book

giovedì 9 ottobre 2025

Recensione di "Henry Drummond. Il Dono Supremo" di Paulo Coelho

Buon pomeriggio amici lettori e bentornati! Tra una lettura e l'altra, in questo pomeriggio in cui ho deciso di rimanere in casa a terminare alcuni "progetti", mi dedico alla recensione di un libriccino di Paulo Coelho che parte dall'opera "La migliore cosa del mondo" del pastore protestante Henry Drummond, "Il Dono Supremo".


Trama: Una moltitudine di persone, assetata di saggezza e spiritualità, si raccoglie intorno a un predicatore. La parola viene data a un giovane missionario seduto fra gli ascoltatori, Henry Drummond, che ha vissuto per alcuni anni in Africa. Henry apre la Bibbia e legge la Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi. Al centro dell'epistola è l'amore, che è superiore a tutto e non ha confronto con nessun'altra facoltà dello spirito, neanche la fede, dono supremo che culmina nell'inno alla carità del capitolo tredicesimo. A partire dagli insegnamenti del pastore protestante Henry Drummond, Paulo Coelho riflette sulla "cosa più importante del mondo: l'Amore".


Ho acquistato "Il Dono Supremo" tra i "libri al buio". Appena tolta la carta da pacchi esterna, mi sono incuriosita, ne ho letto qualche pagina poi, con l'intenzione di riprenderlo e dedicargli il tempo che meritava, l'ho lasciato ad aspettare un bel po'. Qualche giorno fa, un viaggio in treno ha fatto sì che decidessi di terminarlo.
Effettivamente, "Il Dono Supremo" non presenta un filo narrativo continuo. Si tratta, più che altro, di una serie di riflessioni che nascono dalla lettera di San Paolo ai Corinzi, letta da un giovane missionario tornato dall'Africa a un gruppo di persone riunite in cerca di spiritualità.
Tali profondi pensieri hanno come punto focale l'amore, inteso come nucleo di ogni cosa e della vita stessa, nonché come forza intrisa di eternità.
"Vivere con amore, restituendo amore", è questo il messaggio principale. E mentre le cose terrene termineranno, l'amore rimarrà.
Una breve recensione non rende giustizia ai contenuti del libro che dev'essere letto per poter essere compreso e assimilato.

Questa breve lettura è stata per me un modo per ritrovare i testi che sono alla base degli studi di storia del cristianesimo, ma anche dell'archeologia cristiana, e un mezzo per riflettere su concetti che, in un mondo fatto di apparenze, sono frequentemente ritenuti scontati.
Vi lascio con qualche piccolo estratto e vi aspetto sempre qui con la prossima recensione!


«L'Amore è la regola che riassume tutte le altre regole. L'Amore è il comandamento che giustifica tutti gli altri comandamenti. L'Amore è il segreto della vita.»

«L'Amore è paziente. Sopporta tutto. Crede in tutto. E tutto attende. Giacché esso sa comprendere.»

«Molte persone hanno l'abitudine di dire che la gentilezza è un sentimento superfluo. Non è vero: essa è l'Amore che si manifesta nelle piccole cose. L'Amore non sa essere aggressivo o sconveniente, non sa comportarsi in maniera inopportuna. Puoi essere la persona più timida del mondo, la più impreparata ad affrontare il prossimo, ma se possiedi una riserva d'amore nel cuore, agirai sempre nel modo giusto.»

«Se [l'uomo] non esercita l'anima, non avrà mai forza di carattere, né ideali, né la bellezza che deriva dal proprio miglioramento interiore.»

«Tu non puoi costringerti ad amare, e tanto meno puoi obbligare qualcun altro a farlo. Puoi soltanto osservare l'Amore, innamorartene e sforzarti di copiarlo.»

«La caducità è uno degli argomenti prediletti del Nuovo Testamento: lo stesso Giovanni non afferma che il mondo è errato, dice che "passerà". Nel mondo esistono cose belle: cose che ci affascinano, ci entusiasmano, ci rendono grandi. Ma non dureranno: i domini terreni, l'incanto di una visione, i piaceri della carne, l'orgoglio... tutto ciò esiste soltanto per un breve istante. Perciò non lasciate che il vostro amore si leghi alle cose di questo mondo. Nulla che è presente in esso vale la dedizione e il tempo di un'anima immortale. L'anima immortale deve consegnarsi a qualcosa che vive per l'eternità.» 

giovedì 25 settembre 2025

Recensione di "Ora amati" di Roberto Emanuelli

Buon pomeriggio amici e bentornati sul mio blog! Come vi avevo anticipato, i libri letti nel mese scorso sono stati numerosi. Oggi, quindi, termino con le mie letture estive, tornando poi al consueto ritmo di pubblicazione, portandovi a conoscere "Ora amati" di Roberto Emanuelli.


