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sabato 28 marzo 2020

Recensione di "Chiaro di luna a Manhattan" di Sarah Morgan

Buonasera a tutti, amici! Come al solito, non sono scomparsa (dove potrei andare in questo periodo?), ma ho sempre troppe cose da fare tutte insieme. Da metà febbraio gestisco anche un altro blog, riguardante la tutela del patrimonio culturale, per non dimenticarci di quello sulle creazioni mie e di mia sorella... siamo a quota 3 e portare avanti tutto ciò, insieme alle rispettive pagine Facebook e al mio lavoro, inizia a diventare complicato. 24 ore non mi bastano più! In compenso non ho tempo per pensare, il che è forse un bene in questo momento.

Passiamo alla mia ultima lettura. Dopo "Tu, mio" di Erri De Luca, "Siviero contro Hitler" di Luca Scarlini e "Vincent, mio fratello" di Elisabeth Van Gogh, sono tornata a un genere più romantico e rilassante.


Trama: Harriet Knight è sempre stata timida e riservata, ma da qualche tempo questo aspetto del suo carattere ha iniziato ad andarle stretto. Così, decisa a risolvere il problema una volta per tutte, stila un elenco di cose che in condizioni normali non farebbe mai perché la terrorizzano, e sfida se stessa a metterle in pratica. Una al giorno per tutto il mese di dicembre, dal Ringraziamento a Natale, che per concludere in bellezza festeggerà senza la sua famiglia. Ma quando una delle migliori clienti della Bau Rangers, l'agenzia di dog-walking che gestisce insieme alla sorella Fliss, è costretta ad allontanarsi da New York per qualche tempo e a lasciare Madi, la sua esuberante spaniel, a casa del fratello, Harriet si ritrova a dover aggiungere un'ulteriore prova di coraggio alla sua già lunga lista: vedersela con l'arrogante e scorbutico dottor Ethan Black e l'inaspettata alchimia che si è subito creata tra loro. Prima di incontrare Madi, Ethan era convinto di essere abituato al caos, ma quel minuscolo cane è assolutamente impossibile da gestire. L'unico modo per sopravvivere è procurarsi una dog-sitter che se ne occupi al posto suo ventiquattr'ore su ventiquattro, e ingaggiare Harriet a tempo pieno è senz'altro la soluzione più semplice. Lo è molto meno fare i conti con ciò che quella giovane donna suscita in lui. Sotto i raggi argentei della luna che illumina Manhattan è facile sentirsi audaci e concedersi di sognare, ma Harriet saprà affrontare la sfida più grande? Riuscirà a gettare al vento la cautela e ad aprirsi all'amore?


Ho scoperto solo ora, dopo averlo terminato, che era il 6° libro di una serie, anche se il volume di per sé è indipendente. Lo acquistai verso novembre 2018, in un clima che iniziava ad essere piuttosto natalizio e romantico, all'interno della mia libreria Mondadori di fiducia. Era rimasto indietro e, avendo tempo, ho preferito dargli priorità.

Harriet Knight è una ragazza molto riservata, dalla spiccata timidezza che, al mondo d'oggi, costituisce quasi un handicap. Si tratta della tipica persona che va più d'accordo con gli animali che con le persone. Harriet, infatti, gestisce insieme a Fliss, sua sorella gemella, un'agenzia di dog-sitting e per lei il benessere dei cani costituisce il suo obiettivo primario.



