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venerdì 5 luglio 2024

Recensione di "La vita degli aeroporti. Piccoli atterraggi in un mondo sospeso" di Luciano Bolzoni


Buonasera a tutti, amici lettori, e bentornati! Questo è periodo di vacanza per alcuni e il libro di cui sto per parlarvi tratta proprio di un luogo frequentato dai viaggiatori: l'aeroporto.


Descrizione: La collana «Piccola filosofia di viaggio» invita Luciano Bolzoni, architetto e scrittore, a raccontarci il mondo dell’aeroporto, uno spazio altro, con regole tutte sue. Gli aeroporti sono fatti di tempo e di velocità, ma anche di persone, sono luoghi di transizione e di attraversamento che non dormono mai, rifugi sicuri e spazi di opportunità.

Ho individuato questo libriccino nel bookshop di un museo: cercavo una guida o un catalogo e ho trovato lui (o lui ha trovato me). L'autore, Luciano Bolzoni, è un architetto, responsabile di Arts and Cultural Projects di SEA-Aeroporti di Milano e parla degli aeroporti non dal punto di vista che potremmo immaginare, ovvero quello architettonico, ma da uno più riflessivo.
Quante volte, camminando lungo gli immensi corridoi, ci siamo fermati a guardare la gente che va e che viene? Quante volte, tornando con l'ultimo volo della giornata, ci siamo fermati a pensare che a quell'ora ancora tutto funziona come alle 7.00 di mattina?
Un aeroporto è un organismo sempre in vita, non si ferma mai, al pari di un alveare. Per far sì che un viaggiatore possa, con tutto il confort del mondo, intraprendere la sua traversata aerea verso la propria meta, ci sono centinaia di persone che lavorano, ognuno svolgendo un compito che contribuisce al corretto e armonico funzionamento dell'aeroporto.
C'è ovviamente la parte più romantica: coppie che si rivedono dopo tanto tempo, famiglie che si riuniscono, amici che sorridono, il solitario che finalmente respira a pieni polmoni l'aria del luogo scelto per la propria vacanza o quella della sua terra; al contrario, ci sono coloro che si salutano, ma si rivedranno tra pochi giorni, chi non si rivedrà mai più, o dopo tanto tempo. Ci sono gli addii e gli arrivederci. Emozioni e sentimenti si intrecciano nell'area degli arrivi e delle partenze, mentre proseguono incessanti i controlli ai metal detector, gli acquisti nei negozi e i caffè nei bar.

Foto di Marina Hinic (https://www.pexels.com/)

In quei pochi aeroporti in cui ancora si può vedere lo spazio di decollo o di arrivo, c'è chi osserva questi colossi in metallo alzarsi in volo o arrivare a destinazione, con animo più o meno malinconico. La voglia di libertà, di vedere posti nuovi, di esplorare, di conoscere altre persone, o di rivedere quelle amate... è questo che suscita un aereo, quel grosso "bus con le ali" che solca i nostri cieli. E noi tutti, passeggeri, ci affidiamo totalmente al pilota, mettiamo la nostra vita nelle sue mani, pur di raggiungere la nostra meta. Che immensa responsabilità...
Torniamo in aeroporto... cos'altro lo caratterizza? La musica. In aeroporto c'è sempre la musica di sottofondo; qualcuno prevede persino il pianoforte per i più audaci. Fa parte di quei dettagli cui si fa poco caso, ma che accompagnano costantemente le ore dei viaggiatori.

Foto di Oleksandr P (https://www.pexels.com/)

Termino con questo pensiero che, secondo me, è uno dei pùi belli:

«Un aspetto affascinante dell'aeroporto è ciò che sposta e che si muove da uno scalo verso un altro. Non si spostano solo individui passeggeri ma soprattutto desideri, aspettative, bisogni che viaggiano sotto forma di "oggetti": bagagli, posta, merci».

Se amate viaggiare, leggete il libro di Bolzoni perché avrete ancora più voglia di prenotare il prossimo soggiorno, di godervi la pausa caffè prima del volo e poi tutto il tempo in aereo (anche se soffrite di vertigini come me); se non amate viaggiare, è giunto il momento di scoprire nuovi punti di vista e di capire che è sempre produttivo ampliare gli orizzonti. E provate a godervi non solo il viaggio, ma anche l'attesa in aeroporto.

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