Trama: Fino a che punto possiamo andare contro noi stessi per amore? Fino a che punto si può concedere fiducia a chi ci inganna? Fin dove possiamo spingerci nel perdonare chi mostra indifferenza mentre andiamo in mille pezzi? Clara vive a Roma, dove gestisce una libreria. Ama il suo lavoro e crede che i libri non regalino solo sapere, ma a volte possano curare, persino salvare chi ne ha bisogno. Adesso però nemmeno lei riesce a trarre beneficio dalla lettura. La sua vita è una continua altalena da quando, tre anni prima, ha conosciuto Alessandro. Ha accettato una relazione costellata di distacchi improvvisi e mezze verità. Una storia che non è quasi mai come vorrebbe. Clara è diventata insicura, a volte stenta addirittura a riconoscersi. Senza i suoi amici, sarebbe già crollata. Anna invece vive a Milano e studia Economia alla Bocconi, per volontà dei genitori più che sua. Davanti a lei c’è un futuro già scritto: tornare in Calabria e prendere le redini dell’attività di famiglia. Ma non è questo che vuole: si sente fuori posto e incompresa. Poi incontra Francesco, e tutto sembra cambiare. La felicità, comincia a pensare, può esistere anche per lei. Ma Francesco è troppo preso da se stesso, e sembra dosare di continuo il tempo che le dedica. Un giorno la ricopre di attenzioni, quello dopo scompare gettandola nello sconforto. In nome dell’amore possiamo perderci e dimenticare chi siamo? Qual è, una volta toccato il fondo, la strada per rinascere e tornare ad amarci?

Questa è la storia di Anna Clara, o meglio, è la storia di tante di quelle persone da poterci scrivere un’enciclopedia. Perché, la verità è che nonostante ognuno di noi sia consapevole che certi amori tossici possano avvelenare lentamente l’esistenza fino ad annientarci, è anche vero che tutti anelano a un sentimento dolce e potente come l’amore. Esistono gli sbagli, esistono gli inganni, esistono dei vuoti incolmabili e, inevitabilmente, ci si ritrova in situazioni che mai si sarebbero immaginate.
Anna Clara è una libraia, lavora a Roma dove è approdata in seguito a un periodo trascorso a Milano, Bologna e Firenze. E nella Capitale ha trovato la sua dimensione, se non fosse per questo amore tormentato con Alessandro, sposato, con due figli, conosciuto in libreria. Sono tante le promesse che si sono stratificate nel tempo, dai sogni di case al mare a una nuova famiglia; desideri che si sono trasformati in illusioni cui Anna Clara, nonostante faccia male, continua a credere perché l’amore le benda gli occhi.
Nemmeno davanti all’evidenza, ai ritagli di tempo trascorsi assieme soppiantati da un’immensa solitudine, Clara riesce a convincersi del fatto che Alessandro non lascerà mai la moglie e che lei sarà sempre e solo l’amante, la seconda scelta, la persona da tenere nascosta e da presentare come un’amica.
Ma quando la corda è tesa, alla fine si spezza. Le bugie, come si suol dire, hanno le gambe corte e il castello di carte viene giù con il primo alito di vento. Fa male, malissimo, un dolore atroce che parte dal cuore e si irradia per tutto il corpo; poi il vuoto, sempre lì, nello stesso punto. Qualcosa è andato in frantumi, ma è allora che bisogna ricominciare. Clara lo capisce dopo tre anni, dopo menzogne mascherate da situazioni impossibili da superare, da sensi di colpa e da quello smisurato egoismo di Alessandro, nemmeno troppo velato, ma invisibile agli occhi della protagonista.

Foto di Hello Cdd20 da Pixabay

Ci sono storie che, a volte, sembrano scritte per noi. E questa storia è stata scritta anche per me.