Il guscio, da cui non è mai riuscita ad emergere, sembra improvvisamente mostrare qualche crepa, proprio quando Harriet stessa decide di mettersi alla prova. È stufa di sentirsi protetta da suo fratello e sua sorella, stufa di non fare alcune cose perché ne ha troppo timore. Nascono così le "Sfide di Harriet": consistono nell'affrontare a tutti i costi qualcosa che non farebbe mai e poi mai. E nella lista rientra anche andare ad appuntamenti con uomni incontrati online.
Harriet colleziona tre delusioni di fila, tanto che l'ultima esperienza la fa fuggire gettandosi dalla finestra del bagno di un ristorante all'interno di un secchione dell'immondizia e slogandosi una caviglia. L'incidente la condurrà al pronto soccorso dove, nella mischia di persone, si troverà faccia a faccia con due occhi azzurri appartenenti a un medico sexy, premuroso e... arrogante. Ma quest'ultima qualità la scoprirà solo quando, la sorella del Dr. Sexy, alias Ethan Black, decide di lasciare il cane a suo fratello e di affidarlo alle cure della dog-sitter più richiesta di Manhattan: Harriet.
Ethan è bravo nel suo lavoro, ma non ci sa fare con le persone, men che meno con gli animali. Madi, lo spaniel di sua sorella, non lo fa dormire la notte ed è costretto a chiedere aiuto ad Harriet, proponendole di andare a vivere da lui in quel periodo.
Harriet non l'ha mai fatto prima... sarebbe come convivere con uno sconosciuto. La cosa la terrorizza, ma proprio questo decide di farla rientrare tra le "Sfide di Harriet".
È così che, tra una cioccolata calda, una zuppa di pollo, biscotti fatti in casa e le passeggiate sotto la neve di New York, che Harriet ed Ethan entrano più in confidenza. Harriet riuscirà a lasciar libera la se stessa rinchiusa nel guscio sicuro ed Ethan scoprirà un sentimento mai provato, nemmeno nel suo precedente e fallimentare matrimonio che, però, stavolta lo terrorizza alquanto.


Harriet mi è stata subito simpatica, forse perché riflette talmente tanto me stessa che sono riuscita a immedesimarmi. Come dicevo, la timidezza, al giorno d'oggi, è considerata un'invalidità. Nessuno ha voglia, né la pazienza di stare in compagnia di una persona timida, provocando in quest'ultima ulteriori problemi di socializzazione. Lo so, purtroppo, per esperienza. E questo "problema" inizia già a scuola, quando gli stessi insegnanti non fanno altro che accentuare quale sia il tuo carattere davanti ai compagni (che non vedono l'ora di prenderti di mira), raccomandando sempre ai genitori di far "aprire il proprio figlio".
Harriet, oltre ad essere timida, diventa balbuziente sotto stress, a causa di un episodio della sua infanzia, il che - come prevedibile - aumenta esponenzialmente la sua incapacità di socializzazione. Eppure Harriet è una ragazza molto dolce, forte e determinata sotto quella scorza che nessuno ha mai avuto il coraggio di rimuovere.
Ethan è il mio ragazzo ideale: alto, moro, occhi azzurri, gentile, passionale, ironico, adora la lettura e ha la casa piena di scaffali colmi di libri. Che volere di più? Lo avevo definito arrogante? Forse solo in principio, ma nemmeno troppo. Piuttosto non si fida facilmente delle persone, nonostante il suo lavoro lo porti a prendersi cura di loro.
È un ottimo osservatore e ha una capacità che tutte le donne desiderano (motivo per cui è quasi un personaggio di fantasia): sa ascoltare.
"Chiaro di luna a Manhattan" è una storia molto carina, scorrevole, tipicamente natalizia (lo so che ho sbagliato il periodo di lettura), ambientata nella magica New York innevata e tra le spettacolari montagne del Vermont. Una storia per riflettere, ma anche per isolarsi dalla quotidianità, immaginando altre atmosfere, sentimenti rassicuranti e... dolci, proprio come un "pasticcino alla panna montata".


Vi lascio con qualche citazione:

«Da bambina, le piaceva immergersi nelle pagine di un libro e perdercisi per ore e ore. Quando leggeva, non solo si lasciava alle spalle la propria vita, ma entrava in quella di qualcun altro. Spesso perdeva la cognizione del tempo e non si accorgeva del calare della sera. Se si faceva troppo buio per leggere, accendeva una torcia e continuava sotto le coperte, per non disturbare sua sorella che dormiva nel letto accanto. Si portava il libro a scuola. Quando le cose diventavano difficili, il peso dello zaino la confortava. L'aiutava a tenere a mente che il libro era lì, ad aspettarla. Spesso, durante la giornata, ne sentiva i bordi sfregare contro la coscia, come a ricordarle della sua esistenza. Era come avere vicino un amico che le diceva: Sono ancora qui e più tardi potremo stare insieme


«Non si poteva obbligare qualcuno ad amare. Non funzionava così.»


«Non puoi scegliere chi amare, ma puoi scegliere di essere sincero.» 






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