Buon pomeriggio amici e bentornati sul mio blog! Come vi avevo anticipato, i libri letti nel mese scorso sono stati numerosi. Oggi, quindi, termino con le mie letture estive, tornando poi al consueto ritmo di pubblicazione, portandovi a conoscere "Ora amati" di Roberto Emanuelli.
Trama: Fino a che punto possiamo andare contro noi stessi per amore? Fino a che punto si può concedere fiducia a chi ci inganna? Fin dove possiamo spingerci nel perdonare chi mostra indifferenza mentre andiamo in mille pezzi? Clara vive a Roma, dove gestisce una libreria. Ama il suo lavoro e crede che i libri non regalino solo sapere, ma a volte possano curare, persino salvare chi ne ha bisogno. Adesso però nemmeno lei riesce a trarre beneficio dalla lettura. La sua vita è una continua altalena da quando, tre anni prima, ha conosciuto Alessandro. Ha accettato una relazione costellata di distacchi improvvisi e mezze verità. Una storia che non è quasi mai come vorrebbe. Clara è diventata insicura, a volte stenta addirittura a riconoscersi. Senza i suoi amici, sarebbe già crollata. Anna invece vive a Milano e studia Economia alla Bocconi, per volontà dei genitori più che sua. Davanti a lei c’è un futuro già scritto: tornare in Calabria e prendere le redini dell’attività di famiglia. Ma non è questo che vuole: si sente fuori posto e incompresa. Poi incontra Francesco, e tutto sembra cambiare. La felicità, comincia a pensare, può esistere anche per lei. Ma Francesco è troppo preso da se stesso, e sembra dosare di continuo il tempo che le dedica. Un giorno la ricopre di attenzioni, quello dopo scompare gettandola nello sconforto. In nome dell’amore possiamo perderci e dimenticare chi siamo? Qual è, una volta toccato il fondo, la strada per rinascere e tornare ad amarci?
Questa è la storia di Anna Clara, o meglio, è la storia di tante di quelle persone da poterci scrivere un’enciclopedia. Perché, la verità è che nonostante ognuno di noi sia consapevole che certi amori tossici possano avvelenare lentamente l’esistenza fino ad annientarci, è anche vero che tutti anelano a un sentimento dolce e potente come l’amore. Esistono gli sbagli, esistono gli inganni, esistono dei vuoti incolmabili e, inevitabilmente, ci si ritrova in situazioni che mai si sarebbero immaginate.
Anna Clara è una libraia, lavora a Roma dove è approdata in seguito a un periodo trascorso a Milano, Bologna e Firenze. E nella Capitale ha trovato la sua dimensione, se non fosse per questo amore tormentato con Alessandro, sposato, con due figli, conosciuto in libreria. Sono tante le promesse che si sono stratificate nel tempo, dai sogni di case al mare a una nuova famiglia; desideri che si sono trasformati in illusioni cui Anna Clara, nonostante faccia male, continua a credere perché l’amore le benda gli occhi.
Nemmeno davanti all’evidenza, ai ritagli di tempo trascorsi assieme soppiantati da un’immensa solitudine, Clara riesce a convincersi del fatto che Alessandro non lascerà mai la moglie e che lei sarà sempre e solo l’amante, la seconda scelta, la persona da tenere nascosta e da presentare come un’amica.
Ma quando la corda è tesa, alla fine si spezza. Le bugie, come si suol dire, hanno le gambe corte e il castello di carte viene giù con il primo alito di vento. Fa male, malissimo, un dolore atroce che parte dal cuore e si irradia per tutto il corpo; poi il vuoto, sempre lì, nello stesso punto. Qualcosa è andato in frantumi, ma è allora che bisogna ricominciare. Clara lo capisce dopo tre anni, dopo menzogne mascherate da situazioni impossibili da superare, da sensi di colpa e da quello smisurato egoismo di Alessandro, nemmeno troppo velato, ma invisibile agli occhi della protagonista.
Foto di Hello Cdd20 da Pixabay
Ci sono storie che, a volte, sembrano scritte per noi. E questa storia è stata scritta anche per me.