È complicato uscire da rapporti definiti "tossici": ti senti inadeguata e mai abbastanza, ti assalgono i maledetti sensi di colpa, soprattutto se la persona in questione – come Alessandro – è manipolatrice e riesce a tessere trame fittissime usando i sentimenti in suo favore. È difficile vedere la realtà così com’è, capire che da lì non ne uscirai perché non c’è volontà condivisa per cambiare la situazione (nel caso di Anna Clara, Alessandro non voleva realmente divorziare, ma solo avere un’amante, anzi, più di una). Uno solo ne beneficia, mentre l’altro appassisce, si chiude in se stesso, capita persino che allontani amici e parenti. Ma esistono anche gli imprevisti, quelle “falle” nel sistema che, pur con dolore, ti destano dal sonno profondo in cui sei caduta. Ed è lì, che pur con mille difficoltà, inizia la rinascita. A volte è improvvisa, a volte è graduale, ma come la fenice risorge dalle proprie ceneri, anche le vittime di amori tossici possono farcela. Amare se stessi è il primo passo; colmare quei vuoti che sono rimasti e che, probabilmente, erano precedenti al rapporto distruttivo è il passo successivo. Tutto il resto viene da sé.

Consiglio di leggere “Ora amati”, non solo perché mi sono ritrovata all’interno di numerose parti di questa storia, ma anche perché ognuno di noi può essere Clara. Bisogna sapersi difendere, riconoscere chi non fa per noi (perché, attenzione, non cambierà con il tempo) ed essere consapevoli che, una storia andata male, non è la fine del mondo. Dal baratro sentimentale si può uscire e, con i propri tempi, tornare persino ad amare.
Da parte mia, grazie Roberto Emanuelli, grazie per questo bel libro. Ne avevo bisogno.

Vi lascio con qualche piccolo estratto significativo e vi aspetto con la prossima recensione.

Foto di Stephane da Pixabay

«L’armatura che mi sono costruita negli anni mi sembrava inscalfibile. Mi sono lasciata andare raramente. Ho sempre messo limiti e paletti con gli uomini. Poi è arrivato Alessandro. Solo lui ha saputo aprire una crepa. Si è insinuato nell’acciaio di quel mio secondo corpo, dietro al quale mi proteggevo e guardavo il mondo, sentendomi al sicuro. Con lui sono cadute tutte le mie difese. Con lui mi sono aperta, a lui ho raccontato ogni mia paura, le sofferenze passate, tutto quello che mi ha ferita, tutto quello che mi ha segnata. E quando, ora, lui mi colpisce e mi fa male, nonostante io tenti di reagire, nonostante io provi in tutti i modi a proteggermi, per non cadere ancora, per non cadere più, sembra che io non sia più capace di proteggermi. Con lui, solo con lui, mi sento disarmata. Vulnerabile. Indifesa».

«Gli ho sempre assicurato che non lo avrei giudicato se avesse scelto di rimanere con lei, per i figli o anche solo per paura. Non lo avrei giudicato nemmeno se fosse rimasto con lei solo per interesse. L’unica cosa che gli ho chiesto è stata di essere sincero, e di dirmi chiaramente come stavano le cose. Di non lasciarmi nell’incertezza».

«Ne approfitto anche per invitare tutti a non smettere mai di sostenere l’editoria e le librerie, continuando ad acquistare libri, a regalarli. Perché regalare un libro significa regalare la possibilità di sognare, di viaggiare in mondi che non sapevamo esistessero. Di essere liberi».

«Dici di amarmi, che sono la tua vita, che non puoi vivere senza di me. Mi parli del nostro futuro, della famiglia che avremo. Mi giuri che sono l’unica nel tuo cuore, quella a cui pensi la notte prima di dormire e la mattina appena sveglio. E allora perché adesso non ci sei? E perché mi sento così sola? Se mi ami più della tua vita, perché non ti accorgi che la mia sta andando a pezzi?»

«Oggi ho preso la macchina di mamma e ho guidato fino al mare. Dista solo venti minuti da casa. Il mare, fin da piccola, mi ha sempre salvata. Anche soltanto guardarlo, respirarlo mi fa sentire distante da questa realtà che non mi piace, mi alleggerisce il cuore, mi ricorda che, alla fine, comunque andrà, ci sarà un posto dove tornare. Un orizzonte nel quale perdersi».

«”Gli amori tossici, oltre a distruggerci, hanno il potere di farci credere che non ameremo mai più nessuno in quel modo. […] Ma sappi che non è così. O meglio: forse è vero che non ameremo più nessuno in quel modo. In quel modo malato. In quel modo sbagliato”».

