book

sabato 29 giugno 2024

Recensione di "Piacere di conoscerti" di Elena Garoni

Buonasera a tutti e bentornati sul mio blog in questa calda serata di fine giugno! Dove vi porto oggi? A scoprire il mondo canino con il libro di Elena Garoni: "Piacere di conoscerti. Capire i cani con le motivazioni di razza".


Descrizione: Tutti noi sappiamo che i nostri cani provano emozioni: impazziscono di gioia al nostro ritorno e appaiono terrorizzati durante i temporali. li consideriamo intelligenti, perché sono in grado di capire il significato delle situazioni quotidiane e straordinarie e di trovare soluzioni ai drammi della vita, come scappare da un cancello o scovare il sacchetto dei biscotti. Inoltre, se abbiamo avuto la fortuna di trascorrere qualche tempo con un cane, sappiamo che non è rimasto identico e prevedibile, ma anzi ha cambiato il suo modo di interpretare la realtà, grazie alle esperienze che ha fatto e alle relazioni che ha costruito con le persone e gli altri animali. Ecco: la personalità è definita come un sistema emotivo e cognitivo che si sviluppa, funziona e si modifica attraverso le interazioni con l’ambiente. Anche il nostro cane dunque, può, da definizione, rivendicare una propria peculiare personalità. Capire la personalità di un cane è fondamentale per comprendere le origini di alcuni suoi comportamenti e per cercare il modo di farlo felice, e le motivazioni di razza, cioè quello che il cane si aspetta dal mondo e cosa cerca nel mondo, sono uno strumento nuovo e decisivo per imparare a farlo.

Foto di Alexa da Pixabay

Il cane è il migliore amico dell'uomo e come dire di no di fronte a un paio di occhioni che ti guardano con una dolcezza infinita?
Eppure, i casi di abbandono sono sempre tantissimi: chi non può più tenerlo e, in maniera criminale, lascia il proprio cucciolo legato a un palo o direttamente in mezzo alla prima strada statale; chi non riesce a gestirlo; chi non ha spazio e chi più ne ha, più ne metta. Nessuna scusa è buona davanti a tanta crudeltà.

Prendere un cane con sé non è solo una bellissima esperienza di vita, ma si tratta di una questione di responsabilità e rispetto reciproco. Un cane non è un giocattolo da tenere per vantarsi o per postare foto sui social; un cane è un essere vivente, con i propri sentimenti, le proprie emozioni e ripone in noi tutta la fiducia del mondo. La sua famiglia diventiamo noi.

Detto ciò, ho acquistato questo libro in aeroporto a Catania nel mese di novembre scorso, insieme a "Cinquanta modi per dire pioggia" di Asha Lemmie, mentre attendevo il volo per Roma che proseguivano a rimandare. E l'ho acquistato per ben due motivi: amo i cani, da sempre, e in generale tutti gli animali che mi incuriosiscono tanto; a casa c'è il piccolo Oliver, metà Chihuahua e metà Pinscher (forse), che volevo provare a comprendere meglio, anche se, come dice Elena Garoni sul finale (ed è proprio vero!), non c'è nessun libro che possa dare istruzioni sulla convivenza con un amico a quattro zampe. Ogni cane ha il proprio vissuto, il proprio carattere e va conosciuto e amato com'è.

Il libro è suddiviso in capitoli in cui vengono illustrati i più noti cani da caccia (segugi), quelli da ferma, da cerca e da riporto, quelli da compagnia, quelli da pastore, quelli da conduzione del gregge, quelli considerati da guardia (molossi), i cani + lupo, i terrier e così via.




Foto di S K da Pixabay

Ho scoperto tantissime cose leggendo le descrizioni di ognuno di loro, ripercorrendo anche dettagli che già conoscevo (per esempio la spedizione di Togo e Balto durante la corsa del siero in Alaska, da Nenana a Nome) e mi sono sorpresa leggendone altri. Sapevate che il Barbone NON è un cane da compagnia? Ebbene, il cagnolino lanoso che sta sempre insieme alle signore anziane, in passato, recuperava le anatre, uccise dai cacciatori, dai laghetti e le portava ai padroni... tutto quel pelo serve a isolarlo dall'acqua, così come per il Lagotto romagnolo.

Il Pinscher, il piccolo Dobermann in miniatura, che è una gran scocciatura per il suo abbaio continuo, è nato come protettore di carrozze e cane da scuderia, per stanare i topi. Lo avreste mai detto? E da qui ho capito che è per questo che Oliver annusa ovunque e cerca di infilarsi sotto i cespugli per stanare chissà cosa. Ovviamente riesce solo a far scappare le lucertole e, d'un tratto, ha imparato la punta, senza che nessuno gliel'abbia insegnata. Lo fa, di natura, perché è scritto nel suo DNA.

Vogliamo parlare dei Levrieri? Quei cani magrissimi, leggiadri e timidi, il cui olfatto non è particolarmente sviluppato, in favore della vista. I levrieri nascono come cani da caccia a vista (soprattutto il Greyhound), poi utilizzati per le corse. Triste è la sorte che viene loro riservata: dopo qualche anno di competizioni, vengono soppressi. Fortunatamente esistono delle associazioni che si occupano di salvarli e di darli in adozione.

Non sapevo che il Cane lupo Italiano non fosse una razza riconosciuta dalla FCI, nonostante sia largamente usata soprattutto per la ricerca di persone e dalle forze dell'ordine. Adoro, invece, il Cane lupo cecoslovacco, sia per il suo aspetto, che per il suo carattere non semplice, diffidente e amante della libertà, ma riconosco che in città un cane del genere si deprimerebbe e mi chiedo come facciano a tenerlo in tanti solo per una questione di "moda".

Che dire dei Retriever? Sono sicuramente i più amati, in particolare i Labrador e i Golden Retriever. Anche loro, però, per natura, necessitano non della solita breve passeggiata, bensì di correre. Avete mai visto un Labrador obeso? Io sì, a Roma vedo solo quelli e sono di una tristezza inverosimile. Il Labrador ha bisogno di correre, di esprimere la sua allegria esplosiva, di cercare legnetti in un prato e sarà comunque il cane più buono del mondo, insieme al cugino Golden, utilizzato soprattutto come cane da famiglia e per la pet therapy.

Foto di Alban_Gogh da Pixabay

E infine, c'è il bastardino, il meticcio, il cane che non sai che incrocio sia, ma è il più bello in assoluto perché è comunque il tuo migliore amico e gli vuoi talmente bene che non te ne separeresti mai. Quindi, in fin dei conti, importa davvero del pedigree? I canili sono pieni di angeli a quattro zampe che non aspettano altro se non di poter essere amati e di dare tanto affetto ai loro nuovi compagni di vita.

Consiglio "Piacere di conoscerti" a chiunque ami i cani, ma anche a chi è un curioso cronico, che ha voglia di scoprire di più su questi magnifici animali che accompagnano l'uomo sin dalla notte dei tempi. Ultimo importantissimo dettaglio: non è una lettura tecnica, ma divulgativa, diretta proprio a tutti!
sito