'acqua perchè adoro l'azzurro e i piace l'estate, il che implica anche il mare; a mio fratello Fabio la terra perchè è di corporatura robusta ed è sempre fermo con i piedi per terra, ancorato come una quercia secolare (non è come la sorella maggiore, ovvero me, che sta sempre a fantasticare ed è un miracolo quando scende nel mondo reale); a mia sorella Roberta l'aria perchè la odia... sì, detesta quando ce n'è troppa e quando le scompiglia i capelli, ma il vento è  inarrestabile, impetuoso e agitato, come lei; infine a Valentina Angela il fuoco perchè dà calore e lei è la sorellina più dolce del mondo.
Ad ognuno quindi un colore: azzurro per me, verde per Fabio, celestino chiaro per Roberta e rosso per Valentina. Il nome... beh, è stata ardua la scelta. Avrei dovuto assegnare un nome diverso per personaggi che fisicamente ci somigliavano così tanto. No, non poteva essere. E così decisi di lasciare i nomi degli "originali", magari modificandoli in inglese: Cristina diventò Christine, Fabio rimase tale perchè il corrispettivo inglese non credo esista, Roberta diventò Roby e Valentina diventò Valenthine.
Il fatto che i nomi mutassero in inglesi mi fece venire l'idea del quinto fratello e di una storia un po' ingarbugliata che mescolasse la Gran Bretagna con l'Italia. Alessandro quindi fu il quinto fratello che, per una serie di esigenze legate allo svolgimento della narrazione, feci diventare il mio gemello di cui specialmente Fabio è geloso all'inizio della storia. Alessandro e Fabio si somigliano molto fisicamente, solo che il primo ha gli occhi verdi. Questi ultimi sono presenti in famiglia... mio padre è l'unico ad averli. Per noi quattro ha dominato il marrone degli occhi di mia madre. L'unica ad averli di un marrone chiaro, solo in alcune giornate, forse a seconda della luce, sono io. Sta di fatto che il verde è però scomparso.
Quale luogo della Gran Bretagna scegliere? La Scozia. Non ho mai avuto dubbi in merito. Se potessi cambiare paese, andrei lì a vivere, nelle sconfinate distese d'erba tra laghi, nebbia, medioevo e misteri (ma tanto l'Italia non la lascerò mai se non per viaggiare perchè è la mia patria e intendo migliorarla nel mio piccolo).
E poi cos'altro disegnare? Ovviamente una cartina. Un fantasy che si rispetti ce l'ha sempre rappresentata alla fine o all'inizio del libro per collocare i personaggi e le loro avventure. Devo dire che è stato difficile scegliere i toponimi. L'ispirazione è venuta da vari luoghi, ma anche da vari elementi (fiori, montagne, colline... ero in vacanza e ogni posto era per me origine di una nuova idea).
Le mie sorelle si sono fermate disegnando non so quali personaggi fantastici della loro immaginazione. Io invece non riuscivo a farlo. Ero entrata troppo nella parte. Era come se un nuovo mondo mi si aprisse davanti e dovessi in qualche modo esplorarlo. E quale modo migliore di iniziare a fissare la mia fantasia su delle pagine? Iniziai a scrivere, non a battere al computer, a SCRIVERE, con penna e inchiostro su fogli bianchi. Lo facevo la sera, prima di andare a dormire. Il buio mi ispira tantissimo e la tranquillità, il frinire dei grilli d'estate e il venticello tra gli alberi creavano l'atmosfera giusta. Anche tornata a Roma continuai, nonostante gli esami e la mia vita movimentata tra università e studio.
Mi sembrava anche un modo di evadere forse. L'anno precedente potevo svagarmi con la pallavolo che non avevo mai potuto praticare in passato a causa di due brutte fratture al braccio destro di cui sento ancora gli effetti (e sono trascorsi ben 14 anni da allora). Quell'anno invece avevo dovuto abbandonarla. In questo paese purtroppo o ti dedichi allo studio o ti dedichi allo sport. Non c'è una via di mezzo. E decisi lo studio, a malincuore.
Tornando al libro... gli altri personaggi li creai incontrando gente, conoscendo quelli che sono ancora miei amici e quelli che un tempo lo erano. Il loro carattere, il loro sorriso, sono registrati nei personaggi fantastici del mio libro.
E infine c'è chi si chiederà chi sia Stephenyl, l'altro protagonista, nodo principale della trilogia di Sàkomar. A lui è affidato un ruolo davvero molto importante: proteggere la Principessa del Regno dell'Acqua e allenarla, combattere al suo fianco, ma allo stesso tempo contro il nemico che ormai non conosce più nonostante ne condivida lo stesso sangue. Non voglio anticipare altro. Forse ho già parlato troppo. I futuri lettori (che spero saranno numerosi) mi uccideranno se svelo qualcosa.
Se Stephenyl corrisponde a qualcuno visto che la Principessa del Regno dell'Acqua (il mio alter ego) lo ama tanto? Difficile dirlo. Forse non corrisponde a nessuno o forse corrisponde a tutti coloro che ho amato e che amo. Sta di fatto che uno come Stephenyl (non intendo solo nel fisico), ma non l'ho ancora incontrato! E' proprio di un altro mondo!
Ho scritto che fisicamente mi sono ispirata a Chris Evans. Sì, è vero e non lo nego perchè altrimenti nemmeno lo avrei esplicitato. E' il mio attore preferito dai tempi di Cellular, poi con i Fantastici 4 mi è piaciuto di più e con Captain America e gli Avengers inutile dirlo. Ritengo che se un giorno lontano (e ora ricomincio a viaggiare con la fantasia) dovesse uscire fuori un qualche film, lui sarebbe la persona adatta per interpretare il ruolo del Portavoce del Regno dell'Acqua. Credo che con Captain America sia arrivato molto vicino al forte senso di giustizia e di umiltà che possiede anche Stephenyl e che quindi faccia di lui il prediletto per la sua interpretazione.
Ditemi che devo crescere, ditemi quello che vi pare e pensate quello che vi pare di me. So solo che sono felice di essere ciò che sono adesso, sognatrice, romantica e un po' bambina nel fondo del mio cuore... se non lo fossi non avrei potuto scrivere un fantasy per ragazzi.
Bene, vi lascio adesso. Buona serata a tutti e alla prossima. Inserisco un'immagine finale, quella del Lago di Loch Lomond, dove hanno inizio le disavventure di Christine e Roby.

Nessun commento:

Posta un commento

sito