È complicato uscire da rapporti definiti "tossici": ti senti inadeguata e mai abbastanza, ti assalgono i maledetti sensi di colpa, soprattutto se la persona in questione – come Alessandro – è manipolatrice e riesce a tessere trame fittissime usando i sentimenti in suo favore. È difficile vedere la realtà così com’è, capire che da lì non ne uscirai perché non c’è volontà condivisa per cambiare la situazione (nel caso di Anna Clara, Alessandro non voleva realmente divorziare, ma solo avere un’amante, anzi, più di una). Uno solo ne beneficia, mentre l’altro appassisce, si chiude in se stesso, capita persino che allontani amici e parenti. Ma esistono anche gli imprevisti, quelle “falle” nel sistema che, pur con dolore, ti destano dal sonno profondo in cui sei caduta. Ed è lì, che pur con mille difficoltà, inizia la rinascita. A volte è improvvisa, a volte è graduale, ma come la fenice risorge dalle proprie ceneri, anche le vittime di amori tossici possono farcela. Amare se stessi è il primo passo; colmare quei vuoti che sono rimasti e che, probabilmente, erano precedenti al rapporto distruttivo è il passo successivo. Tutto il resto viene da sé.
Consiglio di leggere “Ora amati”, non solo perché mi sono ritrovata all’interno di numerose parti di questa storia, ma anche perché ognuno di noi può essere Clara. Bisogna sapersi difendere, riconoscere chi non fa per noi (perché, attenzione, non cambierà con il tempo) ed essere consapevoli che, una storia andata male, non è la fine del mondo. Dal baratro sentimentale si può uscire e, con i propri tempi, tornare persino ad amare.
Da parte mia, grazie Roberto Emanuelli, grazie per questo bel libro. Ne avevo bisogno.
Vi lascio con qualche piccolo estratto significativo e vi aspetto con la prossima recensione.
«L’armatura che mi sono costruita negli anni mi sembrava inscalfibile. Mi sono lasciata andare raramente. Ho sempre messo limiti e paletti con gli uomini. Poi è arrivato Alessandro. Solo lui ha saputo aprire una crepa. Si è insinuato nell’acciaio di quel mio secondo corpo, dietro al quale mi proteggevo e guardavo il mondo, sentendomi al sicuro. Con lui sono cadute tutte le mie difese. Con lui mi sono aperta, a lui ho raccontato ogni mia paura, le sofferenze passate, tutto quello che mi ha ferita, tutto quello che mi ha segnata. E quando, ora, lui mi colpisce e mi fa male, nonostante io tenti di reagire, nonostante io provi in tutti i modi a proteggermi, per non cadere ancora, per non cadere più, sembra che io non sia più capace di proteggermi. Con lui, solo con lui, mi sento disarmata. Vulnerabile. Indifesa».
«Gli ho sempre assicurato che non lo avrei giudicato se avesse scelto di rimanere con lei, per i figli o anche solo per paura. Non lo avrei giudicato nemmeno se fosse rimasto con lei solo per interesse. L’unica cosa che gli ho chiesto è stata di essere sincero, e di dirmi chiaramente come stavano le cose. Di non lasciarmi nell’incertezza».
«Ne approfitto anche per invitare tutti a non smettere mai di sostenere l’editoria e le librerie, continuando ad acquistare libri, a regalarli. Perché regalare un libro significa regalare la possibilità di sognare, di viaggiare in mondi che non sapevamo esistessero. Di essere liberi».
«Dici di amarmi, che sono la tua vita, che non puoi vivere senza di me. Mi parli del nostro futuro, della famiglia che avremo. Mi giuri che sono l’unica nel tuo cuore, quella a cui pensi la notte prima di dormire e la mattina appena sveglio. E allora perché adesso non ci sei? E perché mi sento così sola? Se mi ami più della tua vita, perché non ti accorgi che la mia sta andando a pezzi?»
«Oggi ho preso la macchina di mamma e ho guidato fino al mare. Dista solo venti minuti da casa. Il mare, fin da piccola, mi ha sempre salvata. Anche soltanto guardarlo, respirarlo mi fa sentire distante da questa realtà che non mi piace, mi alleggerisce il cuore, mi ricorda che, alla fine, comunque andrà, ci sarà un posto dove tornare. Un orizzonte nel quale perdersi».
«”Gli amori tossici, oltre a distruggerci, hanno il potere di farci credere che non ameremo mai più nessuno in quel modo. […] Ma sappi che non è così. O meglio: forse è vero che non ameremo più nessuno in quel modo. In quel modo malato. In quel modo sbagliato”».
«Ma forse è proprio questo che succede prima di rinascere, no? Si muore davvero un po’. Forse possiamo rinascere realmente solo quando siamo disposti a cambiare. Quando abbiamo il coraggio di diventare altro, lasciando andare il passato. E io riparto da qui, riparto da me stessa. Da una nuova me stessa».
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