«Ma forse è proprio questo che succede prima di rinascere, no? Si muore davvero un po’. Forse possiamo rinascere realmente solo quando siamo disposti a cambiare. Quando abbiamo il coraggio di diventare altro, lasciando andare il passato. E io riparto da qui, riparto da me stessa. Da una nuova me stessa».


mercoledì 24 settembre 2025

Recensione di “L’amore al posto giusto, al momento giusto” di Ali McNamara

Buonasera amici e ben ritrovati tra le pagine virtuali del mio blog! Dove vi porto stasera? In Inghilterra, a percorrere le stradine di Cambridge per conoscere la storia di Adam ed Eve... sì, Adamo ed Eva, ma non quelli del Vecchio Testamento!


Trama: Eve è appassionata di antichità da sempre. È convinta che ogni oggetto del passato sia una finestra su un altro mondo e su un altro tempo. Per questo, svolge ricerche accurate su ogni singolo articolo del suo piccolo negozio di antiquariato a Cambridge, così da poterne raccontare la storia a chi lo acquista. In questo modo, ha l’impressione di onorare il passato e apprezzare il presente. Adam è il suo opposto: per lui conta solo il futuro. È in città per occuparsi del lascito di suo nonno, da poco scomparso, e spera che la faccenda si concluda il più in fretta possibile. Quando scopre che il nonno ha incaricato Eve di vendere le antichità presenti in casa sua, Adam desidera solo che le ricerche minuziose della ragazza non gli impediscano di tornare a Londra al più presto. Tuttavia, dopo la resistenza iniziale, Adam si ritrova ad affrontare un viaggio nei ricordi di famiglia in compagnia di Eve, e chissà che il presente, il passato e il futuro all’improvviso non entrino in collisione e facciano battere loro il cuore...


Ho individuato questo libro durante una passeggiata a Latina. E sì, ogni volta che ci capito, la tappa alla libreria Feltrinelli è obbligatoria. Cercavo un libro leggero, che avesse però qualche nota interessante e, nonostante il titolo non mi desse molta fiducia (non so se si è capito, ma sono ampiamente stufa di titoli fuorvianti che nascondono storie di tutt’altro genere), l’allusione al negozio di antiquariato gestito dalla protagonista ha giocato un punto a favore.
Eve vive, ormai da moltissimi anni, a Cambridge. Ha ereditato l’attività dei nonni e gestisce il negozio di antiquariato in Clockmaker Court. Molto spesso le capita di sgomberare case e, quindi, di mettere in vendita gli oggetti ritenuti interessanti per il mercato antiquario. Ecco, infatti, presentarsi la sua nuova opportunità. Eve si reca presso la casa di un ex professore universitario, deceduto, dove ad accoglierla c’è il nipote, quarantenne “bello e dannato”, dai toni rock, gentile e persino ironico. Il suo nome è Adam ed è evidente che tra i due, sin dai primi istanti, si stabilisca un certo legame che pian piano si fa più solido, soprattutto quando Eve e Adam iniziano a scoprire ciò che hanno in comune (a partire dal giorno di nascita, il 29 febbraio), e a individuare alcuni segreti che avvolgono i rispettivi parenti e tutti i negozianti di Clockmaker Court. Ci sono strani oggetti, documenti e fotografie che rimandano a periodi passati, dalla Seconda Guerra Mondiale all’epoca Vittoriana e Edoardiana. Seguendo questo filone, come perfetti 007, capiranno di non poter sfuggire al destino e a un compito importante, custodito per secoli tra le mura di Clockmaker Court.


Tutto mi aspettavo tranne di trovarmi a stretto contatto con il mondo della Marvel, composto di universi negli universi e di viaggi nel tempo. L’amore, che appare a grandi lettere sulla copertina, fa quasi da sfondo alla storia che si sviluppa tra le viuzze e i caratteristici negozi di Cambridge. Ritroviamo elementi di Harry Potter, che si tengono la mano con quelli dei fumetti creati da Stan Lee. E alla fine, ne risulta un romanzo piacevole, più fantasy che romance. Veramente una sorpresa.

Se desiderate leggere una storia un po’ diversa, intrisa di mistero e di magia, questo libro fa per voi. Non vi aspettate romanticherie particolari perché sono totalmente assenti e controllate i vostri orologi: attenzione alle pendole che segnano orari del tutto sbagliati.

Ah, a proposito, una nota finale: il titolo originale è “Right Place, Right Time”, molto più idoneo rispetto all’adattamento italiano.

Foto di Joe da Pixabay

«Nessuno di noi sa esattamente quanto tempo ci resta da vivere. Perciò dobbiamo sfruttare al meglio quello che abbiamo».

«[…] Perché le memorie che creiamo e l’amore che condividiamo con i nostri amici e con la nostra famiglia saranno sempre il tempo più importante».
sito