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mercoledì 6 marzo 2024

Recensione di "Quando spunta la luna a Marechiaro ti uccido" di Antuàn Duanèl

Buongiorno amici lettori e bentornati sul blog Sàkomar!

Lo sentite quel tepore primaverile? Io sì, finalmente... per me l'inverno è sempre troppo lungo, anche se porta con sé tante letture fatte con un bel plaid caldo sulle gambe.
Oggi vi porto a conoscere il libro di un esordiente, Antuàn Duanèl (nome d'arte ovviamente), che si è cimentato nella scrittura di un poliziesco, con scena del crimine piuttosto cruento e tanto humor.


Trama: Un noir, un giallo, un rosa (scegliete voi il colore che vi più piace) ambientato in una Napoli fredda e piovosa come non mai, alla vigilia delle elezioni politiche del 2006. Un mix di Comix e Crime all’insegna del politically uncorrect. Dicembre 2005. Una pioggia incessante bagna Napoli. E, mentre fervono i preparativi natalizi e quelli elettorali, un serial killer, tornato dal nulla, terrorizza la città. È ossessionato dai riflessi della luna sul corpo delle sue vittime, tutte giovani donne bionde, che mutila orrendamente per darle la forma di una stella. Le indagini sono affidate, solo per caso, alla giovane e inesperta commissaria di Fusco, che dirige la sezione più stravagante della polizia di Napoli: la Sezione Delitti Irrisolti. Ad aiutarla, Salvatore Capuano, un viceispettore corrotto e senza scrupoli, che ha deciso però di cambiare vita e di ricominciare daccapo proprio a Napoli. Ma non è finita qui. La polizia è in allarme per la probabile presenza a Napoli di Houdini, un inafferrabile ladro internazionale, che da anni si fa beffa di tutti i più sofisticati sistemi di sicurezza e ruba preziosi gioelli in tutto il mondo, senza lasciare alcuna traccia. A Napoli, in quei giorni, si tiene un’importante mostra di gioielli e si teme che la cosa possa far gola al geniale Houdini. Inspiegabilmente, anche il compito di fermare Houdini è affidato alla commissaria di Fusco che così, da quasi disoccupata, passa, improvvisamente, ad occuparsi dei più importanti fatti di cronaca nera, che tengono tutta la città col fiato sospeso. Lei, consapevole che le indagini assegnategli solo per errore, le saranno presto tolte, lotta contro il tempo e passa giorno e notte alla caccia dello spietato assassino seriale e dell’ affascinante ladro gentiluomo. Nel frattempo, tra un omicidio e l’altro, la commissaria di Fusco, refrattaria al matrimonio e single convinta, dovrà venire anche a capo dei suoi molti corteggiatori e dei suoi amori che si ripresentano dal passato. Sullo sfondo la città di Napoli bella e dormiente.

L'autore mi ha contattato, qualche mese fa (purtroppo, o per fortuna, ho tanti libri in attesa sul mio comodino), per farmi conoscere il suo libro.
Il poliziesco, il giallo e il noir non sono proprio i miei generi e lo avrete capito se seguite il mio blog. Dovendo affrontare un mondo che proprio roseo non è, almeno nella lettura, vorrei estraniarmi e leggere cose belle, motivo per cui mi dedico solo a ciò che può infondermi un po' di buon umore, oppure di sentimenti profondi.
Veniamo a noi. Il romanzo è ambientato a Napoli, città che ho visitato più volte nell'arco della mia vita, da scolaretta, da universitaria, da turista e, nonostante sia indubbiamente caotica, l'ho trovata affascinante. I suoi punti forti? Il mare, i vicoletti, i monumenti, il buon cibo, l'allegria. Insomma, a Napoli non manca proprio niente e tanto più alla Napoli di Antuàn, in cui gira persino un serial killer innamorato delle stelle, tanto da fare a pezzi donne bionde disponendone i resti come astri.


Il caso è affidato al commissario Francesca Di Fusco, donna con un bel carattere (che deve possedere, anche per il solo lavoro che svolge), affascinante, e allo stesso tempo molto fragile. Francesca è a capo della sezione Delitti Irrisolti, dove viene affiancata dal viceispettore Capuano, trasferitosi da poco a causa di altre sue vicende lavorative. E' risaputo, però, che la sezione sia in realtà il "Reparto Zero", quel luogo in cui finiscono tutti i casi di cui è impossibile occuparsi, una sezione della Polizia di Stato ritenuta quasi del tutto inutile.
Eppure il killer, dopo un periodo di silenzio, sembra essere tornato alla carica, effettuando persino telefonate preliminari a Francesca prima di uccidere un'altra donna. Il misterioso uomo non lascia traccia, ma il delitto perfetto non esiste... un minuscolo indizio riuscirà a far sì che il commissario Di Fusco, aiutata dal suo promesso sposo, Daniel, ladro imbranato (ebbene sì, un ladro...), possa giungere alla conclusione del caso.


Devo dire che "Quando spunta la luna a Marechiaro ti uccido" è stata una bella scoperta. Antuàn spicca per umorismo, i personaggi sono ben costruiti e, anche in situazioni critiche, riescono comunque a generare una risata. Lo svolgimento della storia, se in un primo momento può sembrare prevedibile, alla fine rivela un bel colpo di scena.
Consigli? Sì, che forse sono anche da considerare come critiche costruttive. Eviterei davvero di inserire la politica all'interno della narrazione, o di inserirla, ma in modo più generico. "Politicizzare" i personaggi rischia di abbassare il livello qualitativo del romanzo, che invece merita per il ritmo con cui è costruito.
Riguardo l'impostazione, revisionerei i dialoghi. Avrei forse scelto delle virgolette uncinate, piuttosto che il trattino. A volte, infatti, risulta visivamente complicato capire il distacco tra dialogo e ripresa del narratore. Allo stesso modo, ridurrei l'interlinea, adottando un'impaginazione differente.

Faccio un grande augurio ad Antuàn Duanèl, spingendolo a continuare nella scrittura e a migliorarsi ad ogni passo!

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